E la benzina sale, sale, sale...
Aumenti senza sosta per i carburanti... e c'è chi contrabbanda benzina a buon mercato
Ancora rincari per la benzina che ogni giorno (anche per l'effetto delle quotazioni internazionali e della debolezza euro vs dollaro) mette a segno nuovi record.
La punta massima sul territorio in "modalità servito" è ora a 1,972 euro/litro, riscontrata al Centro (1,81 euro quella del diesel; 0,900 per il Gpl, in entrambi i casi al Sud). Mentre la media nazionale è ben oltre 1,860 per la verde e 1,770 per il diesel. Salgono anche le no-logo, specie al Sud e anche sul diesel.
A muovere sui prezzi raccomandati sono stati questa volta Esso, Q8 e TotalErg. La prima è salita di 1 centesimo sulla benzina, la seconda di 1 centesimo sul diesel, l'ultima di 1,5 centesimi sulla benzina e di 1 centesimo sul diesel. È quanto emerge dal monitoraggio di Quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE.
In particolare, a livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalità servito) va dall'1,854 euro/litro di Esso all'1,863 di TotalErg (no-logo in aumento a 1,791). Per il diesel si passa dall'1,766 euro/litro di Esso e IP all'1,773 di Q8 (no-logo su a 1,674). Il Gpl, infine, è tra 0,860 euro/litro di Esso e 0,872 di TotalErg (no-logo a 0,822).
Il prezzo del gasolio è più che raddoppiato rispetto a 10 anni fa. Lo denuncia il Codacons, che ha confrontato i listini dei carburanti attuali con quelli in vigore a marzo 2002. "Esattamente 10 anni fa la benzina costava alla pompa 1,023 euro al litro, e il gasolio 0,844 euro/litro - spiega il Presidente Carlo Rienzi - Ieri invece la verde ha toccato il record di 1,875 euro, mentre per un litro di diesel occorre pagare fino a 1,780 euro. Ciò significa che un pieno di verde costa 42,6 euro in più rispetto a marzo 2002 (con un rincaro del +83%), mentre per un pieno di gasolio ogni automobilista deve sborsare oggi 46,8 euro in più rispetto a 10 anni fa, con un aumento record per il diesel del +110,9%. Di fronte a questi dati il Governo, che grazie agli aumenti dei carburanti vede rimpinguare le proprie casse, non può restare a guardare. Il premier Monti e i ministri economici - conclude Rienzi - devono urgentemente tagliare le accise che gravano sui carburanti, unica possibilità per determinare un sensibile calo dei listini alla pompa".
E si scopre il "contrabbando" di carburante - In un momento in cui il caro gasolio ha raggiunto ormai prezzi stellari, due pregiudicati palermitani hanno creato una pompa di benzina 'low cost' vendendo il gasolio a 1,10 euro al litro. Lo hanno scoperto i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Palermo a Carini, nel corso di una vasta operazione di controllo. All'impianto "fantasma", completamente abusivo, la Guardia di Finanza è arrivata insospettita anche dalle lunghe code di auto al distributore.
Due finanzieri, fingendosi privati automobilisti, si sono presentati alla pompa di benzina abusiva e hanno avuto la conferma che si trattava di un punto di distribuzione privo di certificazioni antincendio e della licenza di esercizio, che erogava gasolio a privati e autotrasportatori applicando prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato, 1,10 euro al litro. La colonnina di erogazione era azionata a distanza da un sofisticato meccanismo elettronico che, collegato ad alcune pompe idrauliche, consentiva di attingere gasolio da cisterne nascoste in container o autocarri parcheggiati nel piazzale dell'area. Rinvenuti 600 litri di gasolio e 173 chili di olio lubrificante. Undici i denunciati tra gestori e clienti. L'intera area è stata sequestrata, anche per scongiurare i "seri rischi di incendi e esplosioni". Dal marzo 2011, l'impianto ha venduto completamente in nero oltre 55.000 litri di gasolio, per un controvalore che supera i 65.000 euro. Al termine dell'intervento, l'uomo che materialmente riforniva le autovetture e il responsabile dell'impianto sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Palermo per avere abusivamente detenuto e commercializzato gasolio, sottraendolo in tal modo al pagamento delle accise, per avere omesso di denunciare alle competenti Autorità la detenzione di materiale infiammabile e per violazioni alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ign]