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E' già scontro tra la candidata di centrosinistra Rita Borsellino e il governatore Totò Cuffaro

Dopo aver detto che la mafia fa schifo, Cuffaro già si sente paladino dell'antimafia

19 novembre 2005

''La mafia fa schifo. Difendiamo le nostre libertà''. Con questo slogan, della campagna di sensibilizzazione delle coscienze che la Regione Siciliana lanciato la scorsa settimana in tutta l'Isola attraverso maxi poster e locandine, il governatore Totò Cuffaro, indagato per favoreggiamento alla mafia, vuole mostrare una nuova vocazione verso l'antimafia, vocazione che, a quanto pare, fa credere a Cuffaro di potersi prendere legittimamente alcune licenze.
''Fossi in lei eviterei di parlare di Paolo'', ha detto Salvatore Cuffaro in una intervista a ''La Stampa''. ''Lei'' è Rita Borsellino, candidata dell'Unione alle primarie siciliane; ''Paolo'' è suo fratello, ucciso dalla mafia nel '92 insieme agli uomini della scorta nella strage di via D'Amelio.
Quel nome pronunciato dal governatore non è andato giù alla vedova del magistrato, Agnese Piraino Leto: ''Mi chiedo - ha detto - chi è il presidente Cuffaro per invitare mia cognata a non parlare di suo fratello e al contempo chiamarlo confidenzialmente Paolo, etichettandolo come uomo di parte?''.

In serata Cuffaro ha replicato: ''Non ricordo se nell'intervista - dice - invece di Borsellino ho detto Paolo, ma se così fosse ritengo che chiamare per nome un eroe e un martire della legalità e del dovere debba essere motivo di orgoglio per i familiari''. E poi ha aggiunto: ''Ho semplicemente detto che la campagna elettorale va fatta sui programmi e sulla capacità di parlare con la gente. Lungi da me il solo pensiero di suggerire a Rita Borsellino di non parlare del fratello''. Infine ha pure puntualizzato: ''I martiri e gli eroi sono patrimonio di tutti, anche se di destra come Paolo Borsellino, anche se di sinistra, come Pio La Torre, o anche se di centro come Piersanti Mattarella''.

Alla reazione di Agnese Piraino Leto si è aggiunta quella di Rita Borsellino, che ha definito le dichiarazioni di Cuffaro ''Nervosismo preventivo''. Il presidente della Regione non fa mistero di preferire come avversario il professor Ferdinando Latteri (''Con lui il confronto sarebbe sui programmi'', dice Cuffaro), candidato della Margherita alle primarie. E su Rita Borsellino nell'intervista aveva affermato che ''già gode del vantaggio del cognome che porta''.
A Cuffaro che ricorda la militanza del magistrato nel Fuan, la sorella fa notare la simpatia di Borsellino ''per quella destra che si batteva contro corruzione e mafia. Ma da quando Paolo ha fatto il magistrato non ha più accettato di parlare di politica''.

Intanto, negli agitati preliminari della campagna elettorale siciliana, Cuffaro ''ha preso atto'' che entrambi i candidati dell'Unione, durante un faccia a faccia televisivo svoltosi l'altro ieri sera, ''hanno affermato il loro no alla realizzazione del ponte sullo Stretto'', mentre per lui ''rappresenta ben più di una infrastruttura: penso ai benefici di immagine della Sicilia nel mondo con positive ricadute in termini di sviluppo turistico, tecnologico ed economico''.

- ''Se Cuffaro scopre l'antimafia'' di Francesco Merlo (la Repubblica)

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19 novembre 2005
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