Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Dopo 40 anni di depistaggi, la verità sulla morte di Mauro De Mauro

Il pm Antonino Ingroia chiede la condanna del boss Totò Riina: fu lui a sequestrarlo e sopprimerlo

05 marzo 2011

Il ritardo con cui la giustizia arriva alla verità sulla scomparsa di Mauro De Mauro è dovuto alle manovre e ai depistaggi che hanno frenato le indagini. E' quanto ha subito sostenuto il pm Antonino Ingroia nelle prime battute della requisitoria di ieri, del processo sull'omicidio del giornalista del quotidiano "L'Ora" ucciso il 16 settembre del 1970. Processo che è cominciato il 4 aprile 2006.
Ingroia ha ricordato tra l'altro la testimonianza dell'allora pm Ugo Saito il quale raccolse la confidenza del vice questore Boris Giuliano su una riunione di apparati investigativi e servizi segreti a villa Boscogrande. In quella occasione, ha sottolineato l'accusa, venne deciso di depotenziare le indagini che sembravano avviate verso certi apparati dello Stato. Anche i carabinieri, ha aggiunto Ingroia, si sono impegnati a creare piste alternative con l'obiettivo di spostare l'attenzione della magistratura dagli ambienti che erano coinvolti nell'organizzazione del delitto.

Oltre ai depistaggi il pm ha insistito anche alla singolare "assenza di notizie" negli archivi dei servizi e degli apparati investigativi ma anche alla "sottrazione delle prove". Tra gli episodi oscuri citati da Ingroia anche l'improvvisa e "improvvida" apertura del cassetto della scrivania di De Mauro nella redazione del giornale "L'Ora". L'operazione fu decisa e compiuta dai vertici del giornale "prima dell'arrivo dei familiari e degli investigatori".
Un altro indizio su una strategia di inquinamento delle prove è rappresentato dal fatto che in mano agli inquirenti sono finiti appunti di De Mauro depurati e quaderni con fogli strappati. È perfino scomparso il nastro sulla vicenda di Enrico Mattei, che secondo le testimonianze dei familiari il giornalista "ascoltava e riascoltava in continuazione".

Dopo oltre 40 anni dalla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro il pm Antonio Ingroia si appresta a chiedere la condanna dell'unico imputato, il boss Totò Riina. "Con orgoglio ma anche con un senso di amarezza per il tempo trascorso - ha detto - siamo arrivato al momento deciso per l'accertamento della verità".
Ingroia ha ricordato che "Riina è l’unico personaggio sopravvissuto tra tutti quelli che hanno avuto un ruolo nel sequestro e nella soppressione del giornalista: Gaetano e Antonino Badalamenti, Luciano Liggio, Mimmo Teresi, Antonino Grado, Emanuele D’Agostino e Stefano Giaconia". Ha annotato il pm: "Sono tutti morti così come tanti investigatori e tanti testimoni".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, Ansa, Corriere del Mezzogiorno.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

05 marzo 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia