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E con il suo ultimo viaggio il DC 9 dell'Itavia, partito il 25 giugno del 1980 e abbattuto sopra Ustica, ritorna a casa

26 giugno 2006

Partì da Bologna il 27 giugno del 1980. Arrivato a largo dell'isola di Ustica il Dc 9 dell'Itavia precipitò per cause che tutt'ora, dopo ventisei anni dall'accaduto, non sono state ancora definitivamente accertate. Una tragedia che costò la vita a 81 passeggeri. Una delle pagine più nere della storia italiana. Quello che si sa è che l'aereo si trovò nel mezzo di uno scenario di guerra. Ma i protagonisti di quella strage sono ancora sconosciuti.
Ieri, domenica 25 giugno, l'aereo, o meglio quello che ne è rimasto, ha fatto ritorno a Bologna.
Una colonna di 15 mezzi hanno infatti accompagnato i resti del Dc9, ripescati a 3.500 metri di profondità, e con loro tutti i tragici ricordi, dall'aeroporto di Pratica di Mare fino nel capoluogo emiliano. A gestire il trasferimento è stato il Ministero della Giustizia e il Comando nazionale dei vigili del fuoco.

Il relitto del Dc-9 Itavia è stato affidato alla custodia del Comune di Bologna che lo rimonterà nel museo della memoria in allestimento in un ex deposito dell'azienda trasporti.
L'ultimo lungo viaggio. Un trasporto eccezionale di proporzioni inedite: il convoglio, composto da 15 mezzi, ha lentamente percorso l'autostrada del Sole da Roma a Bologna.
Ad attendere il relitto c'erano il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, i familiari delle vittime della strage, con la presidente della loro associazione Daria Bonfietti, il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e il sottosegretario agli Interni Ettore Rosato. ''Speriamo che questo relitto, che sarà ricostruito nel museo della memoria, sia di stimolo per ottenere tutta la verità su quella sera - ha detto Daria Bonfietti -. Quelli che abbiamo avuto oggi sono pezzi di una storia che non possiamo dimenticare. Vogliamo sapere chi l'ha abbattuto''.

E dal governo è arrivato un segnale di impegno per la ricerca per la verità. ''Il Governo si sente impegnato a promuovere tutte le iniziative che abbiano come obiettivo la ricerca della verità''. È questo il messaggio inviato dal ministro della Difesa Arturo Parisi alla cerimonia per l'arrivo del relitto. ''Il Consiglio dei ministri - ha ricordato Parisi nella nota inviata al sindaco di Bologna - ha già dato mandato all'avvocatura dello Stato di proporre ricorso contro la sentenza della Corte d'Assise d'appello di Roma relativa alle imputazioni connesse al disastro aereo di Ustica. Un ricorso avanzato nell'interesse e a garanzia di tutti''. Parisi, scusandosi di non poter partecipare all'iniziativa, ha voluto far sentire la vicinanza propria e del Governo ai familiari delle vittime. ''Il lungo e straordinario viaggio - ha aggiunto - che ha portato a Bologna il relitto del Dc-9 dell'Itavia, ha un grande rilievo simbolico, che va oltre i confini di questa città e delle sue ferite indelebili''.

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26 giugno 2006
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