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E continuano a calare...

I consumi degli italiani ancora in calo, giù anche la spesa per le telecomunicazioni

06 giugno 2013

Non si ferma il calo dei consumi e l'Indicatore elaborato da Confcommercio (Icc) registra ad aprile 2013 una diminuzione del 3,9% su base annua - 17ma variazione negativa in 20 mesi - e una riduzione dello 0,1% rispetto a marzo. In una nota Confcommercio segnala come "il deteriorarsi delle condizioni occupazionali e reddituali delle famiglie stia determinando una dinamica della domanda, in questa prima parte del 2013, ancora più negativa rispetto a quanto rilevato nei primi mesi del 2012".
Nel primo quadrimestre dell'anno in corso, infatti, l'indicatore ha registrato una flessione del 4,4% a fronte del 3,3% rilevato nell'analogo periodo dello scorso anno. In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala un nuovo arretramento. Confcommercio ricorda l'indagine rapida di Confindustria che ha evidenziato a maggio un calo della produzione industriale, in termini congiunturali, dello 0,1%, dopo il +0,2% di aprile.

I dati degli ultimi mesi lasciano presupporre un'attenuazione nella caduta della produzione, anche se le indicazioni provenienti dagli ordini (in calo dello 0,4% a maggio), non lasciano spazi per ipotizzare, a breve, un significativo miglioramento dell'attività produttiva. In questo contesto, il clima di fiducia delle imprese, pur risultando ancora ai minimi, è leggermente migliorato a fronte di un deterioramento di quello relativo alle famiglie.
La dinamica tendenziale dell'Icc di aprile - segnala Confcommercio - riflette una diminuzione del 2,2% della domanda relativa ai servizi e del 4,6% della spesa per i beni. Nel mese di aprile 2013 tutte le funzioni di consumo hanno evidenziato una diminuzione dei volumi acquistati dalle famiglie. Anche i beni e servizi per le comunicazioni, che nei mesi precedenti avevano segnalato una certa dinamicità hanno mostrato una contenuta flessione della domanda nei confronti dell'analogo mese del 2012 (-0,1%).

Tale andamento ha riflesso l'attenuarsi dei tasso di crescita dei prodotti. Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra una contrazione del 7,5% su base annua. Riduzioni dei consumi particolarmente significative hanno interessato anche l'abbigliamento e le calzature (-6,7%) e gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-6,2%).
Da una analisi della Coldiretti , sulla base dell'Osservatorio Macfrut, emerge ad aprile il crollo della spesa degli italiani per i prodotti freschi con "un calo che varia dal 4,5 per cento delle verdure al 3,9 per cento per la frutta, rispetto allo scorso anno".
Commentando l'Indicatore dei Consumi della Confcommercio, il Codacons parla di "dati sconcertanti che diventano drammatici se si considera il crollo degli acquisti in quantità dei beni alimentari che precipitano addirittura del 6,2% in un anno". "Il governo, se vuole rilanciare i consumi - sottolinea -, deve abbassare in modo molto più consistente le tasse sulle famiglie di quanto abbia finora promesso". [Adnkronos/Ign]

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06 giugno 2013
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