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Dopo i tagli alla Sanità è il momento degli investimenti

L'assessore Russo annuncia il completamento della rivoluzione sanitaria in Sicilia

19 novembre 2009

"Dopo i tagli, adesso è il momento degli investimenti, e in due anni la rivoluzione sarà completata". Massimo Russo, il magistrato che il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha voluto nella sua squadra per risanare la Sanità, al termine di un incontro che si è tenuto l'altro ieri a Catania con i direttori generali delle quattro aziende ospedaliere cittadine, non le manda certo a dire.
"Sono stato fatto passare - ha dichiarato Russo all'Adnkronos - come un cattivo contabile capace solo di tagliare senza badare ai servizi: nulla di più falso. E queste bugie sono miseramente cadute adesso che si è aperta una fase nuova del nostro progetto, quella degli investimenti. Grazie ai fondi europei spenderemo 68 milioni di euro, di cui 47 già l'anno prossimo, per l'innovazione tecnologica, puntando su strumenti innovativi che contribuiranno a farci superare il gap con le altre regioni. Partiremo da due settori fondamentali come la cardiologia e l'oncologia, quelli in cui si registra il maggior numero di malattie mortali. E forniremo a tutte le strutture ospedaliere delle città con più di 30.000 abitanti, così come prevedono le misure del fondo europeo, innovative strumentazioni tecnologiche che serviranno a prevenire, diagnosticare e curare tutte le malattie oncologiche e cardiovascolari. Sono certo inoltre che riprogrammeremo altre risorse per provvedere anche alla sostituzione, nei nostri ospedali, dei macchinari più vecchi''.
Ma gli investimenti non sono finiti: tra breve riguarderanno infatti non soltanto le macchine ma anche le strutture e verrà curata in particolare la salubrita' degli ambienti sanitari. "Provvederemo - ha spiegato l'assessore Russo - alla ristrutturazione e al riammodernamento in aggiunta all'articolo 20 che è il fondo grazie a cui possiamo costruire nuove strutture sanitarie''.

L'assessore Russo è ottimista riguardo alla buona riuscita della sua "missione": "Abbiamo superato la metà del guado - ha affermato - e credo sarà difficile tornare indietro. Io credo - ha aggiunto - che i maggiori ostacoli, dal punto di vista delle regole che disciplinano l'organizzazione siano stati superati con il varo, il 5 marzo scorso, della legge di riforma, uno strumento normativo fondamentale per cambiare un sistema vetusto, decrepito, che costava tanto e offriva molto poco ai siciliani. Il nuovo sistema è partito puntualmente, e anche il rispetto dei tempi è indice di bontà nella gestione. Ora si tratta di strutturare ancora meglio il percorso di cambiamento, i cui effetti positivi si potranno vedere non prima di cinque o sei mesi, quando le nuove aziende, ristrutturate, potranno esplicare al meglio le loro funzioni''.
Russo provvede anche a sfatare un luogo comune abbastanza diffuso: quello che in Sicilia la sanità privata costi più che in altre regioni italiane. ''Si ritiene - ha spiegato - che nella nostra Isola l'equilibrio pubblico-privato sia sbilanciato a favore del privato. In realtà non è così: la fetta che va alle strutture private in Sicilia è di molto inferiore rispetto alle altre regioni. Il problema è, semmai, che l'offerta dei privati è troppo frazionata. I laboratori di analisi in Sicilia sono 688 mentre in Emilia sono qualche decina. Questo frazionamento dell'offerta toglie sicurezza e non ci fa fare quel balzo in avanti verso la modernizzazione del sistema". Quando poi parla di chi non vuole l'innovazione, l'assessore non mostra di avere dubbi: "In Sicilia, per quanto riguarda la Sanità, c'è una sorta di moderno feudalismo, con feudatari che sono contro la modernizzazione e l'innovazione perché vivono di rendite di posizione". Secondo l'Assessore, coloro i quali possono trarre benefici da un sistema sanitario così farraginoso e costoso come quello contro cui il governo siciliano sta combattendo sono personaggi "legati al proprio microinteresse, più o meno legale, e con una visione di parte". "Noi, invece - ha detto Russo - guardiamo all'interesse generale, al bene comune. Perché in questo, come ha detto il presidente Napolitano, risiede la moralità della politica".

Insomma, dalla visita a Catania e dall'incontro con i quattro direttori generali delle aziende sanitarie, il magistrato prestato alla politica è tornato soddisfatto: qui ha visto germogliare i semi della sanità che lui sogna. "E' quella - ha spiegato - in cui un paziente non viene semplicemente curato, ma viene preso in carico, assistito al meglio. Una sanità in cui il sentimento umano diventa la dimensione che si apprezza già nell'accoglienza. Una sanità fatta di pulizia, educazione del personale, bellezza estetica dei plessi, gentilezza degli operatori, oltre che di grandissima professionalità di medici e paramedici". Una realtà lontana anni luce dai lazzaretti di cui, ancora oggi, sono costretti a parlare le inchieste giornalistiche. "Non dico che sia facile - ha infine affermato l'assessore Russo - dico che abbiamo fatto dei passi in avanti e dobbiamo ancora lavorare, esaltando le professionalità che ci sono, facendo ritornare quelle che sono andate via, in una parola rendendo moderna la Sicilia. Una terra che merita certamente di più. Specialmente da una politica che perde il tempo a scontrarsi e a non guardare alla sostanza delle cose. Ma forse se ci sono gli scontri è proprio perché stiamo guardando alla sostanza delle cose". [Adnkronos/Ing]

- 318 milioni di euro per la Sanità in Sicilia (Guidasicilia.it, 05/11/09)

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19 novembre 2009
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