E' arrivata la stangata d'autunno sulle bollette!
Due euro in più per la luce, 19 euro in più per il gas. Mentre sempre più italiani non riescono a pagare le bollette
Stangata d'autunno per le famiglie e le piccole imprese. Le bollette dell'energia tornano a crescere: per il periodo che parte dal primo ottobre e arriva al 31 dicembre, l'elettricità costerà l'1,7 per cento in più rispetto al trimestre precedente, mentre per il gas il rincaro è addirittura del 5,4 per cento. Entrando nel dettaglio delle singole voci, da mercoledì prossimo gli italiani pagheranno in media per l'elettricità circa 2 euro in più al mese, con una spesa media annua per la famiglia tipo di 521 euro. Per il gas, la maggiore spesa si aggirerà sui 19 euro pari a 1.148 euro su base annua per il cliente tipo.
Lo ha comunicato l'Autorità per l'energia, il gas e il sistema idrico, cui spetta il compito di rivedere ogni tre mesi le condizioni di riferimento delle tariffe.
Per il gas si tratta del primo rialzo dopo un anno di ribassi. Tutta colpa della crisi russo-ucraina: il prezzo sulle borse europee del gas è salito con i timori di una possibile sospensione delle forniture con l'approssimarsi dell'inverno. Il 30 per cento del metano che si consuma in Europa occidentale arriva dai giacimenti di proprietà del colosso di stato Gazprom: il metano raggiunge l'Eurozona, nel suo corridoio meridionale passando proprio dall'Ucraina. La necessità di evitare sorprese, ha spinto sia gli operatori che i governi a riempire il prima possibile gli stoccaggi (i depositi in cui si ricovera il gas d'estate per essere pronti a utilizzarlo d'inverno). Questo, assieme all'acuirsi della crisi, ha fatto salire il prezzo "europeo" del gas. L'accordo che è stato raggiunto alla fine della scorsa settimana sulla forniture di gas all'Ucraina da parte della Russia (con la mediazione interessate della Ue) dovrebbe portare a un calmieramento dei prezzi. Ma i benefici, se ci saranno, si avranno soltanto con le revisioni delle tariffe del prossimo anno.
Diverso il discorso per il rincaro dei prezzi dell'elettricità. In parte ha inciso il rialzo del prezzo del gas (il combustibile che per il 40% copre la produzione di energia elettrica in Italia), in parte alle rinnovabili (incremento degli incentivi pagati ai certificati verdi), in parte alcune decisioni del governo Renzi. In sostanza, il ministero dell'Economia ha chiesto gli arretrati degli ultimi due anni per la componente A2, una quota che i consumatore pagano in bolletta per lo smantellamento delle centrali nucleari e il deposito delle scorie. Si tratta di circa 200 milioni per il 2012 e 2013, più altri 100 milioni all'anno per il 2014 e seguenti. L'Autorità per l'Energia, nella sua nota, ha fatto notare come la quota potrebbe essere cancellata dalla bolletta se - come promesso dai governi precedenti - venisse girata sulle bollette una parte della Robin Tax, prevista come riduzione proprio della componente A2.
Un aumento che per gli italiani rappresenterà una seria batosta se si pensa che, già adesso, sono sempre più numerori i cittadini che non riescono a pagare le bollette. La crisi economica che ha colpito il nostro paese e la perdita di potere d'acquisto subita dalle famiglie, infatti, non ha prodotto solo il drammatico calo dei consumi ma anche una crescita del numero di cittadini che rischiano il distacco delle forniture.
La denuncia arriva dal Codacons, che calcola che siano, ad oggi nel nostro Paese, circa 19,1 milioni gli italiani che risultano morosi sul fronte delle bollette luce, gas, telefonia e acqua. Quasi un cittadino su 3, quindi, non riesce a far fronte al pagamento di tutte le utenze, e i crediti da parte delle società erogatrici hanno raggiunto nel 2014 un livello record pari a 18 miliardi di euro solo in questi quattro settori.
La regione dove si registrano le maggiori difficoltà nel pagamento delle bollette è la Sicilia, seguita da Calabria, Puglia e Molise, mentre quelle dove i cittadini appaiono più virtuosi e la concentrazione di morosi è minore sono Trentino Alto Adige, Valle D'Aosta ed Emilia Romagna.
Dal 2012 al 2014, spiega ancora il Codacons, il numero di utenti morosi su almeno una fornitura è aumentato di circa 2 milioni di individui, e parallelamente è cresciuto anche il numero di famiglie che non riesce a far fronte alle spese condominiali. Nel 2014, il 25% delle famiglie, ossia 1 su 4, risulta morosa sul fronte del pagamento del condominio per la propria abitazione.