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E che stai a guardà il capello? In Iran per colpa del taglio del capello puoi pure finire in carcere

17 luglio 2007

Il presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Mahmud Ahmadinejad, lo aveva promesso: in Iran ci saranno maggiori controlli sui ''comportamenti immorali''.
Controlli e pene severissime per chi si macchia di pedofilia? Punizioni corporali per chi consuma sostanze stupefacendi? Programmi di recupero religioso per chi ha tralasciato la preghiera?
Niente di tutto ciò, o meglio, ancora niente di tutto questo (oppure sì?): in Iran l'immoralità si lotta vietando il taglio di capelli e il look all'occidentale!

Eh già, questa volta i nuovi provvedimenti, annunciati dal capo della polizia di Teheran, il generale Ali Reza Radan, si sono abbattuti su quei giovani che guardano con troppo interesse i costumi dell'Occidente.
''Tutti i giovani con acconciatura all'occidentale e che indossano abiti firmati, camice con le maniche corte o pantaloncini osceni, saranno arrestati e rilasciati solo dopo aver rivelato il nome del loro parrucchiere. Potranno inoltre lasciare i commissariati solo dopo aver indossato vestiti decenti'', ha dichiarato il generale Radan in persona.
Il capo della polizia ha informato la stampa che proseguirà anche la campagna contro le donne ''malvelate''. ''Tutte le donne che indosseranno spolverini sopra il ginocchio o faranno intravedere ciuffi di capelli saranno fermate e, se hanno precedenti, saranno trattenute e rinviate a giudizio'', ha aggiunto Radan, il quale ha anche sottolineato che a partire dalla prossima settimana ''tutte le pattuglie che si occuperanno della campagna per riportare l'ordine sociale saranno munite di computer portatili per poter verificare se i ragazzi e le ragazze fermate per il loro abbigliamento inadeguato e per i loro atteggiamenti filo-occidentali abbiano precedenti''.

Secondo la Sharia (la legge islamica), introdotta in Iran nel 1979 dopo la rivoluzione khomeinista, le donne sono obbligate a coprire integralmente i propri capelli e a vestire lunghi abiti informi fino ai piedi, in modo da non evidenziare la figura del corpo. Per chi trasgredisce sono previsti multe, frustate e la prigione. Molte ragazze giovani, soprattutto quelle dei quartieri più ricchi sfidano le regole indossando vestiti aderenti e pantaloni a pinocchietto che lasciano scoperte le caviglie. Inoltre, portano il velo arretrato sul capo in modo da scoprire alcuni ciuffi di capelli.

La campagna di ''moralizzazione a partire dal capello'' non è però condivisa dalla Procura della capitale. ''Non abbiamo nessuna legge che stabilisce il tipo di acconciatura da uomo'', si è lamentato Mahmoud Salar Kia, vice procuratore di Teheran. Per Salar Kia, ''prima di effettuare arresti e rinviare a giudizio i giovani per la loro acconciatura, bisogna provvedere a fornire ragguagli alla magistratura''.
Nonostante la non condivisione della Procura, secondo un organizzazione di attivisti umanitari, già nel primo giorno di controlli sono state arrestate 488 persone per il reato di ''capello immorale''.
E non c'è nulla da scherzare...

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17 luglio 2007
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