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E' cominciata la lotta degli operai della Italcementi

L'Italcementi ha annunciato la chiusura della Impianto di Porto Empedocle

11 giugno 2012

Venerdì scorso è cominciata la "lotta" dei lavoraatori della Italcementi di Porto Empedocle (AG). Una settantina, dei circa 100 impiegati, della cementeria è rimasta tutta la notte a presidiare l'impianto lungo la statale 115. Sabato mattina, gli stessi operai, passeggiando sulla statale, hanno creato rallentamenti con due chilometri di coda. Per evitare disordini, sul posto è intevenuta la polizia.
Gli impiegati protestano perché l'Italcementi, giovedì ha annunciato che l'impianto chiuderà entro settembre.
Le sigle sindacali hanno chiesto un incontro con la Prefettura - avvenuto ieri -  ed un tavolo ministeriale per affrontare il problema. L'Italcementi ha annunciato anche le procedure di mobilità per tutti gli impiegati.

"Si parlava da tempo di ristrutturazione e manutenzione degli impianti, ma i guadagni non sono stati reinvestiti in sviluppo. Allora chiedo, a chi oggi dice che lo stabilimento non è competitivo, perché non hanno puntato sul miglioramento della produttività?", ha detto il sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto (Udc) che ha annunciato anche di voler incontrare i vertici dell'Italcementi. "Sono totalmente contrario anche al fatto - ha aggiunto - che lo stabilimento venga declassato, trasformandolo eventualmente in un centro di macinazione, e riducendo i posti da quasi cento ad una ventina".
La chiusura della cementeria di Porto Empedocle significherebbe la mobilità per 94 impiegati e la perdita di lavoro per 250 persone dell'indotto.

Accanto agli operai di Italcementi lo scrittore Andrea Camilleri. "E' stata una doccia fredda tornare nella mia città dopo tre anni e trovare la notizia che 300 lavoratori della cementeria perderanno il proprio posto". Lo scrittore siciliano durante l'inaugurazione delle Fosse di Torre Carlo V, a Porto Empedocle (Ag), si è schierato con gli operai. "Ho la piena fiducia che supereremo questo momento, ma dobbiamo essere tutti uniti. In Italia - ha aggiunto - è il momento degli speculatori, di chi, come le iene vuole vivere sulla crisi. Per quanto mi sarà possibile cercherò di fare qualcosa per i lavoratori, perché mi reputo, in un certo senso, un loro fratello maggiore".
L'arciprete don Angelo Brancato ha detto che "quando le aziende vanno bene i lavoratori continuano a percepire il loro stipendio ma quando le cose vanno male tocca ai lavoratori pagare".
Intanto gli operai proseguono la loro protesta davanti all'impianto, lungo la statale 115.

[Informazioni tratte da ANSA, LiveSicilia.it, Lasiciliaweb.it]

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11 giugno 2012
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