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Disoccupazione record ad aprile

Rilevamento Istat: ad aprile il tasso di disoccupazione si è attestato all'8,9% ad aprile, il dato peggiore dal 2001

01 giugno 2010

Disoccupazione all'8,9% ad aprile. Il tasso è in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009. Il dato, in linea alle attese degli economisti, segna il livello più elevato dall'ultimo trimestre del 2001.
E' quanto rileva l'Istat. Inoltre, secondo l'Istituto nazionale di statistica, il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 29,5%, con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009.
Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 220 mila unità, in crescita dell'1% (+21 mila unità) rispetto al mese precedente e del 20,1 % (+372 mila unità) rispetto ad aprile 2009. Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni, è pari a 14 milioni 810 mila unità, con una riduzione dello 0,5 % (-76 mila unità) rispetto a marzo 2010 e un leggero aumento dello 0,1 % (+9 mila unità) rispetto ad aprile 2009. Il tasso di inattività è pari al 37,5 % (-0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e -0,1 punti percentuali rispetto ad aprile 2009).
Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in aumento, rispetto a marzo, di 0,1 punti percentuali, ma ancora inferiore di 0,9 punti percentuali rispetto ad aprile dell'anno precedente. Inoltre, il numero di occupati ad aprile 2010 è pari a 22 milioni 831 mila unità (dati destagionalizzati), in aumento dello 0,2% (+56 mila unità) rispetto a marzo e inferiore dell'1,3% (-307 mila unità) rispetto ad aprile 2009.

Inoltre, riferisce l'istituto, ad aprile l'occupazione maschile è pari a 13 milioni 613 mila, invariata rispetto al mese precedente e in riduzione dell'1,9% (-263 mila unità) rispetto al corrispondente mese dell'anno precedente. L'occupazione femminile è pari a 9 milioni 218 mila unità, in aumento dello 0,7% (+61 mila unità) rispetto a marzo ma in calo dello 0,5 % (-44 mila unità) rispetto ad aprile 2009. Il tasso di occupazione maschile risulta pari al 67,6 %, invariato nell'ultimo mese e in calo di 1,4 punti percentuali negli ultimi dodici mesi. Il tasso di occupazione femminile ad aprile è pari a 46,1%, con un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a marzo ma in calo di 0,4 punti percentuali rispetto ad aprile 2009.

Secondo Paolo Pizzoli, economista di Ing, il calo degli inattivi può "segnalare un inizio di inversione di tendenza, un primo miglioramento delle condizioni di fondo del mercato del lavoro che nel tempo dovrebbe tradursi in un aumento degli occupati".
Da Bruxelles, intanto, Eurostat fa sapere che il tasso di disoccupazione nella zona euro è salito di 0,1 punti al 10,1%. Il confronto a favore dell'Italia si spiega soprattutto grazie ai lavoratori in cassa integrazione, che Istat considera occupati. Solo nel 2009, in base a elaborazioni della Banca d'Italia, i "cassintegrati" sono stati 1,8 milioni.

Mario Albisinni, ricercatore di Istat, collega "il risultato congiunturale positivo dell'occupazione soprattutto alla componente femminile, grazie alla regolarizzazione delle colf e delle badanti avviata nell'autunno 2009". I primi effetti dell'operazione si cominciano a manifestare solo ora poiché dopo la regolarizzazione le donne devono iscriversi all'anagrafe e vengono quindi conteggiate nelle statistiche Istat. L'effetto della regolarizzazione emerge anche dal tasso di disoccupazione delle donne, che scende in marzo di due decimi di punto e si attesta al 10%.
Come ha sottolineato ieri Mario Draghi, governatore di Bankitalia, la crisi si fa sentire soprattutto sui giovani, meno protetti da strumenti di welfare e più esposti al rischio di perdere il lavoro per via dei contratti a termine. Tra i 15 e i 24 anni il tasso di disoccupazione sale infatti di ben 1,4 punti percentuali e si porta al 29,5%.

Gli economisti si dividono sulle prospettive dei prossimi mesi, anche se un po' tutti concordano nel dire che l'apice della disoccupazione dovrebbe essere raggiunto a breve.
Carmela Pace, di Mps Capital Services, si aspetta miglioramenti "da giugno a parità di condizioni macro: il calo dell'euro dovrebbe spronare le esportazioni che a loro volta dovrebbero più che controbilanciare i consumi interni depressi dalle manovre di contenimento del deficit pubblico". La pensa diversamente Davide Stroppa, di Unicredit, per il quale "il mercato del lavoro italiano non sta dando segnali convincenti di miglioramento". "Nei prossimi mesi il tasso potrebbe aumentare ancora un po' arrivando sopra il 9%, intorno a 9,1-9,2%", aggiunge Stroppa.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Reuters.it]

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01 giugno 2010
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