E' finito l'effetto ''miracolo napoletano''?
Nel quartiere napoletano di Chiaiano scontri tra i manifestanti antidiscarica e le forze dell'ordine
Nel quartiere napoletano di Chiaiano è tornata la calma, dopo gli scontri del corteo antidiscarica avvenuti sabato scorso. Secondo la polizia la zona al momento non è presidiata.
Il corteo di sabato, che ha visto sfilare oltre 4000 persone, per il cosiddetto "Jatevenne day", ha fatto registrare ancora una volta degli scontri, fra i manifestanti, che volevano entrare nel sito della cava del Poligono, e le forze dell'ordine che, in tenuta antisommossa, gliel'hanno impedito.
Dopo una trattativa fallita, alcune decine di manifestanti hanno lanciato petardi e sassi contro la polizia. A quel punto le forze dell'ordine, in assetto antisommossa, hanno caricato la folla. Due poliziotti sono rimasti feriti dal lancio dei petardi e sono stati portati all'ospedale Cardarelli.
Gli scontri hanno avuto inizio quando il corteo è arrivato in via Cupa del Cane, la strada che immette alla discarica, dove gli agenti in assetto antisommossa avevano formato un cordone per evitare che i dimostranti proseguissero fino alla cava del poligono dove sorgerà la discarica. A quel punto da alcuni settori del corteo sono partiti sassi e petardi contro gli agenti. I dimostranti più facinorosi hanno dato alle fiamme alcuni cassonetti della spazzatura.
In piazza Rosa dei Venti, invece, si è svolta un'assemblea alla quale hanno preso parte alcune centinaia di persone per decidere il da farsi. Gli incidenti sono divampati mentre era in corso una trattativa tra la polizia e una delegazione che chiedeva di entrare all'interno della cava del poligono.
"Abbiamo provato a mediare per una soluzione che permettesse di concludere senza problemi una manifestazione che si era svolta in assoluta calma e tranquillità - ha detto il sindaco di Marano Salvatore Perrotta, tra i partecipanti allo 'Jatevenne Day' -. Invece è mancato quel buon senso che sarebbe necessario sempre ed è mancato sia da una parte che dall'altra". "La cosa che rammarica è che siamo di fronte ad un'autentica occupazione militare del territorio - ha continuato il sindaco Perrotta - che peraltro impedisce a centinaia di cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni. Ci piacerebbe vedere un dispiegamento di forze dell'ordine contro la camorra ed invece abbiamo rischiato noi stessi". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing]