E' di nuovo emergenza (come se fosse mai finita)
A Lampedusa torna l'allarme affollamento: in un giorno soccorsi 400 migranti
Quattrocento, forse addirittura cinquecento arrivi in una sola giornata. E nell’isola di Lampedusa scatta di nuovo l’emergenza… Il punto, in realtà, ci sembra un altro. Infatti, l’isola vive in un costante regime d’allerta, sempre sul filo del rasoio, una condizione sempre al limite dell’allarme sovraffollamento migranti. Quindi, parlare di nuova emergenza solo dopo l’arrivo dei 400 profughi di ieri, ci sembra quasi un eufemismo cronacistico, visto che il problema degli sbarchi è una gravosa questione quotidiana che Lampedusa si trova costretta a fronteggiare da sola.
Ad oggi, nel centro di accoglienza lampedusano di contrada Imbriacola, che è in grado di accogliere solo 250 persone, si trovano 672 ospiti.
Per alleggerire la struttura sono state già programmate le operazioni di trasferimento dei migranti. Per 154 di loro è stato predisposto l'imbarco sul traghetto di linea per Porto Empedocle (AG), da dove in pullman proseguiranno verso il Cara di Mineo (CT), nel quale, bisogna dirlo assolutamente, le condizioni non sono comunque tra le migliori. Altri ottanta sono stati invece destinati al centro di accoglienza di Bari con un volo charter approntato dalla Questura di Agrigento. In tal modo, nella struttura di contrada Imbriacolarimarranno all'incirca 400 migranti, comunque molto al di sopra della capienza nominale. Intanto nel centro le condizioni per i profughi sono invivibili.
Quella di ieri è stata una giornata di sbarchi massicci. A Lampedusa gli arrivi sono stati continui, anche in serata, con lo sbarco di 200 migranti, soccorsi nel pomeriggio a 50 miglia dall'isola dalla guardia costiera, in viaggio verso le coste italiane nonostante le cattive condizioni meteo.
Alle 16 i mezzi della Guardia Costiera hanno raggiunto il barcone e avviato le delicate operazioni di trasbordo dei migranti, con una trentina di donne e alcuni bambini. Salvataggio reso complicato dalle difficili dalle condizioni del mare e dalle precarie condizioni di stabilità dell'imbarcazione.
In mattinata altri due gommoni con a bordo altri 204 migranti erano stati soccorsi dalla Guardia costiera nel Canale di Sicilia e condotti a Lampedusa. La prima delle due imbarcazioni è stata avvistata dal pattugliatore Corsi a circa 70 miglia a sud dell'isola, con 100 persone a bordo. Mentre erano in corso le operazioni di trasbordo, alla centrale operativa della Guardia costiera di Roma è giunta la richiesta lanciata con un telefono satellitare da uno dei 110 passeggeri di un altro gommone, in avaria a circa 35 miglia più a sud. Tra i profughi anche otto donne e due bambini. Tutti imbarcati sul Corsi e condotti a Lampedusa.
Insomma, prima la visita del Papa, poi l’appello del Commissario europeo, Cecilia Malmstrom, per non parlare delle infinite richieste d’aiuto del sindaco Giusi Nicolini, gli interventi concreti per affiancare l’isola nella difficile impresa dell’accoglienza sono rimasti ancora tutti lettera morta. E Lampedusa, la piccola Lampedusa si affanna e rischia di soccombere sotto il peso di un problema troppo, troppo grande.