E i dieci milioni alla Gesip?
Nonostante le rassicurazioni, da iei 1734 dipendenti della Gesip si trovano in ferie... forzate
AGGIORNAMENTO
"Il comune sta lavorando a una bozza di piano per la Gesip, che il 26 aprile sarà presentato a Roma, e che prevede forme di finanziamento utilizzabili per la riqualificazione e occupazione del personale". Lo ha detto il Prefetto di Palermo, Umberto Postiglione al termine della riunione con i sindacati e una delegazione di 20 lavoratori della Gesip, società che si occupa di servizi per il Comune. "Domani lo presenteremo alla Regione, a cui chiederemo di contribuire con integrazioni e modifiche", ha aggiunto. All'incontro, in programma per domani alle 11:00 a palazzo D'Orleans saranno presenti anche i sindacati. Gli operai, invece, parteciperanno a un sit in davanti alla sede della Presidenza. Dopo 6 ore i lavoratori hanno interrotto il presidio davanti ai cancelli della Prefettura.
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"Dieci milioni di euro sono immediatamente disponibili per garantire la continuità e la corretta gestione dei servizi essenziali del Comune di Palermo in atto gestiti dalla Gesip". Queste sono le parole che il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, ha detto nei giorni scorsi dopo aver inviato una nota al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà, e al Capo della Protezione Civile nazionale Franco Gabrielli, per chiedere la proroga al 30 giugno dell'ordinanza 3957 del 29 luglio 2011 relativa alle "disposizione urgenti di Protezione civile per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella provincia di Palermo".
Una boccata d'ossigeno per i circa 1.800 operai che avrebbero smesso di lavorare il 22 aprile...
Il Governatore ha pure aggiunto: "I fondi necessari ad assicurare la continuità operativa della Gesip derivano dalla quota assegnata alla Regione siciliana delle risorse destinate agli obiettivi di servizio disciplinati dalla delibera Cipe del 3 agosto 2007". "Con questo stanziamento - aveva concluso Lombardo - è possibile realizzare quel ponte temporale che conduca la Gesip alla fine di giugno, quando dovrà essere completato il piano di riordino della partecipate in capo al Comune di Palermo e quindi anche della Gesip".
Dunque, 10 milioni di euro per la Gesip. Ma perché allora, stamane, davanti alla prefettura di palermo si sono ritrovati a manifestare circa duecento operai della Gesip?
Mentre gi agenti in assetto antisommossa presidiano i cancelli della Prefettura, gli operai, che chiedono soluzioni definitive per la società, che si occupa di servizi per il Comune, chiariscono: "A casa non ci andiamo fino a quando non avremo i soldi per il rinnovo del contratto". Intanto, una delegazione di lavoratori e sindacalisti sta per essere ricevuta dal Prefetto Umberto Postiglione.
Sono 1734 i dipendenti della Gesip, che da ieri e fino al 29 aprile saranno in ferie forzate perchè sabato scorso è scaduta la proroga del contratto di servizio con il Comune.
L'iniziativa è stata organizzata dai sindacati. "Per Gesip - dice il segretario provinciale della Cisal Pietro Giannotta - serve un intervento strutturale con il coinvolgimento dei governi nazionale e regionale, non solo dell'amministrazione cittadina". "Basta con proroghe continue del contratto - aggiunge - si deve lavorare alla riorganizzazione di tutte partecipate".
"Difendere il futuro di oltre 1.800 lavoratori e delle loro famiglie ha la priorità su tutto", dice Salvo Barone, segretario generale del sindacato ASiA. "Chiediamo un incontro al Prefetto - spiega - affinché si attivi: ad oggi non ci è pervenuta alcuna ordinanza, quindi ufficialmente da domenica siamo in ferie forzate, senza lavoro. A questo punto, nonostante i buoni propositi e l'impegno messo in campo dal presidente Lombardo nei giorni scorsi, il Prefetto è l'unica autorità che può intervenire a salvaguardia del nostro posto di lavoro e dei servizi utili forniti alla città di Palermo. Davanti all'immobilismo di Roma e alle problematiche a noi sconosciute venute fuori in qualche ministero, chiediamo un intervento deciso del Prefetto".
Infatti, come detto all'inizio, la situazione sembrava essersi sbloccata dopo l'annunciato del presidente Lombardo di avere trovato 10 milioni di euro per i lavoratori Gesip. Ma nel corso di un vertice tenuto a Roma il commissario straordinario del comune, Luisa Latella, è tornata con le mani vuote. Così la situazione è tornata nuovamente in alto mare.
Ma spieghiamo meglio... Venerdì scorso il commissario di Palazzo delle Aquile Luisa Latella è volata nella Capitale insieme con il capo di gabinetto Sergio Pollicita. Lombardo ha seguito i lavori in videoconferenza. Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha chiesto chiarimenti al municipio: erano infatti disponibili a consentire una proroga ma volevano vederci chiaro.
Anzitutto, considerato che il provvedimento varato dall'ex presidente del Consiglio era motivato dall'essenzialità dei servizi resi da Gesip, la Protezione civile si è chiesta come avrebbe fatto il Comune da lunedì in poi. Ma soprattutto, Gabrielli e il suo staff, si sono domandati quale fosse il piano del Comune per rimettere in ordine i conti di Gesip: dal primo luglio, terminati i dieci milioni, come si sarebbe andati avanti?
Sul primo punto, cioè su come fronteggiare l'assenza di Gesip, la Latella ha risposto illustrando il piano di redistribuzione del personale comunale adottato per non fermare i servizi. Alla seconda domanda - come andare avanti da luglio - ha risposto candidamente di non averne idea. Alla Protezione civile che chiedeva un piano di risanamento, il commissario ha risposto con il candore di chi non fa politica per mestiere: cioè che per fare un piano non ci sono i soldi. Una risposta che ha spiazzato Gabrielli, indisponibile ad autorizzare l'utilizzo di 10 milioni di soldi pubblici a fondo perduto: se il Comune può fare a meno di Gesip, perché spendere altro denaro a vuoto? Il tavolo dunque è saltato.
E' per questo che stamane i lavoratori della Gesip si sono ritrovati a manifestare davanti alla Prefettura. E se non riceveranno "risposte certe" sul loro futuro, assicurano che metteranno Palermo "a ferro e fuoco" fino a quando non avranno ottenuto il ritorno al lavoro.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]