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Due opposti punti di vista sulla crescita dell'economia siciliana negli ultimi anni

Un crescita soddisfacente secondo il ''Report Sicilia 2005'', lenta e modesta secondo il ''Quadrante economico siciliano''

10 marzo 2005

La crescita economica della Sicilia, secondo il presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro può definirsi soddisfacente. ''La Sicilia ha avuto in questi quattro anni una crescita media del 2,2%, migliore sia rispetto all'Italia che al resto del Mezzogiorno. La riduzione del divario strutturale con le altre aree del Paese è un dato significativo e in controtendenza rispetto al passato, caratterizzato da un inasprimento dei divari sia nelle fasi espansive che in quelle ricettive del ciclo economico''.
Queste le parole Cuffaro alla presentazione del ''Report Sicilia 2005'', che si è svolto alla Camera di Commercio di Milano due giorni fa.
''Non è usuale che i dati economici più salienti dello sviluppo siciliano siano presentati a Milano piuttosto che a Palermo - ha spiegato Cuffaro - ma il governo regionale avverte forte l'urgenza di poter illustrare in modo esauriente e chiaro quanto di buono è stato conseguito finora''.

Secondo il governatore in Sicilia c'è stata la riduzione del tasso di disoccupazione ''in presenza di un'invarianza del tasso di attività''; il numero di occupati risulta in crescita del 2,9% tra il terzo trimestre 2004 e il terzo trimestre dell'anno precedente, mentre, secondo quanto rivelano i dati della Regione, in Italia il tasso di crescita è dello 0,4%. Il numero delle persone che sono in cerca di occupazione, spiega Cuffaro, diminuisce nello stesso periodo del 21,6%, mentre in Italia la riduzione è del 7,1%.
''Il tasso di crescita nel biennio 2004-2005 dovrebbe essere lievemente inferiore a quello medio nazionale - aggiunge Cuffaro - anche se alcuni dati congiunturali mostrano che il trend relativamente favorevole rispetto al resto del Paese potrebbe continuare. E una spinta importante potrebbe venire dai lavori pubblici posti in gara che, sia pur in diminuzione come quantità di bandi pubblicati, mostrano nel 2004, una crescita del valore di circa il 160%, grazie ovviamente all'incidenza della progettazione relativa alla costruzione del Ponte sullo Stretto''.
Durante la presentazione del Report sono stati diversi i ''dati positivi'' citati dal presidente della Regione: ''l'elevato numero delle imprese realmente nuove sul totale delle iscrizioni ai registri camerali, il considerevole numero di imprese nuove nel settore manifatturiero, il maggiore peso della nuova imprenditoria femminile e giovanile a confronto con la media nazionale''.

L'ottimale e ottimistica descrizione presentata da Cuffaro non corrisponde però alle stime contenute nell'ultimo numero del ''Quadrante Economico Siciliano'' della Funzione Studi del Banco di Sicilia, secondo le quali la crescita economica siciliana nel 2004 è stata particolarmente modesta.
A fronte di una produzione complessivamente stagnante, la domanda è apparsa in rallentamento durante l'anno, con un recupero limitato nel mese di dicembre.
Il modello di previsione del Banco di Sicilia incorpora un rallentamento (+0,3%) della crescita registrata nel 2003, già piuttosto modesta.
La lenta dinamica tra domanda e offerta non ha favorito la positiva evoluzione delle variabili occupazionali. La diminuzione del tasso di disoccupazione, infatti, rimane ascrivibile all'effetto statistico dovuto ai nuovi meccanismi di rilevazione adottati dall'ISTAT per adeguarsi ai criteri UE.
A tale effetto statistico, peraltro, si è associato il fenomeno, ricorrente nell'economia regionale, del ''lavoratore scoraggiato'': nelle fasi di rallentamento congiunturale, infatti, le aspettative negative spingono alcune fasce di forze-lavoro ''marginali'' - soprattutto giovani e donne - a ritirarsi dalla ricerca attiva di un posto di lavoro, per poi ripresentarsi al momento della ripresa.

I consumi delle famiglie sono apparsi ancora in lenta crescita nel 2004 (+1,2% secondo le stime BdS, dopo lo 0,9% del 2003) e dovrebbero confermarsi in leggero aumento nel 2005.
I consumi di molti prodotti primari continuano a segnare il passo per una larga parte della popolazione, mentre cresce la spesa in beni durevoli, talvolta anche di lusso, e di abitazioni. Pertanto il mantenimento del tenore di vita è spesso raggiunto attraverso una riduzione dei tassi di risparmio e un aumento dell'indebitamento delle famiglie.
Progressione particolarmente lenta anche per gli investimenti fissi e della produzione industriale,
incrementi lenti e spesso solamente nominali negli scambi diretti della Sicilia con l'estero.
Anche il comparto turistico, nonostante le molteplici iniziative e gli sforzi degli operatori del settore, nel 2004 non è apparso particolarmente brillante.

- ''Quadrante Economico Siciliano''

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10 marzo 2005
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