E alla fine Travaglio fu il benvenuto...
Dopo che la soprintendenza di Messina aveva negato il Teatro Antico allo spettacolo di Marco Travaglio, la Regione ha cercato di mettere una pezza
E' successo che, il prossimo 9 luglio Marco Travaglio doveva portare il suo ultimo "spettacolo teatrale", intitolato "Promemoria", al Teatro Antico di Taormina, ma per motivi... come dire... assolutamente farlocchi la Regione siciliana ha deciso di togliere dalla disposizione del giornalista il celebre e suggestivo palcoscenico.
Volete sapere perché? Una bella spiegazione la da Roberto Puglisi con un sagace articolo pubblicato su LiveSicilia.it e che riportiamo più avanti, noi per farla breve vi diciamo che, sostanzialmente, il motivo addotto dalla Regione è che siccome lo spettacolo di Marco Travaglio tratta questioni politiche contemporanee in una maniera "diversa" da quello che può essere concepito come linguaggio teatrale vero e proprio (?), tale messa in scena dal "dubbio valore culturale" poco si confà ad un Teatro antico...
Sembra impossibile vero? Ve lo avevamo detto che le motivazioni erano assolutamente farlocche! Eppure la Promo Music di Bologna, società produttrice dello spettacolo di Travaglio si è vista recapitare dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina un documento che fa riferimento al D.D.G. n 827 del 15.04.2010 dal titolo "Indirizzi per la conservazione, fruizione e gestione delle architetture teatrali antiche", che dispone che "Le richieste d’uso dei teatri antichi devono contenere il programma delle manifestazioni culturali che si intendono realizzare, con la contestuale indicazione del periodo d’uso del monumento, per il quale potrà essere sentito anche il parere del Comitato tecnico consultivo e/o del Consiglio regionale per i Beni Culturali e Ambientali, ove sussistano perplessità sulla validità culturale delle manifestazioni o della compatibilità d’uso del monumento stesso relativamente alla salvaguardia, agibilità e decoro".
Marcello Corvino, legale rappresentante della Promo Music, ha quindi manifestato - si legge in una nota - "tutto il suo sdegno per la cancellazione dello spettacolo". "Viene negato il permesso di rappresentazione dello spettacolo - ha detto Corvino - sulla base di considerazioni che appaiono dettate da motivazioni malcelatamente politiche anziché, come dovrebbe essere trattandosi di uno spettacolo teatrale, da valutazioni di preminente carattere culturale e di interesse sociale".
Lo spettacolo, che si configura come un excursus giornalistico che ripercorre la storia politica italiana degli ultimi 15 anni - spiega Promo Music - dai tempi della prima Repubblica, fino ai giorni nostri, accompagnato sul palco da due musicisti e da opportune scenografie, in tre anni di programmazione ha registrato il tutto esaurito in tutta Italia. Il libro più dvd omonimo, tratto dallo spettacolo teatrale ed edito da Promo Music Books/Corvino Meda Editore, ha venduto oltre trentamila copie. "Una rappresentazione teatrale senza dubbio diversa da quella canoniche - conclude la nota - ma pur sempre una manifestazione del libero pensiero, esempio paradigmatico di quel 'teatro civile' che sempre più spesso vede calcare le assi del palcoscenico non già da attori professionisti, ma da giornalisti, scrittori, matematici e saggisti, e che tanto ha attirato l'attenzione dei media come nuovo fenomeno culturale e di costume. Non così la pensa la Regione Sicilia, che ha deciso di negare il prestigioso teatro per la rappresentazione di 'Promemoria'".
Attorno alla vicenda subito è scoppiato il caos, e dopo le numerose proteste dei politici, l'assessore regionale ai Beni culturali e all'Identità siciliana, Gaetano Armao, ha deciso "d'intesa con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, di concedere l'utilizzo del medesimo agli organizzatori, invitandoli al contempo a differire lo spettacolo ad altra data, tenuto conto della coincidenza con le iniziative in programma per i festeggiamenti del santo patrono di Taormina in svolgimento negli stessi giorni". Il governatore Raffaele Lombardo ha quindi aggiunto: "Travaglio è ospite gradito".
Le reazioni alla bocciatura della soprintendenza erano state durissime. "Va immediatamente revocato il recente decreto del direttore regionale dei beni culturali della Regione siciliana che impone ai sovrintendenti ai Beni culturali di negare le autorizzazioni per lo svolgimento nei teatri antichi di esibizioni", aveva detto Giovanni Ardizzone, deputato regionale Udc. "Travaglio - ha aggiunto Ardizzone - potrà consolarsi nel sapere che prima di lui fu osteggiato Aristofane, non è chiaro però nel rimpallo di responsabilità chi sia il moderno Cleone in chiave sicilianista". Ardizzone aveva invitato "il presidente della Regione ad autorizzare lo spettacolo di Travaglio nella consapevolezza che, si possono non condividere le idee altrui, ma le libere manifestazioni del pensiero, anche le più scomode, non possono essere censurate da chi ha il compito istituzionale di promuovere cultura".
Solidarietà a Travaglio "per il vergognoso rifiuto di concedere il Teatro Antico di Taormina per il suo spettacolo" è stata espressa da Orazio Licandro, della segreteria nazionale del Pdci-Federazione della sinistra. "Questo è uno degli esempi di ciò che molti vogliono definire un governo 'riformatore' - ha detto l'esponente dei Comunisti italiani - quello guidato da Lombardo e dai suoi illuminati assessori e dirigenti. Chi ha paura e di che cosa? Chi nega spazi pubblici a momenti di cultura, satira o anche critica politica ricorda semplicemente un tiranno tremebondo per il vociare del popolo fuori dal Palazzo. Persino Plauto aveva più libertà con le sue commedie di irridire all'arroganza del potere politico. Ma questi signori, naturalmente, non amano neppure i classici...".
Niente Taormina per Travaglio
ECCO PERCHÈ GLI HANNO DETTO DI NO
di Roberto Puglisi (LiveSicilia.it, 1 giugno 2010)
Marco Travaglio è uno scriteriato. Da cronista coltiva la perniciosa fissazione della ricerca dei fatti. Eppure, con quei riccioletti rinascimentali sarebbe un perfetto cantore del passato, avrebbe il fisico del ruolo, al netto della cetra. E potrebbe deliziarci, raccontandoci, putacaso, lo schema delle formazioni in campo durante la prima guerra punica, o saprebbe al meglio svelarci qualche piccante retroscena sulla calvizie di Cesare. Invece lui se la prende con gli imperatori moderni. E col trapianto dei capelli.
Soprattutto, Marco Travaglio coltiva da perfetto incosciente una colpa grave, comunque la si pensi su di lui: narra cose e persone degli ultimi anni, scava nel presente. Come potrebbero concedergli l’uso di un Teatro Antico che è fatto per ospitare le storie dei morti e dei sepolti?
Infatti, l’ultima questione a lame incrociate verte - par di capire - proprio sul punto, sul delicato crocevia tra classicità e modernità. Scrivono i suoi manager in un comunicato: "Non si terrà, il prossimo 9 luglio al Teatro antico di Taormina, lo spettacolo 'Promemoria' di e con Marco Travaglio, prodotto dalla Promo Music di Bologna. Lo spettacolo, che si configura come un excursus giornalistico che ripercorre la storia politica italiana degli ultimi 15 anni, dai tempi della prima Repubblica, fino ai giorni nostri, accompagnato sul palco da due musicisti e da opportune scenografie, in tre anni di programmazione, ha registrato il tutto esaurito in tutta Italia. Il libro più DVD omonimo, tratto dallo spettacolo teatrale ed edito da Promo Music Books/Corvino Meda Editore, ha venduto oltre trentamila copie". Insomma, un prodotto con i fiocchi. Ma "non così la pensa la Regione Sicilia, che ha deciso di negare il prestigioso teatro per la rappresentazione di 'Promemoria'". La motivazione del diniego è contenuta in un documento inviato dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, che fa riferimento al D.D.G. n 827 del 15.04.2010 dal titolo 'Indirizzi per la conservazione, fruizione e gestione delle architetture teatrali antiche', che dispone che "Le richieste d’uso dei teatri antichi devono contenere il programma delle manifestazioni culturali che si intendono realizzare, con la contestuale indicazione del periodo d’uso del monumento, per il quale potrà essere sentito anche il parere del Comitato tecnico consultivo e/o del Consiglio regionale per i Beni Culturali e Ambientali, ove sussistano perplessità sulla validità culturale delle manifestazioni o della compatibilità d’uso del monumento stesso relativamente alla salvaguardia, agibilità e decoro".
"Come si evince dal documento - spiega il legale rappresentante della Promo, Marcello Corvino – viene negato il permesso di rappresentazione dello spettacolo sulla base di considerazioni che appaiono dettate da motivazioni malcelatamente politiche anziché, come dovrebbe essere trattandosi di uno spettacolo teatrale, da valutazioni di preminente carattere culturale e di interesse sociale".
Nella lettera ufficiale si legge, tra l’altro: "Verificati i contenuti del promemoria di presentazione dello spettacolo proposto che si configura quale escursus giornalistico su eventi politici degli ultimi quindici anni, reputato che tale manifestazione sia confliggente ai dettami del soprarichiamato DDG 827 (…) e con gli indirizzi riportati nella nota assessoriale, si esprime parere contrario al rilascio della concessione d’uso Teatro antico di Taormina per lo spettacolo in parola".
Una questione di decoro, di rispetto e di salvaguardia. E' noto che i facinorosi comunisti di rito brezeneviano che seguono gli spettacoli di Travaglio sono soliti sgranocchiare bambini durante gli spettacoli. E poi "Travaglio" ha una assonanza inquietante con l’isolano "travagghiu", cioè lavoro, cioè una cosa che in Sicilia non c’è. Perché turbare le menti dei beati Siculi che vivono oziosamente sereni senza "Travagghiu" e senza Travaglio? E poi non sta bene parlare delle vicende degli ultimi quindici anni in un Teatro Antico. Anzi, non sta bene affatto. Basterebbe aggiungere uno zero e arrivare, almeno, a centocinquanta, per ottenere le garanzie richieste. Basterebbe raccontare le guerre puniche e accontentarsi. A proposito, a quei tempi, la Roma combatteva a zona o a uomo?