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E la guerra dei rifiuti in Sicilia continua

L'Irsap fa causa alla Regione, ma dietro la notizia ci sarebbe la volontà di gettare discredito su Crocetta e il presidente dell'Irsap Cicero

05 aprile 2014

Nuovo capitolo nella 'guerra' sui rifiuti in Sicilia. Questa volta protagonista è l'Asi di Palermo, gestita dall'Irsap, l'ente controllato dalla Regione, guidato da Alfonso Cicero. L'ex Consorzio si è costituito in giudizio il 2 aprile scorso, davanti al Tribunale civile di Milano, proprio contro la Regione siciliana, nello specifico l'assessorato all'Energia, guidato da Nicolò Marino. Insomma, un ramo della Regione contro la stessa Regione.
A difendere l'Asi è l'avvocato Antonio Fiumefreddo, il cui nome viene fatto in questi giorni come possibile assessore nella nuova giunta Crocetta, su indicazione dei Drs, in particolare del deputato catanese Marco Forzese.

Per l'assessore Marino la scelta dell'Irsap è di "assoluta gravità" e lo ha scritto in una nota, messa a protocollo e trasmessa ieri mattina al presidente Rosario Crocetta. Proprio giovedì, Marino aveva dato notizia della maxi-richiesta di risarcimento danni fatta dall'assessorato, per 500 milioni di euro, alle associazioni temporanee d'impresa (Ati) che avrebbero dovuto costruire i quattro termovalorizzatori, progetto poi bloccato in autotutela dall'ex governo Lombardo, e che secondo l'ex pm avrebbe impedito "alla Regione siciliana di dotarsi del delineato sistema di chiusura del ciclo di gestione integrata dei rifiuti". L'Asi era socio minoritario della Pea Scpa, l'Ati che avrebbe dovuto realizzare il termovalorizzatore a Palermo.

Marino segnala che la decisione dell'Irsap di proseguire il giudizio avviato nel 2009 "risale a una determinazione del 31 ottobre del 2013". "A tale data - scrive Marino - erano già note da circa sei mesi le sentenze del 7/14 maggio 2013 con le quali il Tar Sicilia aveva accertato che l'appalto in questione era viziato da un accordo illecito in danno della Regione, 'preconfezionato a tavolino', lo definisce il giudice amministrativo". Inoltre "da circa 4 anni erano note le valutazioni, in termini di nullità dei contratti di appalto per la realizzazione dei termovalorizzatori, scaturenti da adombrate ipotesi di infiltrazione della criminalità organizzata".
Secondo l'assessore "dunque era lecito attendersi che l'Irsap, recedendo dalla precedente attività avviasse autonoma azione risarcitoria a fianco della Regione siciliana e contro la Palermo Energia Ambiente". Marino quindi considera "necessario un chiarimento delle ragioni sottese alla scelta dell'Irsap, che appaiono in immediato, evidente ed irredimibile conflitto con le scelte di tutela della legalità su cui si fonda l'azione di questo governo regionale".

Nella costituzione in giudizio, l'avvocato Fiumefreddo dice che l'Asi "nella complessa materia sul progetto dei termovalorizzatori, ha solo messo a disposizione i terreni su cui sorgere l'impianto". "Alcuna colpa o responsabilità - sostiene il legale - può essere irrogata al presente terzo chiamato, ma anzi per esclusiva responsabilità di altri, il Consorzio Asi di Palermo ha subito danni e perdite per le vicende oggetto del procedimento e per il mancato incasso di quanto dovuto a causa dell'utilizzo dell'area di sua proprietà". Il legale chiede dunque la condanna dell'assessorato all'Energia, subentrato all'Arra, "al pagamento dei costi e dei danni subiti dal Consorzio Asi nella misura che sarà determinata in corso di causa".

L’avvocato Fiumefreddo tiene però a precisare come "in merito alla notizia circa la costituzione dell’Irsap contro la Regione, si sia in presenza di notizia volutamente propinata da qualcuno in modo doloso e distorto". "Obiettivi di questa propalazione malevola sono il Presidente dell’Irsap. Alfonso Cicero ed il Presidente della Regione Rosario Crocetta ed appare ancora una volta evidente come si voglia tendere un agguato a chi con la propria azione scoperchia pentoloni olezzanti di malaffare""Mai e poi mai, infatti, l’Irsap ha inteso, tramite il mio ufficio professionale, costituirsi contro la Regione mentre invece è stato il giudice a disporre l’integrazione del contraddittorio in seno al contenzioso che si celebra a Milano. Vero è invece che il Presidente Cicero mi ha conferito mandato perché, nell’adempiere all’integrazione del contraddittorio, predisponessi ogni atto utile a denunciare coloro che consentirono quel pasticcio e che a suo tempo componevano i governi presieduti da Cuffaro prima e da Lombardo dopo, mentre al Consorzio ASI di Palermo sedevano proprio coloro che da Cicero sono stati rimossi e denunciati". "Disegno criminoso che ha consentito persino l’affidamento senza gara di investimenti milionari, come è stato stigmatizzato dagli organi giurisdizionali, e che è stato dunque ordito contro la Sicilia e segnatamente contro la Regione siciliana. Senza, quindi, entrare in polemiche artificiose e di chiara matrice politica, che non mi competono, ribadisco come in tutta questa vicenda parti offese siano senz’altro l’attuale governo della Regione e l’Irsap, nei termini, nelle persone, e per le ipotesi che la Magistratura saprà approfondire ed individuare".

In merito alla questione si è espresso anche il governatore Crocetta. "Irsap contro Regione sui rifiuti? Ho già parlato con Alfonso Cicero, non sapeva che la citazione era contro la Regione, stiamo parlando di un procedimento precedente al suo insediamento. Risolverò la questione bonariamente in 48 ore, tra lunedì e martedì". "Un buon amministratore - ha aggiunto il presidente - risolve i problemi quando viene a conoscenza di errori, senza finire sulla stampa".
Con una seconda nota Crocetta ha poi aggiunto: "Chi fa antimafia ed espone persino se stesso a rischio della vita non può farla nei confronti di altri che magari da punti di vista diversi fanno la stessa scelta. Primo dovere che ha chi lotta contro la mafia e' il rispetto reciproco e rispettare le posizioni che non possono essere coinvolte in nessuna polemica. Se l'assessorato all'Energia e Irsap hanno posizioni diverse sulla questione del risarcimento dei danni civili che ha subito l'Irsap, tutto ciò non finisce sulla stampa, attribuendosi ognuno in modo esclusivo lotta per la legalità. Si fa semplicemente, come già avevo deciso, una conferenza di servizi con gli avvocati e i legali rappresentati delle strutture coinvolte e si prende insieme una decisione. Anche perché un risarcimento civile contro la lotta alla mafia non c'entra affatto nulla"[Informazioni tratte da Livesicilia.it]

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05 aprile 2014
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