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Dopo Franzese è la volta di Nuccio ''Pizza''. Un altro fedelissimo dei Lo Piccolo ha deciso di collaborare con la Giustizia

02 gennaio 2008

L'estate scorsa gli investigatori antimafia seguendo le tracce di Antonino Nuccio erano convinti che prima o poi sarebbero arrivati a Salvatore Lo Piccolo. Ad agosto questa convinzione non si rilevò del tutto esatta, ma si arrivò alla cattura di Franco Franzese, il boss di Partanna-Mondello, uno dei tasselli più importatnti per arrivare all'uomo che già da un bel po' era pronto per prendere il posto di Bernardo Provenzano.
Dopo Franzese, anche Nuccio, soprannominato ''Pizza'', ha deciso di collaborare con i magistrati della Dda di Palermo, Alfredo Morvillo, Gaetano Paci, Domenico Gozzo e Anna Maria Picozzi, che coordinano l'inchiesta che ha portato all'arresto di Salvatore Lo Piccolo e del figlio Sandro, avvenuto il 5 novembre scorso. Alcuni suoi parenti hanno fatto la sua stessa scelta e sono stati già messi al sicuro in una località segreta. Insomma, dopo aver visto che per il clan dei Lo Piccolo non ci sarebbe stato più nulla da fare hanno deciso di passare dalla parte dello Stato.

E ''Pizza'' ne avrà sicuramente tante cose da raccontare ai magistrati. Antonino Nuccio "Pizza" era infatti uno degli anelli più importanti della catena dei corrieri e dei gestori degli affari milionarii dei Lo Piccolo, e questo è apparso subito evidente agli investigatori leggendo più e più volte il suo soprannome negli ultimi pizzini sequestrati nel covo dei due boss. ''Pizza'' era un punto di riferimento per la raccolta del pizzo imposto ai tantissimi commercianti ed imprenditori di Palermo e dei paesi  limitrofi. "Pizza" era anche il ''direttore'' di altri piccoli esattori che erano al suo servizio e che mensilmente gli riversarono gli incassi mensili che poi finivano a Franzese e da quest'ultimo ai Lo Piccolo. "Pizza" inoltre incaricato di ''istruire'' i picciotti dello Zen e dei quartieri centrali di Palermo su come intimidire i commercianti e gli imprenditori che ritardavano o tentavano di non pagare le estorsioni.

Antonino Nuccio un mese fa era stato condannato a tre anni di reclusione per favoreggiamento nei confronti di Franzese e dopo l'arresto dei suoi capi ha deciso di collaborare con la giustizia. Altri potrebbero fare la sua stessa scelta, perché sembra sia rimasta l'unica cosa possibile da fare. Ormai non hanno più nulla da perdere, inchiodati dai pentiti e, soprattutto, dai pizzini e dall'immensa documentazione trovata prima a casa di Franzese e poi nel covo di Salvatore e Sandro Lo Piccolo.

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02 gennaio 2008
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