Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

E' arrivato un bastimento carico di...

1.500 tonnellate di rifiuti sbarcati nell'Agrigentino e scoppio di relative proteste e malcontento

14 gennaio 2008

"La decisione di consentire lo smaltimento di 1.500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania, in condizioni di piena sicurezza ambientale per il nostro territorio, è il contributo che intendiamo fornire al superamento di un'emergenza che rischia di pregiudicare gravemente l'immagine del nostro Paese [...] Questa è la ragione per cui la Sicilia ha aderito, con profondo senso delle istituzioni e della coesione nazionale, all'invito rivolto dal presidente del Consiglio alle regioni italiane, compiendo una scelta che, per quanto impopolare, concorre a ristabilire le condizioni di un'equilibrata convivenza sociale [...] Ben lungi dalla tentazione di praticare una sorta di ascarismo all'incontrario, siamo fermamente convinti che ogni esperienza di governo, sia essa nazionale, regionale o locale, trova la sua legittimazione in una continua ricerca del bene comune. E' la stessa consapevolezza che avremmo voluto riscontrare da parte di qualche ministro che non ha risposto, invece, con altrettanto senso di linearità e concretezza al qualificato sforzo di programmazione e di bonifica, non solo ambientale, che in questi anni abbiamo compiuto in materia di rifiuti". 

Così il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, ha commentato l'arrivo della nave Ital-Roro Tri, con un carico di 1.500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania, giunta nella notta tra sabato e domenica, a Porto Empedocle (AG), ad un ora tenuta top-secret per evitare che si ripetessero i fatti accaduti in Sardegna. Nonostante tutto lo sbarco ha comunque spostato la protesta anche in Sicilia, e nella provincia agrigentina sono stati diversi i blocchi approntati dai cittadini. Un centinaio di abitanti della zona hanno occupato con le loro auto la sede stradale nei pressi della vicina discarica, al confine tra i comuni di Montallegro, Siculiana e Cattolica Eraclea, dove sono destinati i rifiuti da smaltire.
Al termine di un incontro con gli amministratori comunali dei paesi interessati, che si è concluso alle sei di ieri mattina nel municipio di Montallegro, il prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, ha convinto i manifestanti a sospendere la protesta. I trenta camion utilizzati per il trasporto dei rifiuti rimasti fermi in banchina a Porto Empedocle sono dunque potuti partiti verso la discarica di Siculiana. La zona è stata presidiata dalle forze dell'ordine. L'ultimo convoglio ha completato le operazioni di scarico intorno alle 10.

Anche il parroco di Montallegro era al blocco stradale formato dai cittadini. Don Angelo Gambino ha detto che questa protesta “è il nostro modo per dire alle autorità che la nostra salute è a rischio ed è in pericolo anche l'ambiente”. “Siamo vicini a una riserva naturale - ha proseguito il religioso - è un paradiso terrestre qua. E' una zona incontaminata, perché aggravarla di questo problema quando abbiamo già i nostri in questo piccolo centro?”. “Da diverse parti della Sicilia - ha aggiunto il parroco - vengono a scaricare nella nostra discarica. E lo scaricare significa anche lasciare lungo la strada dei liquidi che non sappiamo che danni possono produrre”. “Abbiamo i nostri diritti e vogliamo salvaguardata la nostra salute. Certo c'è una emergenza nazionale e si vuole venire incontro, ma approfittare di questa nostra bontà e generosità non è giusto”, ha concluso Don Angelo.
Solidarietà ai manifestanti arriva anche dal sindaco di Agrigento, Marco Zambuto."Chiedeteci aiuto ma non ignorate le nostre richieste di incontro e non costruiteci il rigassificatore nella Valle dei Templi”. Queste le affermazioni del sindaco di Agrigento, commentando le richieste di solidarietà da parte di Romano Prodi. "Il presidente del Consiglio chiede solidarietà a tutte le regioni italiane per smaltire la 'munnezza' napoletana - ha aggiunto Zambuto -. Omette di dire che non si tratta di un evento calamitoso o di uno tsunami improvviso, bensì del prodotto confezionato dall'inerzia e dalla cattiva amministrazione di Bassolino, Iervolino, Pecoraro Scanio e anche della presidenza del Consiglio che sapeva e ha taciuto. Noi abbiamo grande senso di responsabilità e lo abbiamo dimostrato a Montallegro - ha concluso Zambuto - dando forza alla mediazione del prefetto di Agrigento per evitare incidenti e contestazioni. Ma Prodi e Pecoraro Scanio non possono pensare di ignorare le nostre richieste di incontri istituzionali, di inviare all'infinito i rifiuti napoletani e di costruirci nella Valle dei Templi il rigassificatore dell'Enel”.
L'arrivo della spazzatura partenopea ha indispettito parecchio il presidente della provincia di Agrigento, Vincenzo Fontana. "Il regalo del governo Prodi agli agrigentini è servito - ha commentato sarcastico -, non strade o importanti infrastrutture, bensì tonnellate di spazzatura". E ancora: "Prodi parla di termovalorizzatori? Benissimo, allora, visto che ne esistono diversi e molto efficienti al Nord avrebbero potuto inviarla lì la spazzatura, senza ingolfare ulteriormente le nostre discariche. Dice che in cambio accelererà la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia? Ma allora perchè bloccare la costruzione di quelli già previsti?".

Quei termovalorrizzatori in cambio... -
  Il sì di Totò Cuffaro alla possibilità di smaltire in Sicilia una parte dei rifiuti campani è stato un sì condizionato. Cuffaro infatti si è detto pronto a fare un passo avanti a patto che il governo rinunci una volta per tutte a ostacolare la costruzione dei quattro inceneritori di Paternò, Augusta, Casteltermini e Bellolampo, bloccati di fatto nel novembre del 2006 dal ministero dell'Ambiente, all'indomani dell'insediamento di Alfonso Pecoraro Scanio.
Per il momento Cuffaro ha annunciato che in Sicilia rifiuti, oltre ai 1.500 tonnellate già sbarcati, non ne arriveranno più, ma c'è qualcuno pronto a scommettere che se andasse in porto il "gentlemen agreement" con Palazzo Chigi, la quota potrebbe anche salire.
"Va bene la solidarietà, ma sulle regole non si transige - avverte Enzo Parisi, esponente di Legambiente Sicilia -. I quattro inceneritori voluti da Cuffaro sono stati bocciati anche dalla Corte europea. Ora il governo non può mettersi a negoziare a danno dei cittadini". Quanto alla collocazione in discarica, Parisi non ha dubbi: "E' vero che 1.500 tonnellate non sono molte, ma le strutture in regione non sono neppure in grado di far fronte alle esigenze dei siciliani".

Nel centrodestra siciliano, gli alleati hano dato il proprio sostegno a Cuffaro, sia pur con qualche distinguo. Come Salvino Caputo, capogruppo di Alleanza nazionale all'Assemblea regionale siciliana, per il quale aiutare la Campania è un "dovere istituzionale", anche se "non dovremmo farlo, è un regalo a chi ha sperperato negli anni milioni di euro. La Sicilia rispetterà gli impegni assunti dal presidente a Roma ma non deve essere vista come un'iniziativa di scambio", ha aggiunto l'esponente di An, con riferimento all'accordo in corso per rendere operativi i quattro inceneritori. Per Caputo è assolutamente necessario sbloccarli, pena "la trasformazione della Sicilia nella pattumiera d'Italia, così come è successo in Campania".
Di dovere istituzionale ha parlato anche Francesco Cascio, numero uno di Forza Italia al Parlamento regionale. Per l'azzurro, la disponibilità della Sicilia è "un attestato di solidarietà" nei confronti della regione amministrata da Antonio Bassolino. Solidarietà che però garantisce il via libera alla realizzazione dei quattro termovalorizzatori, bloccati dal ministero nel novembre del 2006. "E' un fatto gravissimo, dopo aver bloccato la costruzione, ora ci dicono che possiamo andare avanti - ha osservato l'esponente di FI -. E' la conferma che il ministro Pecoraro Scanio ha fatto di tutto per bloccare gli inceneritori".

Una pioggia di critiche è invece arrivata dagli esponenti dell'Unione. Il segretario regionale di Rifondazione comunista, Rosario Rappa, ha ricordato al governo che "una questione importante come quella degli inceneritori non può essere risolta sull'onda emotiva di un'emergenza". L'esponente del Prc teme in particolare che queste "trattative sottobanco" allontanino la Sicilia dal problema centrale della gestione rifiuti, "che è sempre stato ed è ancora quello della raccolta differenziata".
Il capogruppo del Partito democratico all'Ars, Antonello Cracolici, si è detto dal canto suo assolutamente incredulo e ha ammesso: "Non posso credere che si possa negoziare un abbassamento degli standard di sicurezza degli inceneritori in cambio della disponibilità di accettare rifiuti".

Class action contro i Governi nazionali e regionali - ''Ormai è chiaro: la Sicilia è ritenuta la pattumiera d'Italia dai Governi nazionale e regionale, che con arroganza e senza sentire il parere dei siciliani hanno deciso di scaricare i rifiuti prodotti da inefficienti comuni campani qui in Sicilia, giustificando ciò con la solidarietà o la promessa della realizzazione di termovalorizzatori, opere tra l'altro ormai obsolete''.  Questa l'affermazione di Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons e leader del Movimento Politico Consumatori Italiani, che ha lanciato un appello ai leader siciliani dei partiti, gli onorevoli Raffaele Lombardo dell'MPA, Saverio Romano dell'UDC, Pippo Scalia di AN, Angelino Alfano di FI, Francantonio Genovese del PD etc. chiedendo urgentemente di intervenire per bloccare questo scempio ed inviare la spazzatura laddove esistono già siti di smaltimento.
Ma Tanasi è andato oltre, annunciando che nel caso in cui la spazzatura venga comunque scaricata sull'Isola, avvierà "la più importante class action (azione collettiva) dei siciliani che mai si sia vista in Italia contro il Governo regionale e quello nazionale, per il risarcimento dei danni all'ambiente e alle persone che ciò provocherà, perché anche la Sicilia, infatti, è al limite capienza -rifiuti".

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

14 gennaio 2008
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia