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Dopo la decisione di chiudere l'Oncologica al Policlinico di Palermo...

Vertice per garantire le terapie del reparto; attacco della Cgil nei confronti dell'assessore Russo; dimissioni in massa dei docenti della facoltà di medicina contro la chiusura di oncologia

24 aprile 2012

Nei giorni scorsi il ministro della Salute Renato Balduzzi e l'assessore alla Sanità della Regione siciliana, Massimo Russo, hanno disposto la sospensione temporanea delle attività dell'unità operativa di oncologia del Policlinico Giaccone di Palermo.
La decisione è stata assunta in seguito ai risultati dell'ispezione congiunta effettuata in seguito al decesso nel dicembre scorso di una paziente per un errore nella chemioterapia. La trentaquattrenne Valeria Lembo, madre di un figlio di 7 mesi, sarebbe stata vittima infatti di un clamoroso errore: i medici le avrebbero somministrato 90 milligrammi invece dei 9 prescritti dai protocolli (LEGGI).

La sospensione si è resa necessaria, hanno spiegato dal ministero, "per gli elevati e permanenti livelli di rischio per pazienti e operatori e per la mancanza delle garanzie circa le necessarie condizioni di qualità e di sicurezza". Il blocco temporaneo delle attività permetterà all'ospedale di adeguare rapidamente l'unità operativa agli standard di sicurezza, riducendo nel contempo al minimo il disagio dei pazienti. La Commissione multidisciplinare ispettiva ha rilevato, infatti, "un numero significativo di criticità: la carenza di formalizzazione su chi è autorizzato a prescrivere, preparare e somministrare i farmaci; prescrizioni effettuate prima di vedere i pazienti e senza rivalutazione; controllo insufficiente delle giacenze dei farmaci chemioterapici e della tenuta dei frigoriferi; preparazione affidata, a rotazione, al personale infermieristico, talvolta precario; mancato coinvolgimento della farmacia; preparazione dei farmaci in contesto strutturalmente ed organizzativamente inadeguato; uso di sacche per l'infusione dei farmaci chemioterapici senza etichetta completa; mancanza di schede analitiche individuali per le terapie; assenza di un programma di formazione per il personale che prescrive, prepara e somministra chemioterapici; assenza di procedure per la comunicazione ai pazienti e familiari; inosservanza delle regole rispetto al ruolo degli specializzandi".

All'indomani della decisione del Ministro e dell'assessore regionale scoppia la protesta dei pazienti, preoccupati d'essere trasferiti chissà dove accrescendo il così il disagio patito, mentre la Cgil medici mette sotto accusa "il modus operandi" di Russo. "Non sappiamo se l'assessorato abbia collaborato o vigilato su quanto stesse accadendo nel reparto di oncologia medica - dicono in una lettera aperta congiunta Michele Palazzotto e Renato Costa, segretario generale e e segretario Fp-Cgil Medici Sicilia - se ha chiesto notizie su quanto si stesse facendo per ottimizzare le attività di reparto, sappiamo però che a seguito di una comunicazione del ministero della salute del 5 aprile, ha ritenuto di convocare una conferenza stampa per annunciare clamorosamente la chiusura del reparto con predisposizione di apposito decreto assessoriale". "Ci chiediamo se questo era il mezzo migliore per informare operatori e pazienti di quanto stesse avvenendo - continuano -, se non fosse stato più opportuno informare preventivamente l'azienda e il reparto, comunicare ai pazienti che per un periodo sarebbero stati dirottati ad altra struttura rassicurandoli sulla indispensabile continuità terapeutica". "Sarà il particolare momento elettorale? Noi crediamo di no anche se l'assessorato in questo periodo ci pare un pò distratto - concludono -, come dimostra il fatto che oramai da mesi non vengono convocati i tavoli di negoziazione sindacale, gli unici che permettono di conoscere le criticità presenti nella nostre aziende sanitarie, a meno che non si preferisca la strada di aspettare altri tragici eventi per poi convocare conferenze stampa".

Intanto il Civico si offre per accogliere i pazienti che non potranno più usufruire delle cure del Policlinico. Ieri c'è stato un incontro tra il dirigente generale dell'assessorato regionale della Salute, Lucia Borsellino, al termine di un lungo incontro con il direttore generale del Policlinico di Palermo, Mario La Rocca, e il commissario straordinario dell'ospedale Civico, Carmelo Pullara, che ha offerto "massima disponibilità della struttura a ospitare i pazienti". "Il trasferimento dei pazienti dall'oncologia medica del Policlinico di Palermo alle altre strutture nelle quali potranno continuare le terapie necessarie avverrà con la massima cautela e nella massima serenità, rispettando prima di tutto le esigenze dei pazienti e dei loro familiari".
È stata anche istituita una commissione, della quale fanno parte funzionari del Ministero della Salute, dell'assessorato e dei comitati consultivi, che si insedia oggi con il compito di definire il piano per fornire supporto al management e agli operatori del Policlinico e garantire la sicurezza dei pazienti oncologici.
"I pazienti saranno adeguatamente informati - ha aggiunto Borsellino -, faremo in modo di farli seguire dagli stessi operatori sanitari che li hanno avuti in carico, in un contesto organizzativo che assicuri maggiori garanzie. Nel frattempo ci adopereremo affinchè il reparto del Policlinico possa superare nel più breve tempo possibile tutte quelle criticità che ne hanno imposto la temporanea sospensione".

E questa mattina hanno presentato le dimissioni 63 docenti della facoltà di medicina, compreso il preside, per protestare contro la sospensione temporanea del reparto di oncologia del Policlinico di Palermo. La protesta dei docenti è sostenuta anche dal rettore, Roberto Lagalla, come riportano alcuni quotidiani: "Svariate centinaia di pazienti - sostiene - e numeroso personale non
possono essere sbrigativamente delocalizzati. La sospensione delle attività va modulata e vanno ripristinate le pratiche assistenziali"
. I dirigenti del Policlinico sostengono inoltre che "il provvedimento di chiusura del reparto non si può tradurre - dice il preside della facoltà - in incontrollato svantaggio per i pazienti che protestano attraverso i loro pazienti".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, LiveSicilia.it]

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24 aprile 2012
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