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E' iniziato ieri a Bologna il processo per il rapimento e il barbaro assassinio del piccolo Tommaso Onofri

07 marzo 2007

Si è aperta ieri a Bologna l'udienza preliminare per il rapimento e l'assassinio del piccolo Tommaso Onofri, il piccolo di 17 mesi, strappato alla famiglia la sera del 2 marzo dell'anno scorso a Casalbaroncolo, vicino Parma, e ritrovato sepolto lungo il greto di un fiume un mese dopo. Risultò essere stato ucciso giusto un mese prima, dunque qualche ora appena dopo il rapimento.

Il giudice per le udienze preliminari Rita Zaccariello dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia, per quattro persone: il muratore Mario Alessi, la convivente Antonella Conserva (che avrebbe fatto da carceriera del piccolo), il capomastro Pasquale Barbera e il complice Salvatore Raimondi (il ritrovamento di una sua impronta ha portato a una svolta nelle indagini dapprima concentrate sulla famiglia del bambino). Per tutti l'accusa principale è il concorso in sequestro di persona.
Gli indagati erano tutti e quattro presenti in aula: Conserva, Raimondi e Alessi sono stati portati dai diversi carceri in cui si trovano dalla polizia penitenziaria. Quando Alessi è sceso dal cellulare, dal capannello di gente che si è raggruppata in Piazza Trento Trieste si sono levate alcune grida: ''Maiale, muori''.  I giornalisti gli hanno chiesto: ''ti sei pentito?''. Lui è sfuggito ai microfoni e alle telecamere, mentre le persone continuavano a ricoprirlo di ingiurie.

Pasquale Barbera, l'unico indagato a piede libero, è arrivato a piedi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni e in aula ha negato ogni accusa rivoltagli da Alessi, negando anche ''l'ipotesi della vendetta in maniera assoluta''. Al palazzo di giustizia anche il padre di Salvatore Raimondi, Calogero, che ha svelato la confessione di suo figlio: ''Salvatore mi ha raccontato che Alessi gli aveva promesso un milione di euro, e che il padre del bambino era d'accordo. Non lo perdono. Se ha sbagliato è giusto che paghi per quello che ha fatto, ma mi ha giurato e stragiurato, che non è stato lui ad uccidere Tommaso''
Presente anche l'avvocato Donata Giorgia Cappelluto, per la famiglia Onofri. La legale ha confermato la presenza in aula dei genitori di Tommaso, Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, che però all'arrivo si sono tenuti lontani dai giornalisti.
L'avvocato Cappelluto e il suo collega Antonino Tuccari, per il Comune di Parma, hanno avanzato la richiesta di costituzione di parte civile, che però non è stata ammessa dal gup distrettuale. La motivazione data dal gup Zaccariello è stata raccontata ai giornalisti dall'avvocato Tuccari. Secondo il giudice, infatti, ''la polizia municipale - ha detto l'avvocato - ha avuto solo compiti straordinari di regolazione del traffico''. Mentre per l'amministrazione parmense, invece, la polizia municipale è stata caratterizzata da un'attività inusitata di polizia giudiziaria. L'amministrazione parmense aveva giudicato il danno dovuto alla vicenda Onofri in 7.200 euro. Ma, secondo Tuccari, la richiesta di parte civile era ''un pretesto per poter entrare nel processo'', per rappresentare ''le aspettative di giustizia di 180mila abitanti di Parma che hanno vissuto il dramma di Tommaso Onofri in maniera prostrante''. ''Che fosse una strada in salita - ha continuato il legale del Comune di Parma - lo sapevamo perché non c'erano precedenti. Ci abbiamo provato. L'intento del sindaco di Parma era quello - ha concluso - di fare vedere a tutti che la cittadinanza di Parma è partecipe del dolore della famiglia di Tommaso Onofri''.

I legali di Raimondi e Barbera hanno chiesto il rito abbreviato, mentre quelli di Alessi e della Conserva sono decisi ad affrontare il dibattimento, in un processo pubblico in Corte d'assise che si terrà a Parma in settembre. L'avvocato di Barbera, l'indagato per il quale il riesame di Bologna aveva negato l'arresto, spera nel proscioglimento del suo assistito. Alessi, invece, rischia l'ergastolo. Il legale di Alessi, accusato di sequestro e omicidio, giura che ''non è lui l'assassino di Tommy''. L'avvocato sostiene che il muratore di Parma è innocente e annuncia un supertestimone che scagionerebbe il suo assistito: ''Il testimone c'è - ha detto Laura Ferraboschi - e ai giudici ho fatto nome, cognome e indirizzo; è importante per la difesa ma, per un coimputato potrebbe essere un testimone da distruggere''.  L'avvocato di Alessi ha poi ricordato che lui ''sin dall'inizio ha sempre detto che l'assassino era Raimondi''.

Per ora è tutto rinviato al 19 marzo, per mettere le accuse di Raimondi a verbale come incidente probatorio. Poi decideranno quando fare il processo.

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07 marzo 2007
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