Disoccupato, 51 anni, 4 figli
Precario della scuola, rimasto senza lavoro, minaccia di buttarsi dal quarto piano...
Precario della scuola, 51 anni, padre di quattro figli, rimasto senza lavoro. Filippo La Spisa è salito al quarto piano della sede dell'ufficio scolastico provinciale di Palermo e, dopo avere appreso di non essere rientrato nella graduatoria per poter ottenere l'incarico, ha minacciato di buttarsi giù.
Ci trovate qualcosa di strano? Credete sia una reazione anomala? E che cosa avrebbe dovuto fare?
Provocazione! La nostra, ovviamente, vuole essere solo provocazione. Ciò che però ha spinto Filippo La Spisa - precario della scuola, 51 anni, padre di quattro figli, rimasto senza lavoro - si chiama DISPERAZIONE. La disperazione detta percosi assolutamente opposti a quelli dettati dalla logica del buon senso. Nella disperazione non può esserci buon senso.
Quanto abbiamo raccontato è successo ieri mattina. Dopo alcuni minuti di tensione, per fortuna, Filippo La Spisa ha desistito grazie all'intervento degli agenti della Digos, dei vigili del fuoco e il personale del 118 lo ha subito soccorso.
La Spisa è precario da tre anni, lo scorso 7 settembre, durante le convocazioni all'ufficio scolastico, lanciò un tavolo in aria, provocando l'intervento della polizia. All'ufficio scolastico sono in corso le convocazioni per personale amministrativo, tecnico e scolastico. "Ormai sono disperato, per 42 mesi ho lavorato a scuola, adesso sono il numero 899 in graduatoria e non ho alcuna speranza di ricevere l'incarico per quest'anno. Non posso pagare l'affitto, le bollette e comprare da mangiare. Non mi aiuta nessuno, mio padre ha fatto anche un prestito per me, con una pensione da artigiano da 500 euro al mese". Questa la situzione descritta in uno sfogo da Filippo La Spisa. "Le istituzioni hanno speso milioni di euro per la visita del Papa - ha detto - ma si dimenticano di chi non ha niente. Cinque anni fa lavoravo come Pip (Piani d'inserimento professionali), nel 2007 mi hanno convocato per fare il collaboratore scolastico. Dal primo settembre di quest'anno sono senza lavoro, aspetto il sussidio di disoccupazione, ma non mi è mai arrivato. Per avere un posto di lavoro bisogna essere ex detenuti, alcolizzati e drogati, mentre la gente onesta resta a mani vuote".
Filippo La Spisa ha chiesto la possibilità di fare qualsiasi cosa. Un lavoro retribuito anche 20, 30 euro al giorno, "i soldi giusti per mangiare, per chiedere comprensione al padrone di casa. Se non pago l'affitto è ovvio che sarò sfrattato. E a quel punto che faccio? Dove vado con quattro figli?". E' disperazione pura quella di Filippo La Spisa, quella che fa diventare irragionevoli, cattivi, quella che te la fa prendere con chi ha, comunque, difficoltà: gli ex detenuti, gli alcolizzati, i drogati. La disperazione spinge i poveri a combattere contro i poveri. Cani che azzannano cani vicino ad una montagnola di spazzatura per contedersi un tozzo di pane ammuffito.
E' mai possibile che tutto ciò avvenga oggi? E' mai possibile dover accettare che siano ancora troppo attuali le parole di Primo Levi - Considerate se questo è un uomo / che lavora nel fango / che non conosce pace / che lotta per mezzo pane / che muore per un si o per un no. -, parole scritte per descrivere l'esperienza dei lager nazisti e che in maniera agghiacciante oggi aderiscono alla situazione di migliaia di persone che subiscono non un conflitto bellico ma un conflitto sociale, mentre politici ed amministratori, dall'alto delle loro poltrone, riempiono l'aria di demagogia e promesse mai mantenute?
Esagerazione? Sì, l'esagerazione che nutre la provocazione, l'esagerazione che veste la disperazione, che annebbia la vista dietro le lacrime e annichilisce intere vite.
Intanto l'Unicobas per venerdì 8 ha proclamato uno sciopero per protestare sull'esclusione dei precari. "L'8 ottobre - si legge nel comunicato del sindacato - protesteremo insieme agli studenti ed ai coordinamenti precari di tutta Italia con manifestazioni in ogni città". A Roma è previsto un corte che partirà alle 9 dal piazzale dei Partigiani, e che "arriverà ad assediare il ministero occupato dalla Gelmini in viale Trastevere". Dalle 12, "grande assemblea pubblica".
Al centro della protesta la cosiddetta "'riforma epocale' della scuola superiore, - ricorda Unicobas - che da questo settembre hanno tagliato altri 41.200 posti (25.600 docenti e 15.600 ata), dopo i 57.000 eliminati lo scorso anno". A quello di venerdì seguiranno altre proteste fissate anche da altri sindacati. [FM]
[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]