Diventerà un museo e un polo culturale e scientifico la tonnara di Favignana
Si tratta di "una delle più grandi cattedrali del lavoro del Mediterraneo".
Parliamo della Tonnara di Favignana (nelle Egadi, in provincia di Trapani), un mastodontico opificio che operò nell'età dei Florio.
Trentamila metri quadrati che si affacciano sul porto: lì, per la prima volta nell'Ottocento, si cominciò a produrre quella che oggi è diventata la comune scatoletta di tonno sott'olio.
In quello stabilimento viveva una delle tipiche lavorazioni del Mediterraneo, si adoperavano risorse come il sale marino, l'olio d'oliva, il tonno fresco di tonnara.
In questi locali, dopo essere stato catturato poco al largo dell'Isola, nella tradizionale "mattanza", il tonno veniva asciugato del sangue, tagliato, bollito, lavorato per intero e poi anche inscatolato.
Poi lo stabilimento chiuse.
Qualche giorno fa lo stabilimento Florio ha riaperto le porte, per la presentazione del progetto, finanziato con 18 milioni di euro, per il restauro e riuso dell'edificio che fu l'industria principe dei Florio in Sicilia.
Secondo il progetto la Tonnara diventerà non solo un museo ma anche un polo culturale, un centro di studi universitari e specialistici. E ci sarà lo spazio per riaprire le antiche botteghe artigiane.
L'avviso per la gara di appalto è già stato trasmesso per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione.
Entro l'anno l'aggiudicazione, per l'esecuzione dei lavori sono previsti tre anni.