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E alla fine arriva Bertolaso...

''Palermo come Napoli''. Nel capoluogo siciliano la ''profezia'', purtroppo, si è avverata

01 giugno 2009

Dopo che si è quasi sfiorata la rissa tra maggioranza e opposizione; dopo che l'immondizia inizia ad invadere prepotentemente la quotidianità dei palermitani; dopo che il “vaso di Pandora”, o meglio, il “cassonetto di Pandora” si è aperto rivelando i misfatti portati a compimento dall'ex dirigenza dell'Amia... arriva Lui... Guido Bertolaso.
"PALERMO COME NAPOLI" titolano i giornali, il fatto è che quanto sta succedendo nel capoluogo siciliano è una sorta di "profezia che si è autoavverata", qualcosa di cui si conoscevano pericoli e possibili vergognosi risvolti già da un bel po' di tempo...

Ebbene, prima d'arrivare all'arrivo (scusate il pasticcio di parole) di Bertolaso a Palermo, tentiamo di fare un passetto indietro e raccontare, per sommi capi, quanto accaduto.
Come avrete sicuramente capito a Palermo è emergenza rifiuti. Mentre cumuli di immondizie marciscono dappertutto per le strade della città dove da una settimana la raccolta dei rifiuti non avviene regolarmente, circa 200 lavoratori dell'Amia, l'ex municipalizzata per la raccolta dei rifiuti nel capoluogo, si sono radunati sabato scorso davanti al Palazzo d'Orleans, sede del governo regionale, per una manifestazione indetta dal rappresentante di base. Con questa protesta gli autonomi hanno sostanzialmente chiesto garanzia per il futuro occupazionale della ex municipalizzata che si trova in difficoltà economiche e per le condizioni di sicurezza sul lavoro. Da giorni i lavoratori dell'Amia mantengono un presidio di fronte al municipio e decine di cassonetti dell'immondizia stracolmi di rifiuti sono stati incendiati in queste notti in diversi quartieri.

Sempre nella giornata di sabato il consiglio comunale di Palermo, riunito in una seduta straordinaria con all'ordine del giorno la delibera della giunta di Diego Cammarata sull'aumento del 35% della tassa per i rifiuti (tarsu), ha accantonato la delibera proposta dalla giunta.
La proposta di Cammarata voleva, in poche parole, sostenere le casse dell'Amia, l'ex municipalizzata per la raccolta della spazzatura con un buco di circa 150 milioni di euro, ma l'opposizione ha fatto ostruzionismo presentando 1.200 emendamenti
Una seduta carica di tensione, durante la quale si è sfiorata la rissa tra alcuni consiglieri, dopo che la maggioranza aveva proposto di far svolgere la seduta a porte aperte. Intanto, davanti al palazzo, in piazza Pretoria, c'erano circa 400 persone, tra operatori e raccoglitori di ferro e cartone. Il municipio è stato blindato, con presidi di polizia in tenuta antisommossa, carabinieri e guardia di finanza.
Di fronte all'ostruzionismo dell'opposizione, che non ha accolto la richiesta del centrodestra di ritirare i circa 1.200 emendamenti, il presidente del consiglio Alberto Campagna ha chiuso i lavori. La delibera doveva essere approvata entro sabato, in quanto a mezzanotte sono scaduti i termini per l'approvazione del bilancio di previsione, per cui non non c'è più tempo per una modifica del regolamento sulla tarsu. Alla fine i consiglieri comunali sono usciti, protetti da un cordone di polizia, dal municipio tra le urla e i fischi di un centinaio di lavoratori rimasti in piazza. L'uscita dei consiglieri è stata protetta dai poliziotti che hanno formato un cordone.

"Credo che la cosa che dovrebbe preoccuparci tutti - ha detto il sindaco Diego Cammarata - è la situazione igienica della città che continua a essere invasa, in modo intollerabile e indecente, dai rifiuti. E invece assisto da parte dei sindacati e dei lavoratori alla scelta di astenersi dal lavoro assumendo una posizione di grave irresponsabilità, e da parte delle opposizioni alla strumentalizzazione di una crisi economica e gestionale di Amia e di altre realtà del sistema delle partecipate del Comune le cui ragioni, legate a un eccessivo peso del costo del personale, sono da tempo a tutti ben chiare e note".
I sindacati per tutta risposta hanno confermato che i 2.700 operatori ecologici (1.800 Amia e 900 Amia Essemme) non espleteranno i servizi senza i dispositivi di sicurezza previsti dalle norme, come hanno fatto fino ad ora. Solo chi sarà nelle condizioni di operare, e la verifica sarà fatta giorno per giorno, svolgerà le mansioni previste; gli altri rimarranno a disposizione in azienda. Dunque non è in programma nessuno sciopero né il blocco degli straordinari, ma solo il rispetto rigoroso delle norme di sicurezza che prevedono la dotazione di scarpe, tute, guanti, scope, mezzi meccanici e vari dispositivi a tutela degli operatori; ma l'azienda, secondo i sindacati Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fiadel, Ugl e Confisal, non sarebbe nelle condizioni di garantire il materiale. Il rispetto rigoroso del regolamento sta causando rallentamenti nel servizio di raccolta e di pulizia, con la conseguenza che in ogni angolo di strada ci sono cumuli di spazzatura.

I lavoratori dell'Amia hanno anche reso note le spese sostenute dai dirigenti in passato, in particolare quando la società doveva partecipare a un bando per la realizzazione della raccolta differenziata negli Emirati Arabi: cena per una persona da 400 euro nei ristoranti più esclusivi di Dubai e Abu Dhabi. Ricevute per l'alloggio di una persona in hotel da 400 euro a notte e contemporaneamente ricevuta della stessa persona che affitta per un'ora un'altra stanza nello stesso albergo super lusso.
Le "spese pazze", così sono state definite, dell'ex presidente del Cda dell'Amia, Vincenzo Galioto, ora senatore Pdl, e di altri dirigenti e consulenti, sono state denunciate in una conferenza stampa a palazzo delle Aquile dai consiglieri comunali del Pd. L'Amia doveva partecipare a un bando per la realizzazione della raccolta differenziata negli Emirati. "Raccolta - hanno ricordato i consiglieri - che a Palermo non avviene".

Il presidente Lombardo: "Servono subito misure urgenti" - "Raccolgo il malessere sempre più diffuso che mi viene espresso da tanti cittadini palermitani, giustamente e seriamente preoccupati per l'emergenza provocata dai cumuli di immondizia presenti ad ogni angolo di strada. Considerato che la situazione si aggrava giorno dopo giorno, avvalendomi dei poteri in materia che competono al presidente della Regione, ho deciso di intervenire con immediatezza".
E' questa la promessa del presidente della Regione Raffaele Lombardo in merito all'emergenza rifiuti in atto a Palermo. "Già domani mattina (oggi per chi legge, ndr) saranno resi noti i primi provvedimenti urgenti per fare fronte, in raccordo con il sindaco Cammarata e il prefetto Trevisone, a questa emergenza spazzatura che rischia di sfociare in una grave crisi con rischi seri per la salute dei cittadini". "Con il caldo di questi giorni l'aria è ormai diventata irrespirabile, - ha proseguito il governatore - c'è il rischio che possano determinarsi vere e proprie emergenze sanitarie sulle quali è necessario intervenire, se necessario, anche coi mezzi e i poteri della protezione civile regionale e nazionale". "A tale proposito - ha concluso - raccomando in modo assoluto di non dare fuoco ai cassonetti".

E a questo punto entra in scena Guido Bertolaso... Infatti, il sottosegretario all'emergenza rifiuti giungerà oggi a Palermo, dove presiederà nel primo pomeriggio in prefettura un vertice con tutte le istituzioni locali "per un esame congiunto della situazione determinata dalla mancata raccolta dei rifiuti e l'individuazione degli interventi necessari a fronteggiare l'emergenza". La conferma arriva direttamente dalla Prefettura di Palermo.
Per affrontare l'emergenza, comune, prefettura e regione hanno chiesto l'intervento dell'Esercito e della Protezione civile. Ieri sera nella sede della Prefettura si sono riuniti tutti i rappresentanti delle istituzioni per stabilire gli interventi necessari a rimuovere i problemi connessi alla mancata raccolta dell'immondizia. Il sindaco Cammarata, il presidente dell'azienda per la raccolta dei rifiuti (Amia) Marcello Caruso, rappresentanti dell'esercito, dei vigili del fuoco e delle forze di polizia, stanno mettendo a disposizione professionalità e mezzi per fronteggiare la situazione. La Prefettura informa che il presidente del Senato, Renato Schifani, ha chiesto di essere costantemente informato.

"A Palermo - ha dichiarato stamane il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo - c'è una situazione delle aziende, compresa quella che si occupa della raccolta dei rifiuti, che è totalmente insostenibile. Non so quante centinaia di assunzioni ha fatto quell'amministrazione alla vigilia di varie elezioni. Credo che ci sia un eccesso di personale, ma posso sbagliarmi". Per Lombardo, "se non si riforma il sistema della raccolta di rifiuti, rischiamo grosso". "Sei mesi fa il governo - ha aggiunto Lombardo - ha consegnato all'Assemblea regionale siciliana un disegno di legge che aspetta di essere approvato".
Il presidente della Regione ha istituito questa mattina un tavolo attivo permanente per "affrontare, in tempi brevi, l'emergenza rifiuti a Palermo". Al tavolo ha preso parte l'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, delegato dal governatore, la Protezione civile e l'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque (Arra).

Dal canto suo, il prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone ha spiegato: "Non posso precettare gli operatori ecologici dell'Amia Essemme perché non hanno proclamato uno sciopero, la loro è un'astensione dal lavoro perché sprovvisti di alcune dotazioni indispensabili per lavorare". "Per il momento - ha detto il Prefetto all'Adnkronos - non è possibile precettarli, gli operatori non si astengono per uno sciopero proclamato. Ma affermano che torneranno a ritirare la spazzatura solo se vengono assicurate le norme di sicurezza".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]

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01 giugno 2009
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