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E dai vertici della Rai ritorna, ancora una volta, l'idea di far pagare il canone con le bollette della luce...

06 novembre 2007

Il canone Rai oltre ad essere fra i canoni televisivi più bassi d'Europa (dicono) è la tassa maggiormente evasa dagli italiani. Infatti, se le tasse sono bellissime solo per il ministro Padoa Schioppa, il pagamento del canone risulta diffusamente antipatico, principalmente perché (e pensiamo, comunque, che sia soltanto una scusa) la qualità dei programmi Rai non merita di essere pagata, e in più si pensa anche agli introiti che l'azienda televisiva statale fa con la pubblicità. Insomma, di italiani che non hanno voglia di pagare i vestiti di Cucuzza piuttosto che le lampade a Giorgino ce ne sono tanti.
Quale, dunque, il metodo giusto per fare pagare tutti gli evasori, pure quelli più impenitenti?
Semplice! Facendo pagare il canone direttamente in bolletta della luce. Così nessuno potrà sottrarsi al pagamento dell'abbonamento.

L'idea, è nuovamente venuta dai diretti interessati, ossia al presidente (tra l'altro sfiduciato nelle scorse settimane dalla Commissione vigilanza) di Viale Mazzini, Claudio Petruccioli. Idea nuovamente venuta perché già da diverso tempo l'identica proposta viene fatta da qualcuno dei vertici Rai; l'anno scorso ad esempio è stato il consigliere Rai, Angelo Maria Petroni, a ufficilizzare la proposta fatta al ministero della Comunicazioni e a quello del Tesoro. Insomma, poca fantasia e stessa minaccia.

Con l'idea normativa ribadita da Petruccioli nei giorni scorsi, il pagamento dei 104 euro del canone annuale verrebbero versati nella bolletta delle aziende elettriche, e questa norma potrebbe essere inserita già nella Finanziaria 2008. ''Noi abbiamo fatto le nostre proposte - ha spiegato il presidente Claudio Petruccioli - Ora ci auguriamo che ci sia una risposta a un problema reale che riguarda l'evasione dal pagamento del canone''.
La Rai incassa circa 1,5 miliardi di euro dal canone ogni anno (il costo per singolo abbonato è, come detto, di 104 euro), ma secondo le stime circa il 25% dei telespettatori lo evade, contro una media sotto il 10% in Germania e Gran Bretagna e un solo 5% di evasori in Francia.
Insomma, è la conclusione dei vertici della Rai, vista la forte evasione sul canone per ottemperare alle esigenze e agli obblighi di servizio pubblico l'azienda deve far fronte alle spese anche attingendo risorse dalla raccolta pubblicitaria (circa 300 milioni secondo la contabilità del 2006). Invece, almeno in teoria, dovrebbe vigere una perfetta separazione contabile: i programmi del ''servizio pubblico'' dovrebbero essere pagati dall'introito del canone; la pubblicità dovrebbe invece finanziarie gli aspetti ''commerciali'' della tv di Stato. Come dire: la qualità della televisione è scarsa anche per colpa vostra... ''cari'' evasori.
Sarà...

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06 novembre 2007
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