E' ancora emergenza per gli sfollati abruzzesi
I nuovi allarmi del dopo terremoto in Abruzzo sono i rifiuti e il caldo
"Fra 15 giorni l'Aquila affronterà un'emergenza rifiuti come Napoli, perché il Comune non ha i soldi per pagare l'Asm, l'Azienda che gestisce i rifiuti". Lo ha affermato il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, a margine di un incontro con il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito, che si è tenuto nei giorni scorsi.
"Faremo venire anche qui il genio civile per ripulire la città o ospiteremo il G8 all'Aquila in queste condizioni?", ha chiesto il sindaco al governo.
Cialente inoltre ha avvertito che "fra due mesi il Comune non avrà più i soldi per pagare gli stipendi. Mi si chiede di assumere nuovo personale per la ricostruzione, ma è impossibile in queste condizioni".
Ma l'emergenza non viene solo dai rifiuti. Anche il caldo di questi giorni sta creando disagi tra gli sfollati.
"L'Aquila a settembre deve ripartire, altrimenti sarà una città morta", ha detto ancora Cialente chiedendo al governo ulteriori garanzie sui fondi. "Il passaggio del dl a Palazzo Madama - ha affermato il sindaco dell'Aquila - rappresenta un passo indietro rispetto agli accordi presi precedentemente. Non si capisce se ci sono i soldi per rimettere a posto le cosiddette 'case A', abitazioni che sono state danneggiate dal terremoto, con crepe profonde e mura a pezzi".
L'ordinanza del sindaco prevede che una volta dichiarate agibili le case, i cittadini rientrino entro 15 giorni. Per far rientrare gli aquilani servono 300-500 milioni di euro, sulla cui disponibilità Cialente dice di non avere ancora garanzie.
"Sono ancora tranquillo - ha aggiunto Cialente - perché ho la parola del presidente del Consiglio Berlusconi, ma mi sarebbe piaciuta vederla scritta nero su bianco".
"Se da Roma non arrivano buone notizie sui fondi, faremo una manifestazione e se ci sarà da occupare qualche spazio nevralgico, lo faremo", ha promesso. "L'Aquila non può stare senza un ospedale funzionante e va salvata l'università, per cui si stanno facendo sacrifici pesanti tagliando anche importanti progetti di sviluppo".
La paura del sindaco è "che gli aquilani vengano lasciati soli e che con tutti questi commissariamenti non avremo un ruolo attivo nella ricostruzione. L'Aquila non è Kabul, non diventerà oggetto di occupazione militare". [Adnkronos/Ing]