E il Piano Giovani finì in Tribunale
L'assessore Scilabra ascoltata dai pm. Ma per Crocetta alla fine "sarà un trionfo"
La storiaccia del Piano Giovani Sicilia, alla fine, è finita in tribunale. Ieri l'assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, è stata ascoltata come persona informata sui fatti per oltre due ore nei locali della squadra mobile di Palermo dal procuratore aggiunto Dino Petralia, che ha aperto un fascicolo sugli affidamenti per la gestione del Click day poi fallito. Il fascicolo è stato aperto a seguito della divulgazione di alcune notizie di stampa sulla vicenda.
Scilabra, che non è indagata, è stata ascoltata per acquisire informazioni. Anche la Procura della Corte dei conti ha aperto un'indagine per accertare un eventuale danno erariale.
"Mi sento sollevata - ha detto l'assessore al termine del colloquio - e ringrazio la Procura della Repubblica di Palermo per la tempestività del suo intervento che mi rassicura e conforta. Voglio che si faccia piena luce su una vicenda piuttosto torbida. Abbiamo iniziato a ricostruire fatti e circostanze e continueremo nelle prossime settimane. Ho assicurato piena e totale collaborazione".
Secondo Scilabra "lo scontro è chiaro: da una parte chi vuole il cambiamento, dall'altra chi vuole conservare e proteggere un sistema. Qualora tuttavia dovessi prendere atto dell'impossibilita di operare in futuro con serenità e fiducia per gli stessi scopi che hanno fin qui rappresentato la 'mission' del mio impegno non esiterò un istante a trarne le dovute conseguenze. Adesso la priorità è salvare il Piano giovani e rilanciarlo. Questo sarà il miglior modo per chiedere scusa ai tanti giovani siciliani, offesi da una parte delle istituzioni". Poi ha aggiunto: "Fin dal giorno del mio insediamento ho onorato il mandato affidatomi dal presidente della Regione e la fiducia riposta in me, contrastando ogni forma di malaffare e corruzione, lavorando senza sosta per restituire dignità ed efficienza al sistema malato della formazione professionale, costruendo dal nulla nuove opportunità per le ragazze e i ragazzi della mia terra: il Piano Giovani era questo, uno strumento per cambiare passo e qualcuno sta tentando di abbatterlo". "E' mia intenzione proseguire con determinazione l'opera avviata da ventidue mesi, a testa alta e senza compromessi morali, conscia di attirare su di me la prevedibile reazione di quanti, nemici irriducibili del cambiamento, cercheranno con ogni mezzo di conservare vecchi equilibri di potere ereditati dal passato più nero della nostra storia", ha avvertito l'assessore Scilabra. Che parla di "un sistema di potere che va oltre lo schema di maggioranza e di opposizione, che unisce trasversalmente pezzi della politica e non solo".
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta assicura che "la prossima settimana metteremo la parola fine alle polemiche sul fallimento del Click day con scelte definitive, sapendo che si fa gioco di squadra per dare risposte e regole certe agli utenti e che l'autonomia gestionale dei dirigenti della Regione non può trasformarsi in decisioni-spot, casuali e in contraddizione tra di loro".
"Ci sono delle aziende che hanno causato danni alla Regione, a loro non faremo alcuno sconto - avverte Crocetta -. Nessuno si illuda che questa storia finirà senza conseguenze".
Il governatore ribadisce poi che "il Click day non è il Piano giovani e chi esaspera il flop della selezione del 5 agosto è veramente infantile. Il Piano giovani sarà un grande successo e darà opportunità di lavoro a migliaia di giovani. Basta con le polemiche e con le dichiarazioni".
Intanto, è stata annunciata una convocazione straordinaria della commissione Lavoro dell’Ars, chiamata a fare luce sui numerosissimi buchi neri della vicenda. "Finalmente il Piano Giovani, o meglio quello che resta, sbarca all’Ars. Lo chiedevamo da luglio e, forse, se la Scilabra ci avesse ascoltato, tutto questo pastrocchio non sarebbe successo", hanno detto soddisfatte le deputate del Movimento Stelle, Gianina Ciancio e Valentina Zafarana.
"Abbiamo chiesto pubblicamente l’incontro, ma già dopo il primo flop day avevamo sollecitato la presenza della Scilabra in commissione per fermare una macchina palesemente destinata a finire fuori strada. Non bisognava aspettare anche il disastro di agosto per capire che sarebbe finita male, e il termometro erano le telefonate e le mail di protesta che ricevevamo praticamene con cadenza quotidiana. Le cose principali che contestavamo all'assessore, oltre all’inadeguatezza della piattaforma informatica, erano la mancanza di trasparenza e di meritocrazia, cose che dovranno essere le pietre miliari dei prossimi percorsi selettivi. Su questo chiederemo ampie assicurazioni".
Le due deputate si augurano che nessuno dei convocati (gli assessori Scilabra e Bruno e la dirigente Corsello) disertino l’appuntamento. "Abbiamo parecchie domande cui vorremmo fosse data una risposta. Finora le uniche cose che sono venute fuori su questo pasticcio sono state quelle veicolate dai media o affidare a qualche laconico comunicato stampa. Ci sembra troppo poco per un affare sui cui migliaia di giovani hanno pesantemente scommesso".
Che dire? Staremo a vedere...