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Droghe per niente "furbe"

Duro colpo al commercio delle cosiddette "smart drugs". Arresti e sequestri da parte dei Nas e delle Dogane

10 gennaio 2012

Duro colpo al commercio di smart drugs, droghe di sintesi vendute come prodotti apparentemente destinati ad usi leciti ma con gli stessi effetti allucinogeni degli stupefacenti proibiti. Ieri i carabinieri del Nas di Roma e Catania, in collaborazione con l'Ufficio Antifrode Centrale dell'Agenzia delle Dogane, hanno arrestato 19 persone - di cui 6 in carcere e 13 agli arresti domiciliari - sequestrato 12 negozi per un valore di oltre 1,5 milioni di euro e oscurato il sito web dell'azienda capofila del traffico illecito. Questo il risultato dell'operazione 'Oro e Incenso'.

L'indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura della Repubblica di Catania, ha permesso di individuare un'organizzazione delittuosa che aveva realizzato un importante rete commerciale a livello nazionale di prodotti riconducibili a smart drugs, con vertice presso una società torinese e sede legale fittiziamentemente ubicata nella Repubblica Ceca. Le materie prime provenienti dalla Cina venivano lavorate e miscelate con altri ingredienti e poste all'interno di confezioni all'apparenza profumatori e aromatizzanti per ambienti con vari nomi di fantasia 'Hurricane', 'Orange', ecc., e quindi distribuite presso numerosi negozi fidelizzati in tutto il territorio nazionale. Gli articoli, ufficialmente commercializzati come materiale lecito, non utilizzavano - spiegano i militari del Nas - i tradizionali canali di approvvigionamento degli stupefacenti ed erano destinati ad una giovanissima clientela ben consapevole dell'azione pisco-attiva dei prodotti, sia su passaparola che in commenti su forum on-line e siti web. Grazie anche al supporto dell'Ufficio Antifrode Centrale dell'Agenzia delle Dogane sono state monitorate le direttrici d'importazione e le movimentazioni internazionali del traffico, estendendo le indagini, anche tecniche, fino ad accertare le modalità di vendita al dettaglio.

Gli esiti di laboratorio delle confezioni sequestrate durante le indagini hanno riscontrato la presenza di cannabinoidi sintetici (tipo JWH) inseriti in tabella stupefacenti e di sostanze di recente sintesi non ancora tabellate come droghe. Le analisi, eseguite dai laboratori dell'Agenzia della Dogane con un duplice approccio, chimico e farmacologico, hanno permesso di evidenziare la pericolosità per la salute delle sostanze chimiche presenti nei prodotti, permettendo di perseguire il commercio anche dei principi attivi ancora non inseriti in tabella. Infatti, per la prima volta in Italia, i Carabinieri hanno contestato allo stesso tempo il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e la detenzione e il commercio di sostanze pericolose per la salute, con riguardo al cannabinoide sintetico non ancora vietato. Nello specifico, spiegano i Nas, l'ampia rete commerciale illecita e in via di espansione è stata disarticolata con: l'arresto dei responsabili o titolari e gestori dei negozi, molti dei quali già con pregiudizi penali per spaccio di sostanze stupefacenti; il sequestro di 12 esercizi di vendita del circuito criminoso, nelle province di Alessandria, Asti, Bologna, Campobasso, Frosinone, Padova, Reggio Emilia, Roma, Torino, e Vicenza.
Il valore commerciale delle strutture e dei prodotti in deposito oggetto di vincolo penale supera 1,5 milioni di euro. Nello stesso contesto sono stati sequestrati anche due distributori automatici, posizionati all'esterno di altrettanti negozi, all'interno dei quali erano poste le confezioni di 'profumatori' che pertanto venivano utilizzati come 'pusher virtuali' aperti nelle 24 ore e soprattutto accessibili anche a minorenni.
L'esecuzione delle misure cautelari e delle perquisizioni ha interessato anche le province di Latina, Lecco, Ravenna, Trieste, Udine e Venezia, per un totale di 31 obiettivi che ha richiesto l'impiego di 300 Carabinieri dei Nas e dei reparti dell'Arma competenti per territorio e 30 funzionari della struttura Antifrode Centrale e delle Direzioni Regionali di Torino, Venezia/Trieste e Roma dell'Agenzia delle Dogane.

"L'operazione odierna - hanno sottolineato i carabinieri del Nas - con la contestazione dell'articolo 442 del Codice Penale, riferito alla commercializzazione di sostanze pericolose per la salute pubblica, costituisce un precedente procedurale adottato per la prima volta dalla polizia giudiziaria e dalla magistratura di Catania per future attività di contrasto al commercio di smart drugs". L'azione dei militari ha inoltre permesso "la disarticolazione di un consistente canale di approvvigionamento di sostanze nocive per la salute, causa di almeno 30 episodi di grave intossicazione di giovani negli ultimi mesi solamente in Italia e oggetto di allerta da parte del Dipartimento delle Politiche Antidroga e del ministero della Salute".

Scoperte due nuove smart drugs - Grazie al Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento politiche antidroga sono state individuate e tabellate due nuove smart drugs: il butilone e i suoi analoghi e il cannabinoide sintetico AM 694 e i suoi analoghi. Lo comunica il Dpa che propone a livello europeo un cambio di nome per queste sostanze: da smart drugs (droghe furbe) a 'trash drugs' (droghe spazzatura). "Va sottolineato - afferma infatti Giovanni Serpelloni, capo del Dpa - che le cosiddette droghe furbe tanto furbe non sono. In realtà si tratta di scarti della ricerca farmacologia e cioè prodotti chimici sintetici considerati dai ricercatori 'spazzatura', in quanto molto pericolosi per l'uomo e non utilizzabili per fini medici". E "molti di questi prodotti sono addirittura brevettati". Così, "proprio per evitare la connotazione positiva di queste droghe con il termine 'furbe', il Dpa ha proposto a livello europeo che tali dizione venga abbandonata utilizzandone un'altra molto più consona e cioè trash drugs".
L'attività investigativa denominata 'Oro e incenso', relativa al commercio illecito delle smart drugs, portata avanti e conclusa con successo dai carabinieri dei Nas e dall'Agenzia delle dogane - riferisce il Dpa in una nota - conferma l'importanza nell'ultimo anno dell'attività del Sistema di allerta precoce, la cui delega è affidata ad Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione. Grazie alle allerte lanciate dal Sistema in materia di cannabinoidi sintetici, smart drugs e smart shop, e grazie alla collaborazione con il ministero della Salute, al contributo dei laboratori di analisi chimiche e tossicologiche e delle unità operative del sistema di emergenza-urgenza, sono stati raggiungerti ottimi risultati sul piano preventivo, clinico, laboratoristico, normativo. Il Paese - continua il Dipartimento politiche antidroga - è stato in grado di affrontare in maniera tempestiva la comparsa di nuove droghe pericolose per la salute e di riconoscere e gestire in maniera efficace intossicazioni di giovani consumatori, con un indubbio impatto positivo sulla salute pubblica. Su segnalazione del Sistema di allerta, proprio la settimana scorsa il ministero della Salute ha inserito nella tabella delle sostanze stupefacenti le due nuove molecole. Inoltre, la sinergia con il ministero e le forze dell'ordine ha consentito di ritirare dal mercato prodotti pericolosi segnalati in Europa e circolanti nel territorio italiano. Il Sistema nazionale di allerta, elenca il Dpa, ha registrato "18 allerte in un anno; una trentina di informative; 30 casi di intossicazione da cannabinoidi sintetici in due anni, 2 da catinoni sintetici sul territorio nazionale negli ultimi 3 mesi e 146 nuove molecole psicoattive registrate come circolanti sul territorio europeo e italiano in circa 2 anni". "Siamo convinti - commenta Serpelloni - che attraverso la preziosa sinergia tra le Istituzioni (Governo, Dpa e forze dell'ordine) proseguiremo a tenere alta l'attenzione sul fenomeno delle smarts drugs, contando sulla ormai dimostrata efficacia del Sistema nazionale di allerta precoce attivato da questo Dipartimento".

[Informazioni tratte da Adnkronos Salute]

- Smart Drugs - tabella 2008 Istituto Superiore di Sanità (pdf)

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10 gennaio 2012
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