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E' nata la Consulta degli islamici italiani. Un nuovo organismo per combattere il terrorismo

Sedici i membri che ne fanno parte

01 dicembre 2005

''Stamattina ho firmato il decreto istitutivo della consulta per l'Islam italiano presso il ministero dell'interno''. Così il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, ha esordito per presentare la nuova Consulta islamica, nata ieri e che servirà ''a raccogliere le voci più significative della multiforme realtà islamica in italia''. I componenti sono stati scelti perché ''esponenti dell'Islam moderato'', quello che dialoga con le istituzioni e lancia appelli contro gli estremisti. Sono coloro che, nelle intenzioni del ministro Giuseppe Pisanu, dovrebbero rappresentare la ''mano tesa'' che si contrappone a quella ''armata'' per combattere il terrorismo. I 16 partecipanti, ha sottolineato Pisanu, ''hanno già preso ufficialmente posizione contro l'estremismo e assunto decisioni impegnative contro il terrorismo''.
 
A due mesi dal decreto istitutivo e a pochi mesi dalla fine della legislatura, il titolare del Viminale rende noti i nomi dei sedici componenti della Consulta Islamica, l'organo consultivo che avrà il compito di ''esprimere pareri e formulare proposte fornendo elementi concreti per la soluzione dei problemi dell’integrazione delle comunità musulmane nella società nazionale''.

I primi commenti sono stati di soddisfazione, ma non sono mancate le polemiche, soprattutto per l'inserimento dell'Ucoii (Unione delle Comunità ed organizzazioni Islamiche in Italia), che aveva sempre preso le distanze dalla Consulta. ''Aspettiamo di vedere i dettagli, gli scopi - aveva detto il presidente dell'Ucoii, Mohamed Nour Dachan, dopo l'approvazione del decreto -; per il momento siamo in attesa di sapere ''.
Critica la Lega Nord con Andrea Gibelli, che definisce la Consulta ''uno specchietto per le allodole'', e l'Ucoii ''all'opposto della moderazione presunta, visti e valutati gli argomenti dei rappresentanti di tale organizzazione islamica che risulterebbe collegata ai cosiddetti Fratelli Musulmani''.
Pisanu tira avanti e intanto si allinea sulle posizioni espresse dalla Chiesa rispetto ai cosiddetti 'matrimoni misti': ''C'è una moltitudine di contenziosi aperti a causa della differenza inconciliabile di norme che riguardano, ad esempio, la patria potestà sui figli. Prima di imboccare questa strada bisognerebbe acquisire una consapevolezza piena delle diversità. E, per un cattolico come me, questo significa per tutta la vita''.

La lista dei 16 i membri della consulta islamica

Ejaz Ahmad, italiano di origine pachistana (direttore del giornale dei pakistani in Italia)
Khalil Altoubat, italiano di origine giordana (fisioterapista)
Rachid Amadia, algerino (Imam di Salerno)
Kalthoum Bent Amor Ben Soltane, tunisina (lettrice di lingua araba all'Università di Urbino)
Khalid Chaouki, marocchino (studente a Napoli)
Mohamed Nour Dachan, italiano di origine siriana (presidente dell'Ucoii)
Zeinab Ahmed Dolal, somala (operatrice sanitaria a Roma)
Gulshan Jivraj Antivalle, italiana nata in Kenia (presidente della Comunità Ismailita)
Tantush Mansur, libico (presidente dell'Unione Islamica in Occidente)
Yahya Sergio Yahe Pallavicini, italiano (Imam, vicepresidente della Comunità Religiosa Islamica)
Mohamed Saady, italiano di origine marocchina (co-presidente dell'associazione Anolf ''Oltre le Frontiere).
Mario Scialoja, italiano (ex ambasciatore direttore per l'Italia della Lega Mondiale Musulmana)
Roland Seiko, albanese (giornalista)
Younis Tawfik, italiano di origine irachena (scrittore)
Mahadou Siradio Thiam, senegalese (operatore nel mondo del volontariato)

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01 dicembre 2005
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