E il ricorso alla cassa integrazione cresce...
Allarme della Uil: "Dall'inizio della crisi sono state 3 miliardi le ore richieste dalle imprese"
"Dall'inizio della crisi sono state 3 miliardi le ore di cassa integrazione richieste dalle imprese. Una tempesta che si è abbattuta sul nostro sistema economico senza salvare alcun settore, alcun territorio. Sono state utilizzate tutte e tre le tipologie di cassa integrazione con una prevalenza della cassa ordinaria e straordinaria, ma con una significativa richiesta, in gran parte dalle piccole aziende industriali e da aziende dei servizi, della cassa in deroga per oltre 1/4 delle ore autorizzate. Si conferma, come ormai evidente, che la crisi picchia duro e che il prossimo futuro, dal punto di vista del lavoro rischia di essere drammatico".
Così Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, commentando i dati sul 35mo Rapporto del sindacato sulla cassa integrazione. "Lo stesso mese di novembre - aggiunge - conferma una tendenza ormai consolidatasi per tutto l'anno, segnalando una leggera crescita sul mese precedente (+0,1%) e certificando che oltre 80 milioni di ore sono la dose necessaria al sistema delle imprese per evitare licenziamenti, utilizzando proprio lo strumento principale tra gli ammortizzatori sociali: la cassa integrazione. I dati di novembre - spiega Loy - confermano come l'area più industrializzata del Paese paghi pesantemente le difficoltà della nostra economia".
"Infatti, rispetto a ottobre, la cassa integrazione cresce nel Nord, del 3,2% con picchi drammatici a Trento (+129,5%), in Liguria (+45,7%) e in Emilia Romagna (+23,2%). Mentre, in assoluto, l'aumento più consistente a livello regionale è quello della Sicilia (+144,6%). Sono 48 le Province che segnalano aumenti di ore richieste con il top a Messina (+1.618%), Sondrio, Ferrara, Belluno e Siracusa. In valori assoluti è sempre Torino la più cassaintegrata (77,3 milioni di ore) seguita da Roma (5,3 milioni di ore). Le difficoltà del nostro sistema manifatturiero sono inesorabilmente confermate dal dato della cassa integrazione con una crescita in un mese del 6,6%. Dati che confermano le preoccupazione della Uil e del sindacato: senza crescita si aprirà, drammaticamente, il tema del lavoro sia per chi non lo ha, sia, inevitabilmente, per chi rischia di perderlo. Quindi sono sempre più urgenti - conclude Loy - vere politiche economiche per lo sviluppo, non recessive e accompagnate da una ridefinizione del sistema delle tutele".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Labitalia, Lasiciliaweb.it]