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Discorso per una nuova Sicilia

Il presidente della Ars Giovanni Ardizzone: "Questo è il Parlamento regionale che deve a ognuno dei deputati i servizi per il migliore espletamento del loro mandato"

07 marzo 2013

Aprendo ieri i lavori parlamentari, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone (Udc), ha fatto alcune considerazioni parlando di un primo bilancio dell'attività del Consiglio di presidenza. "Non ci sono più santuari, tutti siamo in gioco per costruire una nuova Sicilia, non solo affrancata dal giogo perverso dei poteri criminali di ogni tipo, ma che soprattutto giochi la sua partita con coraggio e franchezza, entrando in competizione, contando sulle sue forze, sulle sue risorse e chiedendo poi l'aiuto di Roma e Bruxelles. Ad ognuno il suo compito, all'Assemblea, al Governo, agli assessori, ai dirigenti - ha detto Ardizzone - Per quanto riguarda il mio ruolo e quello del Consiglio di presidenza di questa Assemblea, aspettavo il momento opportuno per comunicarvi cio' che abbiamo fatto, senza clamori e con senso del dovere. Continueremo nei mesi a venire, con lo stesso stile: concretezza e sobrietà".

Ardizzone ha poi iniziato a snocciolare numeri e dati: "Il bilancio di questa Assemblea è già di 10 milioni di euro inferiore al precedente (- 7% circa); un milione di euro di tagli al personale in servizio; il personale assunto dal 1° gennaio 2013 ha un livello di stipendio inferiore del 20% rispetto ai loro pari grado piu' anziani; sono state ridotte le posizioni apicali e il numero degli uffici interni; tagliate 3 auto blu". Non solo. Ardizzone ha annunciato anche che "la prossima settimana il consiglio di presidenza si determinerà sulla soppressione del call center" e che verrano "rivisti al ribasso la maggior parte dei contratti di fornitura di servizi in essere" e "in discussione la contrazione della pianta organica". "Non so se sia poco o molto, ma lo abbiamo già fatto tutti insieme e all'unanimità con i colleghi del Consiglio di presidenza e con l'accordo sindacale", ha detto ancora il presidente dell'Ars.
"Ci sentiamo ancora impegnati su un doppio versante - ha aggiunto ancora - nel reperimento di risorse finanziarie da fonti diverse da quelle del bilancio regionale (su questo punto illustrerò le iniziative in essere in un'apposita conferenza stampa); nel contenimento delle spese tale che comporti la razionalizzazione di esse e non una diminuzione del livello dei servizi". "Devo sottolineare che questo è il Parlamento regionale che deve a ognuno dei novanta deputati, domani settanta, i servizi per il migliore espletamento del loro mandato".

Rivolgendosi direttamente ai deputati, Ardizzone ha quindi detto: "Siamo stati i primi nel 1945-1947, dobbiamo oggi, con rinnovato orgoglio e forza, rivendicare un nuovo regionalismo, scevro da velleità, da vittimismi, ma anche convinto che vada riscritta la pagina dei rapporti fra centro e periferia. Questo deve, per esempio, passare attraverso l'approvazione di un nuovo Statuto". "Ciò vorrà anche dire esaltare i territori - ha aggiunto - dare loro capacità decisionale vera e permettere l'esercizio effettivo del controllo popolare. Tutte le componenti di quest'aula sono chiamate a riscrivere ed attualizzare lo Statuto; a tal proposito ho già avviato una interlocuzione informale con le Università siciliane per un loro significativo ed autorevole contributo. E, nella stessa direzione, ben venga una seria riforma dell'ente intermedio, che poi si chiami Provincia, o altrimenti, non mi sembra fondamentale".

"Abbiamo dinanzi quasi due mesi per cominciare a scrivere la prima pagina di quella che deve essere una nuova Sicilia, fatta di conti in ordine e concretezza e per ciò ringrazio quanto già fatto dal presidente Crocetta e dall'assessore Bianchi il cui impegno, serietà e professionalità stanno rendendo alla nostra isola un grande servizio". "Dico allora all'assessore Bianchi, che bisognerà adoperarsi affinché la finanziaria sia snella nella struttura. Finalmente di riordino dei conti - ha infine concluso - Ma sia anche uno strumento di sviluppo, perché senza economia vera non c'è lavoro vero e senza lavoro non c'è dignità. Ed è di lavoro vero, di moralità, di dignità, di serietà e trasparenza che la nostra terra ha disperato bisogno. Questa sia la scommessa; questo sia l'impegno di tutti noi".

[Informazioni tratte Adnkronos/Ign, ANSA, GdS.it]

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07 marzo 2013
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