Dopo Tunisi una sede a Palermo per la Fondazione Orestiadi di Gibellina
Sono le parole del senatore Ludovico Corrao, ideatore e motore creativo di una scommessa difficile, quella di far risorgere una città devastata dal terremoto trasformando le macerie in opere d'arte.
Una scommessa riuscita, quando ad oltre trent'anni di distanza si guarda ancora a Gibellina come uno dei punti di riferimento della creatività contemporanea.
Che resiste al disinteresse delle istituzioni sull'arte contemporanea.
A pochi mesi dal terremoto Corrao girava per le baracche raccontando il suo progetto.
Il primo appuntamento vide la partecipazione di artisti e intellettuali del calibro di Leonardo Sciascia, Carlo Levi, Renato Guttuso.
Da quel momento in poi Gibellina diventa un grande laboratorio: sulle macerie della città abbandonata interviene Alberto Burri, con il suo immenso Cretto, e la città nuova, totalmente ricostruita, accoglie all'ingresso i suoi visitatori con un'opera emblematica, la grande Stella di Pietro Consagra.
Con l'Orestea riscritta in siciliano da Emilio Isgrò nascono le Orestiadi - oggi Fondazione - uno straordinario laboratorio creativo di altissimo livello, con un cartellone annuale di teatro, musica, arti visive.
Da qualche mese la Fondazione Orestiadi, ha anche una sede nel capoluogo siciliano (dopo quella di Tunisi), nella storica Cuba arabo-normanna, che fu luogo di delizie di sultani ed emiri, in Corso Calatafimi.