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E lo chiamano centro d'accoglienza...

Filmato choc sul Tg2: profughi nudi nel cortile del Cpt di Lampedusa, spruzzati col disinfettante

17 dicembre 2013

Negli ultimi giorni a Lampedusa sono giunti 351 migranti. I profughi sono stati accolti dai militari impiegati nell’isola nell'ambito dell'operazione Strade sicure. I militari dell'Esercito garantiscono sull'isola la sorveglianza del centro di soccorso e prima accoglienza e di controllo di alcune aree adibite a deposito di imbarcazioni sotto sequestro. Tra di loro anche due mediatori culturali che oltre a supportare i migranti presenti nel Centro, svolgono l'importante attività di accoglienza soprattutto nei confronti  di donne e bambini che ascoltando la loro stessa lingua, proveniente da un uomo e donna in uniforme, si sentono particolarmente rassicurati.
A Lampedusa sono presenti circa 70 i militari dell'esercito e 30 dell'aeronautica che operano alle dipendenze del Col. Marco Buscemi, comandante del settore Sicilia Occidentale dell'operazione Strade Sicure.

Eppure, tale presenza che, come detto, dovrebbe rappresentare una "rassicurazione" per chi arriva dall’altra sponda del Mediterraneo, serve a poco se nel centro di accoglienza di Lampedusa succede quanto fatto vedere nel filmato mandato in onda in esclusiva dal Tg2 nell'edizione delle 20.30 di ieri sera.
Un filmato choc nel quale si vedono decine di migranti in fila nudi, costretti a spogliarsi di fronte a tutti in mezzo al cortile del centro per poi essere spruzzati di disinfettante con una pompa. "Siamo trattati come animali", commenta un ragazzo siriano, autore del filmato, intervistato dal Tg2, "uomini e donne subiscono lo stesso trattamento, la stessa umiliazione ogni tre, quattro giorni, per curare la scabbia, una malattia che molti di noi hanno preso proprio all'interno del centro".

"Quelle immagini dei profughi, denudati, in mezzo al cortile, all'aperto disinfettati con una pompa sono agghiaccianti, semplicemente agghiaccianti. Una pratica che ricorda i campi di concentramento di Auschwitz. E' come se non si avesse rispetto per la dignità umana" ha commentato all'Adnkronos il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.
"Quei getti d'acqua con il disinfettante - dice Nicolini - non riesco a dimenticarli proprio. Perché non li hanno fatti entrare nelle docce, oppure comunque in un luogo chiuso e non certo nel cortile? Sono allibita. Sono senza parole, dopo tutto ciò che si fa per salvare questa gente, poi vengono trattati come nei lager. Davvero non capisco".

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17 dicembre 2013
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