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E così fumano tutti, grandi e piccoli, genitori e figli. Contro il fumo parte una campagna del Moige

06 maggio 2006

Fumare fa male. Soprattutto ai bambini. Lo sanno tutti. Eppure sono molti, troppi i giovani che iniziano a fumare quando hanno ancora l'età della scuola dell'obbligo e guardano ancora i cartoni animati. Eppure, a prescindere dalla loro età, si sentono grandi solo perché tengono in mano una sigaretta, una situazione che si verifica il più delle volte fuori casa e di nascosto da mamma e papà, davanti agli amici del gruppo.
Molti giovani entrano in tabaccheria con la speranza di comprare un pacchetto di sigarette, ignorando - o fingendo di ignorare - che la legge vieta la vendita di tabacchi ai minori di 16 anni. Molti di questi riescono a comprarle tranquillamente, basta dire che sono le sigarette di mamma o di papà. E sono tanti i genitori che mandano i figli a comprare per loro conto le sigarette. E sono tanti quelli che fumano in casa. E c'è persino chi si dimostra tollerante se, a fumare, è il figlio adolescente. Tutto questo emerge da un'indagine commissionata all'SWG di Trieste.

Ecco i numeri del sondaggio riguardanti la Regione Sicilia. Il 42% dei genitori siciliani sanno che i loro figli adolescenti fumano, solo 23 su cento riescono a farli smettere, mentre 14 rinunciano o non ci provano nemmeno.
Proprio da questi numeri diffusi dall'indagine dell'SWG, fatta tra 400 tabaccai e cinquemila genitori in tutta Italia, parte la campagna del Moige, movimento dei genitori, con il patrocinio dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e dell'Istituto italiano di Medicina sociale, chiamata “Noi non dobbiamo fumare” e che porterà un bus in giro per l'Italia per sensibilizzare i ragazzi a non iniziare o a smettere di fumare.
Il bus sarà a Palermo il 12 maggio a piazza Marina e il 13 a piazza Don Bosco.

Dall'indagine in Sicilia emerge una grande consapevolezza da parte dei genitori dei danni che può causare il fumo (il 96%) e del fatto che minore è l'età a cui si comincia maggiore è il rischio di dipendenza (90%), ma solo il 44% ha parlato con i figli del problema e solo il 26% ha chiaramente vietato di fumare.
"I genitori della Sicilia - ha detto Maria Rita Munizzi, presidente del Moige - non sono convinti che la scuola sia d'aiuto alle famiglie nell'educazione dei ragazzi e soprattutto nello spiegare i danni causati dal fumo". Sono 12 su cento i genitori che sanno che i loro figli fumano regolarmente e 30 quelli che invece sono a conoscenza di un consumo sporadico, in tutto 42 su cento a fronte di un dato nazionale del 12%.

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06 maggio 2006
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