Dopo la tragedia di Mineo il ''piano straordinario''
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha annunciato nuove misure per la sicurezza
"Stato e parti sociali devono reagire e oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) ho convocato un incontro per varare un piano straordinario per la sicurezza". E' stato il ministro per il Welfare, Maurizio Sacconi, a sollecitare così una reazione all'ondata di morti sul lavoro, l'ultimo stamane a Termini Imerese (PA), dopo la tragedia occorsa l'altro ieri a Mineo (CT).
"Dovremo realizzare - ha detto il titolare del dicastero di via Veneto - un'intesa tra Stato e Regioni e parti sociali per un piano straordinario che definisca azioni concrete che servano a creare un ambiente sicuro". "Le regole da sole non bastano - ha aggiunto Sacconi - devono essere sostituite da una più forte capacità ispettiva, soprattutto, tranne che nell'edilizia, delle Regioni attraverso le Asl", ha detto ancora il ministro additando nella carenza di mezzi e risorse uno dei problemi principali. "C'è carenza di mezzi e risorse per quel che riguarda la prevenzione, la formazione e l'informazione". "Servono più investimenti", ha rimarcato quindi il responsabile del Welfare ricordando come "moltissimi infortuni sono determinati da errori comportamentali". Bisogna cioè passare, in una parola, come ha spiegato il ministro, "da un approccio per regole a un approccio per obiettivi" secondo l'insegnamento di Marco Biagi.
Un "piano straordinario per la cultura della sicurezza" è necessario "perché è evidente che c'è una scarsità": a sottolinearlo, spiegando che il sindacato farà una richiesta in questo senso, è il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Quanto a un'eventuale revisione del testo unico sulla sicurezza, il numero uno della Confederazione di via Po ha sottolineato che "non è una sfida tra chi la pensa in un modo e chi in un altro; ci sono dei morti e a questi morti bisogna dare una risposta. Ognuno abbassi la testa".
Tra i punti cruciali da affrontare, a giudizio del leader della Cisl, vi è quello della "selezione delle imprese, che devono rispondere alle regole, e quello dell'allargamento della formazione sulla sicurezza". Questo, taglia corto il segretario della Cisl, al di là di "norme più flessibili o più draconiane".
Per il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, "quello che è accaduto in questa specie di cisterna in provincia di Catania, a Molfetta e nelle stive delle navi sono infortuni che si possono evitare". L'episodio di Mineo, ha spiegato il leader del sindacato di Corso d'Italia, "è uno di quegli incidenti in cui lavorando sulla prevenzione si possono evitare le stragi. Bisogna pretendere dalle imprese, dalle amministrazioni e dai lavoratori che si rispettino le norme della sicurezza. Bisogna insistere e pretendere tutte le misure di sicurezza e prevenzione che sono necessarie". "Chiederemo al ministro di fare una campagna di informazione più estesa e di non cambiare le norme appena approvate del testo unico sulla sicurezza, perché se si dà l'impressione che le norme possono essere cambiate in continuazione, non ci sarà nessuna deterrenza nei confronti di chi non rispetta la legge, in una situazione che si mantiene particolarmente grave".
Da parte sua, il capogruppo del Pd in commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano, ha fatto osservare che "il Partito democratico e l'Udc hanno votato contro le norme del decreto rifiuti che prevedono deroghe alla normativa sulla sicurezza del lavoro". "Su un tema come quello della sicurezza non sono ammesse deroghe", ha taglia corto l'ex ministro del Lavoro.
Fonte: Adnkronos