E' morto d'infarto, a 90 anni, il boss Nenè Geraci, uno dei mandanti della Strage di Capaci e di Via D'Amelio
Il boss di Partinico Nenè Geraci, è morto nel suo letto, a casa sua, a novant'anni. E' morto per un arresto cardiocircolatorio il vecchio boss mafioso, uno dei mandanti delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, le stragi che cancellarono dalla vita i due più grandi combattenti antimafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il vecchio boss, afflitto da tempo da gravi di problemi di salute che lo costringevano a stare sulla sedia a rotelle, era stato condannato a diversi ergastoli per il suo ruolo ricoperto in Cosa nostra negli ultimi settant'anni. Dall'anno scorso scontava la pena in casa a causa delle sue gravi condizioni di salute: era cieco da anni, soffriva di diabete e aveva problemi cardiaci. La concessione dei giudici aveva comunque suscitato molte polemiche soprattutto perché il ritorno del padrino aveva coinciso con quello di altri tre boss storici: Giovanni Bonomo, imprenditore con interessi miliardari nel settore vinicolo, per 15 anni latitante in Sudafrica, e i fratelli Filippo e Antonio Nania. Gli inquirenti denunciarono il rischio che i capimafia storici, per anni tenuti lontani da Partinico da vicende giudiziarie, tornassero a stringere un'alleanza colmando il vuoto di potere lasciato dall'arresto di tutti i personaggi di spicco della famiglia Vitale, reggente del mandamento nel recente passato.
Geraci era considerato, oltre che una delle menti stragiste della mafia, tra i mandanti di numerosi fatti di sangue che hanno colpito la Sicilia. Geraci sarebbe anche responsabile delle uccisioni del democristiano Michele Reina, Salvo Lima e Piersanti Mattarella.
Risponderà delle sue colpe davanti alla Giustizia Divina, se questa esiste.