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E il marchio ''MAFIA'' scatenò polemiche...

La registrazione del marchio ''Mafia'' da parte di Oliviero Toscani ha subito innescato la polemica

03 gennaio 2009

"Non c'è un particolare studio dietro questo marchio. E' un concetto dalla banalità universale che useremo per veicolare progetti di comunicazione".
Ecco come aveva spiegato l'assessore alla Creatività del Comune di Salemi, il fotografo Oliviero Toscani, la registrazione del marchio "MAFIA", che tra l'altro, ha sottolineato anche Toscani, è da leggere come l'acronimo di Mediterranean Association For International Affair.
Insomma, un'idea provocatoria com'è nello stile di Toscani, e magari pure facilemente provocatoria, visto che il marchio "MAFIA" il fotografo lo ha registrato da assessore di Salemi, cittadina che un tempo fu il feudo dei fratelli Salvo, soprannominati gli esattori di Cosa nostra. 

Ad annunciare l'operazione è stato nei giorni scorsi il sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, che presagendo cosa sarebbe potuto accadere ha subito messo le mani avanti dicendo chiaramente: "Non accetterò moralismi da parte di nessuno. Georges Bernanos scrisse 'Sotto il sole di Satana', libro che nessuno legge più, eppure non può essere considerato un satanista, così come chi ha creato Fantomas e Diabolik non è un mascalzone. A chi crede di fare il moralista dico: vada a studiare la mafia". (LEGGI)

Ma l'azione provocatoria che, come ha spiegato il sindaco Sgarbi, "dal punto di vista concettuale significa sfruttare un nome che non appartiene a nessuno, e  ribaltarne il rapporto, chiedendo il pizzo a chi userà impropriamente il marchio", non è piaciuta a Sonia Alfano, figlia di Beppe Alfano, giurnalista ucciso dalla mafia all'inizio degli anni '90, e presidente dell'Associazione nazionale familiari vittime di Cosa nostra. "Siamo francamente infastiditi dall'essere costretti a commentare in ogni occasione le iniziative della giunta comunale di Salemi guidata del sindaco Vittorio Sgarbi ma non possiamo sorvolare o tacere innanzi all'ennesima iniziativa certamente offensiva di uno dei suoi assessori". "Ci chiediamo - ha proseguito Alfano in una nota - quali nuove mosse pubblicitarie la giunta Sgarbi è pronta a mettere in atto utilizzando un 'marchio' che più che registrato andrebbe combattuto e cancellato"."Ciò che più desta stupore è che concetti all'apparenza semplici e alla portata di tutti non lo siano per alcuni membri della giunta Sgarbi. Il termine mafia - ha aggiunto - racchiude in sé il sangue dei nostri cari ed è l'essenza di tutte le aberrazioni di questa nazione. Ci chiediamo dunque come sia possibile anche solo pensare di registrarlo a scopi commerciali"

La risposta di Sgarbi non si è fatta attendere: "La mancanza di intelligenza, sostanziale e formale, di Sonia Alfano e delle presunte associazioni antimafia - dalle quali, sono certo, non si sentono rappresentati molti parenti delle vittime - arriva a colpire anche l'assessore Oliviero Toscani, il quale registrando il marchio M.A.F.I.A  ha fatto una scelta antimafiosa, paradossale e provocatoria com'è nel suo stile. Difficile immaginare che capiscano lo stile persone che ne sono prive al punto da continuare a parlare in nome di morti che non possono rispondere. Respingo ogni polemica annunciando la commemorazione di Leonardo Sciascia nel ventennale della morte con un grande convegno sul tema "I professionisti dell'antimafia e i finanziamenti pubblici alle loro attività", già sotto inchiesta dopo la questione di don Bucaro del "Centro Borsellino". E chiederò alla Commissione antimafia come vengono spesi i finanziamenti da queste associazioni e con quale beneficio nell'azione sostanziale contro la mafia che va fatta con proposte e garanzie ai cittadini onesti.
Per questo sono certo che valga di più la mostra della natività di Rubens delle inutili polemiche non contro di me ma contro Agnese Borsellino per sue dichiarazioni spontanee e limpidissime
(LEGGI) nella visione di una nuova Sicilia anche attraverso la presenza di persone come Oliviero Toscani, Peter Glidewell, Philippe D'Averio, Carlin Petrini e me.

Annuncio ancora che nel ventennale della morte di Sciascia il progetto del museo della mafia,  affidato alla Fondazione Rosselli - e per la Comunicazione ad Oliviero Toscani - sarà dedicato alla memoria di Leonardo Sciascia, di cui sono assolutamente certo di interpretare il pensiero, a differenza di quanti, da sinistra e in modo arbitrario, interpretano quello di Paolo Borsellino, di cui non io, ma Francesco La Licata, ricorda la militanza nel Fuan.
Sono proprio le associazioni come quella presieduta da Sonia Alfano che vogliono politicizzare una materia che resta nell'ambito criminale e contro la quale Oliviero Toscani ed io non abbiamo meno titoli e meno volontà di contrapposizione avendo sempre lavorato per la difesa di valori di civiltà e di libertà.
Se a loro piacciono i fascisti di sinistra come Antonio Di Pietro, vadano a vedere, mentre accusano me di truffe inesistenti - materialmente ed economicamente inesistenti - dove siano finiti i finanziamenti al partito ottenuti da Di Pietro, e di fronte a questo esempio di doppia morale,  si vergognino"
.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it e dall'Ufficio per la Comunicazione del Comune di Salemi]

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03 gennaio 2009
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