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Dramma a Trapani. Un aliscafo si è schiantato contro gli scogli vicino al porto. Gravissima una passeggera

10 agosto 2007

AGGIORNAMENTO
E' stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Trapani per l'ipotesi di naufragio colposo il comandante dell'aliscafo ''Giorgione'' della Siremar finito ieri sera contro una scogliera frangiflutti mentre entrava in porto. Il comandante, Mario Scaduto, sentito già ieri sera da carabinieri e Capitaneria di porto, assieme agli altri cinque membri dell'equipaggio, è stato riascoltato alla presenza del suo legale.

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Ieri sera l'aliscafo ''Giorgione'' della Siremar, che dalle isole Egadi doveva attraccare a Trapani, era partito da Favignana  con circa 40 minuti di ritardo.
Intorno alle 20,50 (sarebbe dovuto arrivare alle 20,00), all'imboccatura del porto di Trapani, dopo aver rallentato la velocità per avvicinarsi alla banchina, l'aliscafo si schiantato contro gli scogli, improvvisamente.
L'aliscafo è andato a sbattere contro il gli scogli nei pressi del molo foraneo Ronciglio, ampliato in occasione dell'Americas Cup. Al momento dell'impatto contro la barriera, all'altezza del faro, molte persone sono state sbalzate a terra, si sono sentite grida e lamenti. L'imbarcazione ha cominciato subito a imbarcare acqua, le persone si sono spostate a poppa e sono state calate in mare le scialuppe di salvataggio, con le quali i passeggeri sono sbarcati da pochi minuti al porto di Trapani.
Dopo l'incidente, ai passeggeri è stato detto di non preoccuparsi, vista la vicinanza con il porto d'arrivo, ma il panico è stato tanto. Famiglie, donne, bambini e anziani spaventati, e alcune persone ferite che perdevano sangue.

A bordo c'erano 181 persone e i 6 componenti dell'equipaggio. Una quindicina i passeggeri rimasti feriti che sono stati portati in ospedale: una turista milanese di 54 anni è in gravi condizioni per un trauma cranico e toracico. La donna è stata trasferita d'urgenza nel reparto di prima rianimazione dell'Ospedale Civico di Palermo dopo essere stata operata alla milza. Secondo i medici, che si sono riservati la prognosi, presenta problemi di coagulazione.
Per tutta la sera i Vigili del fuoco, i Carabinieri e la Capitaneria hanno fatto la spola tra l'aliscafo e la banchina dove sono subito giunte le ambulanze. Alle operazioni di salvataggio hanno partecipato anche diverse imbarcazioni private. L'aliscafo è affondato poco prima della mezzanotte.

''Nella nave si sono creati dei mulinelli - hanno raccontato alcuni passeggeri - e un ragazzo stava per essere risucchiato. E' vivo solo perché l'hanno afferrato i genitori''. Secondo altre persone, al momento dell'impatto a bordo del ''Giorgione'' sarebbe andata via la luce. ''In un istante ci siamo trovati al buio - spiegano - e siamo stati sbalzati tutti verso la prua. L'unica luce che si intravedeva era quella verde del faro che si trova all'ingresso del porto''. Secondo altri turisti, l'aliscafo già ieri mattina aveva avuto dei problemi tecnici. Durante la navigazione per Marettimo, si è fermato per cinque minuti in mare per un'avaria e poi ha ripreso il viaggio. A detta di una giornalista dell'agenzia Dire, presente sulla nave, la velocità del ''Giorgione'' era ''troppo elevata, nonostante il porto di Trapani fosse ormai vicino. Il traghetto era pieno''.
Ieri sera, invece, il mezzo veloce non viaggiava a pieno carico: la sua capienza massima è di 210 persone. I 181 passeggeri e gli uomini dell'equipaggio erano distribuiti nelle tre sale, due sottocoperta, a prua e a poppa del locale motori, e l'altra che si trova nella sovrastruttura. E' qui, nella parte più alta dell'aliscafo, che si sono affollati tutti i viaggiatori subito dopo lo schianto, che ha aperto una grossa falla nella chiglia, da dove l'acqua ha cominciato a invadere la sala passeggeri di prua.

E subito sono state aperte due distinte inchieste - una della guardia costiera di Trapani, l'altra della procura - per accertare quali siano state le cause dell'incidente.
Durante la notte, e poi anche stamattina, sono stati interrogati dal pm di Trapani, Franco Belvisi, il comandante Mario Scaduto e i cinque membri dell'equipaggio dell'aliscafo della Siremar.
Secondo le prime ipotesi, la collisione potrebbe essere stata causata da un errore di manovra; alcuni passeggeri, inoltre, hanno riferito ai soccorritori che l'imbarcazione navigava a velocità elevata. Al momento non ci sono indagati, ma è probabile che la Procura presto invii i primi avvisi di garanzia, come atto dovuto. Anche la Capitaneria di porto ha aperto un'inchiesta. Il comandante, Pietro Verna, è subito rientrato dalle ferie per coordinare le indagini con l'obiettivo di fare luce sull'incidente.

Intanto la Capitaneria sta lavorando per il recupero dell'aliscafo, affondato dopo la collisione. Ieri sera è stato fatto un tentativo prima che l'imbarcazione fosse sommersa, ma è stato inutile. L'aliscafo, con una larghezza di circa 12 metri e una stazza di 224 tonnellate, è rimasto a lungo incagliato con un'ala nella punta estrema del frangiflutti, la prua totalmente inabissata e due squarci sulla chiglia. Due rimorchiatori nella notte sono riusciti a rimuoverlo per consentire l'ingresso in porto di un altro aliscafo, sopraggiunto mentre era in corso l'evacuazione dal relitto del Giorgione con i battelli di salvataggio e le motovedette di Capitaneria, carabinieri, vigili del fuoco.

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10 agosto 2007
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