È caos nella Formazione professionale
Mentre si riaccende la protesta, la Corte dei Conti chiede condanna in appello per i soldi in più agli enti
E’ caos nella Formazione professionale siciliana. A partire da oggi, infatti, si sussegueranno tre giorni di scioperi, con sit-in e cortei in tutta la Sicilia. La mobilitazione è indetta da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola. Si riaccende, dunque, la protesta.
Le prime tre ore di stop, dalle 11 alle 14, per tutti i lavoratori impegnati nelle filiere della Formazione, partono oggi, contemporaneamente, con l’organizzazione di sit-in davanti ai Centri per l’Impiego delle città. Sei ore domani con manifestazioni, sotto forma di presidio, davanti alle sedi dei comuni, per "sensibilizzare - spiegano i sindacati - i sindaci sui problemi della tenuta sociale e occupazionale e sulla mancata offerta formativa per i giovani". Altre sei ore venerdì con manifestazioni sotto forma di presidio, presso le nove prefetture per "ribadire la gravissima situazione di ritardo e di incertezza legata al pagamento della cassa integrazione in deroga e gli ammortizzatori sociali e per sollecitare l’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del ‘piano straordinario: rafforzare l’occupabilità in Sicilia’ e risorse per il pagamento degli ammortizzatori in deroga 2014". Infine, altre sei ore di sciopero sono previste per la giornata di lunedì 30 marzo quando alle 9 da piazza Marina, a Palermo, partirà la manifestazione regionale con un corteo diretto in piazza Indipendenza, davanti alla sede della Presidenza della Regione.
"Il governo regionale - ribadiscono Flc Cgil Cisl Scuola e Uil Scuola - è sordo davanti alle nostre richieste e naviga a vista senza soluzioni alle troppe emergenze che si accumulano sulle diverse filiere della Formazione professionale in Sicilia". I sindacati sollecitano anche un incontro alla Regione sul Progetto Prometeo affidato al Ciapi "al fine di scongiurarne la chiusura anticipata". Tutto per rilanciare, concludono "la vertenza contro il governo della disoccupazione e del dramma sociale".
E mentre sindacati e lavoratori si muovono nella protesta, della Formazione si sta occupando anche la Corte dei Conti. Il procuratore generale della Corte, Diana Calaciura, ha infatti chiesto in appello la conferma delle condanne comminate in primo grado all'ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, agli ex assessori regionali Carmelo Incardona e Luigi Gentile e al segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso per danno erariale dovuto al pagamento degli extrabudget agli enti di formazione professionale. Stralciata invece la posizione dell'allora assessore alla formazione Mario Centorrino.
In primo grado la Corte dei Conti aveva condannato tutti i protagonisti di questa vicenda a risarcire un danno erariale valutato in 4 milioni di euro.
La vicenda è quella delle "integrazioni finanziarie" concesse agli enti di formazione. Il danno di maggiore entità venne contestato a Patrizia Monterosso che, in base alla sentenza di primo grado, dovrebbe risarcire quasi un milione e 300 mila euro; 200 mila euro la condanna di primo grado per Raffaele Lombardo, 379 mila euro per Santi Formica, 830 mila euro per Incardona, 224 mila euro per Gentile.
Per la difesa rappresentata dagli avvocati Luigi Matta e Giuseppe Cozzo (Carmelo Incardona), Giovanni Immordino e Claudio Alongi (Patrizia Monterosso), Luigi Rubino (Luigi Gentile) e Gaetano Armao (Raffaele Lombardo), si tratta di una condanna che non avrebbe basi visto che tutti gli atti furono vistati dalla stessa Corte dei Conti e dunque avevano passato il controllo 'a priori' di legittimità. La Corte si è riservata la decisione finale.