Dopo il G8, giorni di pace all'insegna dello scontro ideologico
In diecimila partecipano ai cortei di Palermo e Catania
In diecimila, tra Palermo e Catania, i manifestanti che si sono riuniti, ieri, per il dopo-summit del G8.
I due cortei si sono fatti riconoscere -questa volta- per i segnali di pace che i partecipanti hanno comunicato nei modi della loro azione.
Grande soddisfazione ha destato la notizia della scarcerazione dei cinque palermitani arrestati a Genova in occasione del G8.
Il corteo palermitano è partito da Piazza Castelnuovo dove, in un sit-in iniziale, si è discusso delle " prospettive di un movimento-secondo quanto detto da Giusto Catania (segretario provinciale di Rifondazione comunista) - che ha un forte radicamento nel territorio e una forte identità politica". Parole, queste, che inducono ad una riflessione sulle regole del buon governo.
Dalle vie del centro di Palermo si sono levati slogan di protesta contro Claudio Scajola e contro il G8. Grande impatto emotivo hanno avuto le testimonianze dei manifestanti di Genova, ritornati in città con la mente confusa dalle immagini di violenza, note a tutti grazie ai mass-media.
Sempre a Palermo, (domani alle 20.30) un nuovo corteo di pace ricorderà Carlo Giuliani con una fiaccolata che partirà da Piazza Marina.
I no-global si fanno sentire, in questi giorni, anche nel resto d'Italia: Genova, Roma, Bologna, Torino, Napoli, e quasi tutti i principali capoluoghi del Paese, sono diventati luoghi-simbolo dello scontro ideologico.