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Distributori di benzina chiusi il 4 e il 5 agosto

Proclamata e confermata la serrata dei benzinai: "Una protesta contro l'iniquità dei petrolieri"

23 luglio 2012

Accordi scaduti, produttori che approfittano della confusione politica, le sollecitazioni al Governo. I distributori di benzina avrebbero voluto chiudere, self service compresi, da venerdì 3 a domenica 5 agosto. A deciderlo le organizzazioni dei gestori Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, che accusano l'industria petrolifera di spingere al fallimento i gestori e il governo di "assistere muto alla violazione delle leggi".
Tra i motivi alla base dello sciopero dei benzinai ci sono "accordi collettivi scaduti e non rinnovati, margini tagliati unilateralmente fino al 70%, licenziamenti forzati degli addetti alla distribuzione, rifiuto di adottare diverse tipologie contrattuali, discriminazioni sui prezzi che spingono fuori mercato migliaia di impianti senza possibilità di reazione, vendite autostradali totalmente cannibalizzate". Per le associazioni questi sono "solo alcuni dei comportamenti in aperta violazione delle leggi esistenti che l'industria petrolifera sta adottando sistematicamente, colpendo oltre 20.000 piccole imprese di gestione che occupano circa 120.000 persone e sostengono la sopravvivenza di altrettante famiglie".
I gestori, inoltre, sostengono che i petrolieri vogliono "approfittare della confusione politica e della pesantissima crisi che ingessa il Paese, per regolare i conti con una intera categoria di lavoratori, consolidare le proprie rendite e scaricare sulla collettività il costo sociale di altri 120.000 disoccupati". Tutto questo "con la responsabilità diretta e colpevole del Governo che, nonostante 14 differenti sollecitazioni formali e appelli di ogni tipo, si è sistematicamente sottratto a qualsiasi tipo di confronto ed è inerte di fronte alla violazione delle leggi in vigore. Compresa quella recentissima del decreto liberalizzazioni, rimasta per l'essenziale lettera morta". Esempio: "l'aggiramento della norma che avrebbe dovuto garantire la gratuità dei pagamenti con carte di credito e bancomat sia ai consumatori che ai gestori".

All’indomani della proclamazione dello sciopero, il presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, con una nota aveva fatto sapere: "In relazione a quanto si apprende dalle agenzie di stampa, secondo le quali Faib, Fegica e Figisc/Anisa avrebbero proclamato uno sciopero nella distribuzione del carburante dal 3 al 5 agosto prossimi, ricordo che la regolamentazione vigente nel settore non consente l'effettuazione, dal momento che il giorno 3 agosto rientra tra i periodi di franchigia". "Sempre in tale settore - ha aggiunto -, non possono essere proclamate astensioni collettive nei giorni compresi tra il 10 ed il 20 agosto e in quelli tra il 26 agosto ed il 5 settembre".
I sindacati hanno però confermato lo sciopero. Nel pieno rispetto delle norme e in attesa di poter avere il consueto confronto con la Commissione di Garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, in relazione alle prerogative della Commissione stessa, hanno fatto sapere, i gestori "confermano il calendario di agitazioni e proteste su tutta la rete carburanti, compresa la chiusura degli impianti".

Le associazioni dei gestori hanno ribadito ancora "che la programmata chiusura dei distributori è prevista in assenza di tempestivi interventi governativi e dunque che è nella piena disponibilità del Governo evitare disagi ai cittadini convocando la categoria e avviando la procedura per la risoluzione delle vertenze collettive, prevista dalla legge".
Al primo punto della vertenza le Federazioni dei benzinai "mettono il rifiuto delle compagnie petrolifere di rinnovare gli accordi economici scaduti mediamente da oltre due anni. Una situazione, questa, che accanto ai continui aumenti di prezzo delle medesime compagnie, cui fanno seguito iniziative di sconto a singhiozzo solo nel week end e solo alle macchinette self sta mettendo in serie difficoltà decine di migliaia di gestori e a rischio la tenuta occupazionale del settore". Inoltre, le Federazioni dei gestori denunciano all'opinione pubblica "l'insostenibile pratica delle compagnie petrolifere che scaricano sui gestori i costi delle campagne di sconti, con una contribuzione che decurta fino al 70% il margine dei gestori (ogni 55 litri, pari più o meno a 100 euro, al gestore rimane 1 euro di margine lordo): una situazione insostenibile e inaccettabile per l'iniquità messa in atto dai petrolieri".

Dopo l'audizione tra i sindacati di categoria e l'Authority, è stata confermata la piena legittimità della chiusura dei distributori carburanti per i giorni di sabato 4 e domenica 5 agosto. I sindacati di categoria hanno accolto, quindi, la richiesta dell'Authority di escludere dallo sciopero la giornata del 3 agosto, riducendo di un giorno la protesta rispetto alle intenzioni iniziali. La chiusura di tutti gli impianti, sia su rete ordinaria che autostradale (per quest'ultima nelle modalità che verranno prossimamente comunicate), prenderà avvio alle ore 24 di venerdì 3 agosto, proseguendo per tutto il primo weekend del mese.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Adnkronos/Ign, Labitalia]

 

 

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23 luglio 2012
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