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Dopo 26 anni, per la prima volta lo Stato Italiano risarcirà i familiari di una delle vittime della strage di Ustica

06 giugno 2006

Dopo quasi 26 anni, i familiari di una delle vittime della strage di Ustica saranno risarciti dallo Stato. La decisione è stata presa dal tribunale di Palermo a favore della famiglia Guzzo, la cui figlia Rita morì il 27 giugno 1980 sul Dc 9 dell'Itavia Bologna-Palermo precipitato nel mare a largo dell'isola siciliana.
Un risarcimento che dovrà sborsare il ministero alle infrastrutture e ai trasporti. La cifre che sarà versata alla famiglia Guzzo ammonta a 123 mila euro più altri 8.500 euro di spese legali, come ha stabilito il giudice onorario, Giovanni Inzerillo, di cui 83 mila ai genitori Giuseppe Guzzo e alla moglie Iolanda Pillitteri, e 20 mila euro a ciascuno dei due figli.
Le motivazioni della sentenza non sono ancora note, ma l'avvocato della famiglia, Pietro Norrito, aveva sostenuto la responsabilità di esponenti dello Stato e delle istituzioni in quel che accadde al largo di Ustica sul Dc 9 dell'Itavia diretto a Palermo.

La sentenza potrebbe costituire un precedente anche per le altre 80 vittime della strage di Ustica. Ma viene anche l'impugnazione da parte del governo in Cassazione della sentenza di appello che ha visto prosciolti i generali condannati in primo grado per depistaggi.
I generali Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, all'epoca capo e vice capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, erano già stati inquisiti e poi assolti dall'accusa di alto tradimento. La sentenza di risarcimento arriva proprio dopo che, qualche giorno fa, contro la sentenza dell'anno scorso che proscioglieva i generali anche dal reato di inquinamento delle prove il governo Prodi ha deciso di presentare ricorso alla Cassazione. Uno dei primi atti del nuovo esecutivo è stato infatti quello di dare mandato all'Avvocatura dello Stato, costituita quale parte civile, a proporre ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte d'Appello di Roma, 6 aprile 2006, ''relativa alle imputazioni connesse al disastro aereo di Ustica'' (leggi).

''Sono soddisfatta e contenta e adesso anche gli altri parenti saranno indotti a seguire la stessa via''. E' stato questo il commento di Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica.
Bonfietti non nasconde la sorpresa per la sentenza di Palermo anche perché ''fino ad oggi ci avevano sempre detto che era necessario aspettare un pronunciamento del penale prima di poter avere risarcimenti in sede civile. In ogni caso, sono contenta per chi è riuscito ad ottenere il riconoscimento di un mancato risarcimento''.
Daria Bonfietti, ha anche inviato una lettera di ringraziamento al presidente del Consiglio Romano Prodi per l'intervento del Governo che ha invitato la Avvocatura dello Stato a presentare ricorso contro la sentenza di assoluzione per insufficienza di prove nei riguardi del vertice dell'Aeronautica militare dell'epoca. ''In questa decisione - ha detto Bonfietti - ho apprezzato l'evidente interesse per la vicenda e la continuità con atteggiamenti del precedente governo Prodi che avevano indubbiamente portato all'individuazione di elementi utili per l'accertamento della verità. Primo fra tutti l'intervento presso la Nato che aveva permesso ai giudici, nella fase istruttoria, una determinante collaborazione nella ricerca e nell'individuazione di tracce radar che indicavano la presenza di aerei militari nell'area del disastro''.
Riguardo, invece, all'atteso ritorno a Bologna del relitto del Dc9 dell'Itavia, la presidente dell'Associazione spiega: ''Finora non ho avuto notizie diverse da quella che confermava l'intenzione di trasportare il relitto dell'aereo nella settimana dal 20 al 30 giugno, se poi non si riuscirà a fare in tempo vedremo''.

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06 giugno 2006
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