E ci si chiede ancora dove sta la Buona Scuola...
Leggi delega: Gli insegnati e i genitori chiedono rispetto e considerazione per il loro ruolo Tavolo tecnico nazionale a Palermo il 28 e 29 Gennaio
[Articolo del prof. Leonardo Alagna - osservatoriodirittiscuola.it] Cinquanta tra associazioni e comitati hanno convenuto sulla necessità di dare una risposta immediata alle leggi delega approvate dal Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2017.
A distanza di più di due anni dalla entrata in vigore della Legge 107/2015 nessuna delle leggi delega è stata resa nota agli addetta ai lavori. Non vi è stato alcun confronto con la base rappresentata dai genitori degli studenti e dai lavoratori del comparto della scuola quali insegnanti, assistenti alla comunicazione, assistenti alla autonomia e igienico personali, gli ATA o gli stessi Dirigenti Scolastici
Respingiamo l’idea di scelte calate dall’alto e miriamo alla condivisione di scelte che riguardano centinaia di migliaia di persone. La risposta immediata e spontanea ha portato in due giorni cinquanta tra associazioni e comitati delle diverse categorie coinvolte a volersi confrontare a Palermo il 28 e il 29 Gennaio prossimo.
Sono in discussione i diritti degli studenti disabili con il paventato depotenziamento della Legge 104/92 e i diritti stessi dei lavoratori, già fortemente provati dopo una stagione caratterizzata da grande confusione e palesi discriminazioni insite sia nella Legge 107 stessa, che nel contratto sulla mobilità conseguente.
Nella scorsa settimana abbiamo assistito ad un attacco alla categoria degli insegnanti senza precedenti da parte della stampa e dai media tutti, che ci hanno rappresentato come dei lavoratori privilegiati e profittatori di benefici. Al contrario chiediamo rispetto perché il nostro lavoro abbia la giusta considerazione.
In Italia la "supplentite" non è affatto debellata e assistiamo ogni giorno ad una gestione che ha determinato l’assenza totale della continuità didattica in seguito a tecnicismi che hanno una sola matrice: quella del risparmio delle casse dello Stato sulle spalle delle famiglie con alunni disabili e degli stessi lavoratori, che pur potendo contare sulla disponibilità dei posti in tutte le regioni d’Italia, sono costretti ad un balletto dei posti in funzione della tipologia del posto ricoperto. I posti ci sono perché ci sono gli alunni. Il balletto esiste perché i posti hanno denominazioni e funzioni diverse a seconda che siano considerati come organico di diritto e quindi utili alla permanenza definitiva dell’insegnante o come organico di fatto ricopribile solo di anno in anno. Ecco perché gli insegnanti smistati nei ruoli nelle diverse regioni del nord possono per un loro diritto e per una disponibilità concreta di posti ricongiungersi con i loro familiari (in assegnazione provvisoria) nei posti di organico di fatto prevalenti al sud. Nessuna furbizia quindi da parte degli insegnanti che negli ultimi decenni si sono accollati il precariato. Semmai è paradossale da parte degli addetti ai lavori del MIUR invocare la continuità didattica quando sono essi stessi i maggiori responsabili del perpetuarsi delle condizioni di instabilità di tutto il sistema scuola.
Per queste ragioni il nostro obiettivo è quello di redigere un documento unitario che sarà presentato alla stampa nella giornata del 29 Gennaio e attraverso il quale miriamo ad aprire un confronto, sinora mai esistito sulle leggi delega.
Per tutte le informazioni e/o partecipare al Tavolo tecnico nazionale (che si terrà all'Ostello Baia del Corallo - Via Plauto, 27) CLICCA QUI