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Due giorni molto difficili, ma poi, finalmente all'alba venne approvata... la Finanziaria Regionale Siciliana

29 gennaio 2007

Alle quattro e mezzo del mattino di ieri, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato bilancio e finanziaria, dopo che la maggioranza ha deciso, dietro sollecitazione del governatore Salvatore Cuffaro, di ritirare gli emendamenti residui.
L'esame del testo non ha riservato altre sorprese per il governo, dopo che nel pomeriggio l'Aula aveva soppresso l'Agenzia per il Mediterraneo (cassando per intero l'articolo della finanziaria 2003 che la istituiva) e dopo essere stato battuto per 13 volte.
Per evitare il blocco della spesa e consentire il pagamento degli stipendi, è stato varato per due mesi l'esercizio provvisorio, in attesa dei tempi tecnici per la pubblicazione delle leggi sulla Gazzetta ufficiale.
''Abbiamo approvato una finanziaria di rigore e sviluppo - ha detto il presidente della commissione Bilancio, Michele Cimino (FI) -: lo dimostrano la riduzione degli Ato, lo snellimento dell'Esa, la diminuzione dei posti di sottogoverno, la riforma dell'Agenzia dei rifiuti e il calo della spesa destinata alla sanità''.
La prossima seduta dell'Ars è stata convocata dal presidente Gianfranco Miccichè per martedì 6 febbraio alle 16.

La finanziaria è passata con 48 voti favorevoli e 19 contrari; il bilancio di previsione e quello poliennale 2007-2009 sono stati approvati con 48 sì e 18 no, mentre l'esercizio provvisorio è stato varato con un voto espresso per alzati e seduti. La seduta, più volte sospesa, era cominciata alle 9,30 di sabato e si è conclusa alle 4,45 di ieri.
La giornata di sabato 27 gennaio è stata molto concitata. La maggioranza, impegnata a far approvare in Assemblea la Finanziaria regionale, è andata di nuovo in minoranza. E il presidente della regione Salvatore Cuffaro, di fronte a una situazione di emergenza, ha affrontato il parlamento con decisione: ''E' chiaro che c'è un problema interno alla maggioranza molto forte'', ha detto in Aula, ritirando gli emendamenti e invitando la coalizione a non fare altri passi falsi, pena le dimissioni dell'esecutivo.
I parlamentari siciliani si sono ritrovati in Aula alle 16, dopo che in mattinata i lavori erano stati interrotti tre volte per la mancanza del numero legale. Su un emendamento presentato dal capogruppo diessino Antonello Cracolici, è scattata da parte delle opposizioni la richiesta del voto segreto. La norma, che abroga l'Agenzia per il Mediterraneo, veniva approvata con i voti della minoranza e con venti voti del centrodestra. Si è trattato del secondo rovescio subìto dalla maggioranza nel giro di due giorni: giovedì scorso, l'Aula aveva approvato un emendamento sempre a firma Cracolici, con il quale si imponeva un limite per i compensi annui ai manager non dipendenti della Regione.

Dietro richiesta del capogruppo di Alleanza nazionale, Salvino Caputo, i lavori sono stati quindi interrotti e si è convocato un vertice di maggioranza. Al termine del quale, rientrando in Aula, Cuffaro ha affrontato la nuova situazione. ''Ritiro tutti gli emendamenti del governo e invito i colleghi della maggioranza a fare lo stesso - ha affermato -. È chiaro che c'è un problema interno alla maggioranza molto forte. Riproporrò con una apposita legge l'Agenzia del Mediterraneo perché fa parte del programma di governo con il quale sono stato e siete stati eletti. Ed è evidente - ha aggiunto - che se dovesse accadere un'altra cosa del genere ce ne andremo tutti a casa''. Poi si è rivolto alle opposizioni chiedendo di agire ''con dignità ed etica politica'', senza insinuarsi ''nelle divisioni che esistono nella maggioranza, per colpire gli interessi della Sicilia''. La maggioranza ha quindi ritirato gli emendamenti (una ventina) e le opposizioni, respinto ogni addebito sulla bontà del loro operato in Aula, hanno comunque promesso di sfoltire il pacchetto di circa 130 emendamenti depositati.

Fonte: La Sicilia

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29 gennaio 2007
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