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Domenica mattina a Palermo... La tangenziale trasformata in un ippodromo clandestino

Fermata dai Carabinieri una corsa di cavalli clandestina, Sequestrati i cavalli e decine le persone fermate

21 marzo 2005

Domenica mattina a Palermo. Sono le 7.00. La tangenziale si trasforma in un ippodromo di trotto: due cavalli che si sfidano sulla pista d'asfalto.
Corse clandestine. Corse di mafia.
La strada, la tangenziale, viene sbarrata con le automobili. Molta gente, grande tifo e ovviamente puntate clandestine. Una strada trafficata a sei corsie, nei pressi della rotonda di via Oreto: due chilometri di circonvallazione, chiusa per l'occasione da staffette dell'organizzazione.

Stavolta, però, la corsa viene bloccata dai carabinieri, che hanno denunciato per maltrattamento di animali e scommesse clandestine 50 persone, tra le quali tre minorenni, e sequestrato 2.500 euro ritenuti parte delle scommesse. Sequestrati anche i cavalli, affidati in custodia giudiziale ai rispettivi proprietari. Sugli animali i veterinari della Asl di Palermo, su disposizione della Procura, dovranno compiere esami ematici per vedere se erano stati dopati.

''Esprimiamo il più vivo ringraziamento all'Arma dei Carabinieri ed al Colonnello Gianmarco Sottili, per la professionalità e il tempismo nel bloccare una corsa il cui circuito ricade nel pieno mandamento mafioso della famiglia di Santa Maria di Gesù - ha dichiarato Ciro Troiano, Responsabile Nazionale dell'Osservatorio Zoomafia della LAV - . Il giro di soldi che gravita sulle corse di cavalli, grazie alle scommesse clandestine,  è enorme. Una singola corsa può fatturare oltre 50.000 euro ed è impensabile che tale movimentazione possa sfuggire alle bramosia delle organizzazioni criminali mafiose. Quella delle corse di cavalli - continua Ciro Troiano - non solo rappresenta una caratteristica dell'essere mafioso, ma è inoltre un conveniente investimento di soldi  garantito dal rigido controllo del territorio. Si tratta spesso di cavalli che corrono negli ippodromi ufficiali. Non a caso quello di Palermo è stato oggetto, nel passato, di interventi dell'Autorità Prefettizia, mentre tutt'ora in vigore è una provvidenziale Ordinanza del Prefetto di Palermo che vieta categoricamente le corse durante le feste religiose dei paesi. Provvedimento questo auspicabile, per bloccare gli investimenti di mafia, in tutte le province siciliane. A Palermo vi sono almeno due grossi circuiti. Uno è quello della circonvallazione e l'altro nei pressi dello Zen. Ma è tutta la provincia ad essere interessata dal fenomeno che coinvolge migliaia di persone. Solo negli ultimi  anni, le Forze dell'Ordine sono intervenute nel bloccare le corse che si svolgevano nelle strade tra i paesi di Carini e Montelepre, Borgetto e Partinico, Santa Crisitina Gela e Belmonte, ben tre volte nella Circonvallazione di Palermo, e due ad Aspra''.

I cavalli, drogati, sono costretti a correre sull'asfalto delle strade, con grave rischio della vita come dimostrato dai cavalli morti trovati più volte nella tangenziale di Palermo. Proprio poche settimane addietro un cittadino aveva denunciato gli allenamenti che di sera si svolgono in via Ernesto Basile. Si tratta verosimilmente dello stesso circuito bloccato ieri dai Carabinieri.
Fin dalle prime ore dell'alba decine di persone si danno appuntamento nelle strade immediatamente a ridosso della rotonda di via Oreto, nei pressi di via San Ciro. Altre attendono in via Oreto l'inizio della corsa per sbarrare le strada alle automobili di passaggio nella tangenziale. I cavalli percorrono cosi tutta la circonvallazione fino allo svincolo di via Ernesto Basile. Decine di persone assistono allo spettacolo dai cavalcavia di Bonagia, mentre i cavalli, una volta entrati in città, vengono scortati alle stalle da alcune persone che in moto attendono nei pressi del rione Medaglie d'Oro. Se invece le stalle sono nella zona di Aquino e Monreale, i cavalli vengono liberati dal calesse, presi per le redini da alcune persone in automobile che proseguono in direzione  dello scorrimento veloce della Palermo-Sciacca. 
Si tratta di una vera e propria organizzazione criminale che, su una sola corsa, coinvolge centinaia di persone.

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21 marzo 2005
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