E' arrivato in Sicilia il ''Tour Acustico 2003/2004'' di Ivano Fossati
Il cantautore genovese sbarca nell'Isola per due appuntamenti: oggi a Catania e domani a Palermo
Dopo aver incantato il pubblico di Roma nel concerto-evento di Capodanno, con Fiorella Mannoia, l'artista genovese sbarca ora nell' Isola per due appuntamenti: oggi a Catania, al Teatro Metropolitan e domani (20 gennaio) a Palermo, al Teatro Politeama.
Il cantautore ligure, in questa tournee invernale, ha voluto 'ridisegnarà' i brani più importanti della sua lunga produzione artistica, affidandosi agli arrangiamenti di Pietro Cantarelli e di Claudio Fossati, suo figlio.
Come lui stesso ama dire questo tour è un "circo immaginario". "Uno spazio lieve - spiega Ivano Fossati - dove le canzoni e le musiche tornano ad avere il loro originario peso specifico, quello del momento in cui furono composte. Piccole, trasparenti e sbilenche come filastrocche per bambini, non ancora sontuosamente vestite dei panni ricchi dell'orchestra virtuosa e della tecnologia infallibile".
Sui palchi dei teatri di Catania e Palermo, con la scenografia di impronta orientaleggiante, Fossati sarà accompagnato da una nuova band: Pietro Cantarelli (pianoforte, Hammond, fisarmonica e Wurlitzer), Claudio Fossati (batteria e percussioni), Riccardo Galardini (chitarre), Mirko Guerrini (sax tenore, fiati, organetto), Daniele Mencarelli (contrabbasso e basso acustico) e Saverio Tasca (vibrafono, marimba e percussioni).
Per il concerto di Catania sono stati approntati per il pubblico del Teatro Metropolitan tre settori, con costi dei biglietti differenziati: poltronissima (34,50 euro), poltrona (28,75 euro) e distinti (23,00 euro), tutti comprensivi di diritto di prevendita.
Anche per la data di Palermo al Politeama (20 gennaio) sono stati differenziati tre ordini di posto: platea (34,50 euro), palchi (28,75 euro) e galleria non numerata (23,00 euro), diritti compresi.
Biografia
Ivano Fossati nasce il 21 settembre 1951 a Genova, città dove continua a vivere fino ai primi anni '80 quando decide di trasferirsi, dopo molto viaggiare fra Europa e Stati Uniti, in un piccolo paese dell'entroterra ligure.
La sua passione per la musica si manifesta da bambino: a otto anni inizia lo studio del pianoforte, strumento che diventerà fondamentale nella sua vita, malgrado si sia cimentato anche con altri strumenti, fra i quali chitarra e flauto. Un vero polistrumentista, quindi, una caratteristica che fa di Fossati uno dei musicisti più completi e "colti" della scena italiana.
Il suo percorso artistico è molto complesso ed articolato e rappresenta esemplarmente una sintesi del magma stilistico che potenzialmente si trova di fronte il musicista contemporaneo, il quale vede aprirsi davanti a sé numerose strade ed è costretto a scegliere quale via percorrere oppure tentare di fonderle fra di loro.
Fossati prima dei suoi approdi a capitoli più sofisticati e meditati, ha cominciato suonando in alcuni gruppi di rock "progressive". Il momento aureo di questa sua fase coincide con l'incisione nel 1971 del primo album, "Dolce acqua", alla guida dei Delirium. L'album contiene il suo primo grande successo, il brano "Jesahel", esploso nel 1972.
La sua natura fortemente irrequieta e il grande amore per la musica lo portano subito a provarsi però anche in altri campi. Inizia così la sua carriera solista che lo vedrà comunque e sempre continuare le sue collaborazioni in varie forme con musicisti e artisti italiani e stranieri. Basti pensare che dal 1973 al 1998 Fossati ha pubblicato ben diciotto album, manifestando un interesse per la musica a tutto campo.
Risale agli inizi degli anni '70 la sua prima musica per il teatro (Emanuele Luzzati, Teatro Della Tosse) attività che non si è quasi mai interrotta e che ha visto il suo ultimo lavoro "Alice allo Specchio" di Lewis Carroll, rappresentato al Teatro Stabile di Parma.
Sul piano squisitamente compositivo ha inoltre scritto musiche per i film di Carlo Mazzacurati quali "Il Toro" (1994) e "L'Estate Di Davide" (1998).
Un artista così eclettico non poteva dimenticare il jazz. E infatti nella sua lunga carriera i fan hanno potuto apprezzare il cantante genovese anche al fianco di rinomati musicisti di quell'area, sia italiani che stranieri, come Trilok Gurtu (leggendario percussionista), Tony Levin, Enrico Rava, Una Ramos, Riccardo Tesi, Guy Barker, Nguyen Le.
Un capitolo importante dell'evoluzione di Fossati è anche rappresentato dalla collaborazione con altri cantautori di livello, fra cui è impossibile non nominare la sublimi canzoni firmate con Fabrizio De André o, in seconda battuta, con Francesco De Gregori.
Molti sono comunque i personaggi che hanno goduto dell'apporto artistico di questo schivo e introverso autore. Si può anzi dire che quasi tutti i più bei nomi della canzone italiana abbiano ricevuto un pezzo da lui. La lista comprende Mina, Patty Pravo, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Mia Martini, Loredana Berté e moltissimi altri.
Fossati ha inoltre tradotto canzoni di Chico Buarque De Hollanda, Silvio Rodriguez, Djavan e Supertramp.
Nel 1998 i suoi dischi vengono pubblicati in Francia a cura della Columbia Tristar. Sempre nello stesso anno, nel corso della sua tournée estiva, Fossati ha dedicato cinque concerti al comitato "Per la bellezza": per combattere il degrado ambientale suona contro l'abbandono delle antiche città italiane.
Nel febbraio del 1999 partecipa come superospite al Festival di Sanremo ottenendo uno straordinario successo: 12 milioni di telespettatori hanno ascoltato "Mio fratello che guardi il mondo" e "Una notte in Italia".
Nel 2001, con un exploit degno di un grande artista, ha realizzato del tutto inaspettatamente (e spiazzando per la verità molti dei sui fan abituali), un album esclusivamente strumentale, dall'evocativo titolo di "Not one word" (titolo che riecheggia un po' le celebri "Songs without words" di Mendelssohn per pianoforte solo).
Nello stesso anno Einaudi, per la gioia delle numerose persone che lo seguono da anni e che sanno quanto sia difficile strappare un'intervista al cantautore, ha pubblicato il libro-intervista "Carte da decifrare" nella collana "Stile Libero".
La sua ultima fatica è invece il prezioso "Lampo viaggiatore", che ha ottenuto finora buon successo di pubblico e grandi lodi dalla critica.