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E le città del Sud arrancano anche in "vivibilità"

La solita Italia spaccata in due: Bologna Parma e Trento in testa alla classifica generale per la vivibilità, Enna e Caltanissetta fanalino di coda

10 novembre 2012

Nel nostro Paese la corsa verso le smart city è appena cominciata, ma alcune città hanno già un bel vantaggio sulle altre. E purtroppo, ancora una volta, l'Italia appare divisa in due: grandi o piccole che siano, infatti, le città intelligenti stanno tutte al Centro-Nord. È quanto emerso dalla ricerca "ICity rate", realizzata da Forum Pa e presentata recentemente a Bologna.

Obiettivo della ricerca, che ha coinvolto 103 capoluoghi di provincia, era capire quali sono le città italiane più smart, più intelligenti, quindi più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Bologna, Parma e Trento si piazzano in testa alla classifica generale, seguite da Firenze, Milano, Ravenna, Genova, Reggio-Emilia, Venezia e Pisa che chiude la top ten. Bisogna invece arrivare al 43mo posto per incontrare la prima città del Sud, che è Cagliari, seguita da Lecce (54°) e Matera (58°). Fanalino di coda sono Caltanissetta, Crotone ed Enna.
Anche guardando solamente alle dieci città metropolitane, questa spaccatura è evidente. Bologna, Firenze, Milano, Genova, Venezia e Torino sono tutte tra le prime 15 classificate, Roma segue al 21mo posto, mentre segnano decisamente il passo le altre tre: Bari (69°), Napoli (77°) e Reggio Calabria, che si colloca all'87° posto.

"La classifica, piuttosto che considerarsi un punto di arrivo, vuole essere utile per fotografare lo stato attuale, di partenza dei processi in corso - sottolinea Gianni Dominici, direttore generale di Forum Pa, che ha curato la ricerca -. Utilizzando la metafora delle corse automobilistiche, quella che restituiamo non è la classifica finale ma la griglia di partenza di una gara ancora tutta da correre. Ovviamente in pole position non ci si arriva per caso e le città più avanti nello schieramento sono quelle che possono vantare una preparazione, un'accumulazione importante nei diversi ambiti considerati. Per quanto riguarda lo stacco tra le città del Centro-Nord e quelle del Sud - aggiunge Dominici - in prospettiva si spera che la compattezza di questo schieramento venga incrinata, anche grazie ai finanziamenti già assegnati con il primo bando del Miur esclusivamente rivolto alle regioni dell'obiettivo convergenza. Diversamente anche le Smart Cities le comunità intelligenti rischiano di diventare l'ennesima occasione perduta per un territorio in cerca di prospettive".

Riciclaggio dei rifiuti? Sicilia all'ultimo posto - È il Trentino Alto Adige la Regione che guida a livello nazionale la percentuale di riciclaggio dei rifiuti, con il 74,58%; a seguire il Veneto (con il 69,68%), seguito a distanza dal Piemonte (61,57%): è quanto emerge dal secondo rapporto sulla raccolta differenziata relativamente al 2011 per quanto riguarda al quantità riciclata di carta, metalli, plastica e vetro, rispetto alla massa di questi prodotti realizzati su ogni specifico territorio.
Ultima in questa speciale graduatoria la Sicilia, con il 15,66% di riciclaggio, preceduta dalla Calabria (17,85%) e dalla Puglia (19,99%). Il rapporto specifica comunque che ben 9 regioni riciclano sopra il 50% del rifiuti. Per quanto riguarda questa metodologia di calcolo il nostro paese ha raggiunto nel 2011 un riciclo complessivo del 45,6%, realizzato soprattutto nelle Regioni del nord, ad eccezione di Marche e Sardegna.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

 

 

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10 novembre 2012
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