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E' ora di rivedere il sistema delle concessioni idriche. Il Wwf sullo stato di emergenza siccità

05 maggio 2007

''Quello decretato nei giorni scorsi è l'ennesimo stato di emergenza nel giro di pochi anni. La crisi idrica sembra sia vera, perché questo inverno asciutto non ha consentito la ricostituzione delle riserve idriche; e nonostante le piogge degli ultimi giorni, che portano sicuramente temporaneo sollievo alle colture agricole, colmare il deficit sarà veramente difficile, ma la scarsità d'acqua è un male ''cronico'' e non ''acuto'' come si vuol far credere: solo negli ultimi 15 anni in Italia si sono contate 5 alluvioni e 4 siccità, molte falde sono inquinate mentre argini, dighe, prelievi abusivi, captazioni eccessive, canalizzazioni completano il drammatico quadro delle aggressioni a fiumi e acque dolci, come il Wwf aveva sintetizzato nel ''Dossier Acque 2007''. La vera emergenza siamo noi''.

Così il Wwf ha commentato la dichiarazione di ''emergenza siccità'' decretata dal Consiglio dei Ministri. Secondo il l'organizzazione ambientalista ''il vero problema è che questi stati di crisi sono continui, ripetuti ed ormai cronicizzati: il nostro sistema di gestione idrico, sia nel governo degli eccessi di apporto d'acqua che in quello della scarsità estiva, è ormai al collasso. Inoltre, l'acqua data in concessione è più di quella disponibile e sono gli interessi contrastanti e concorrenti, non regolati dall'autorità pubblica, a rendere ora difficile la soluzione del problema''. Per il Wwf, dunque, ''è importante, sì, gestire lo stato di crisi, ma è necessario andare oltre il meccanismo cronico dell'emergenza: è forse la nostra ultima occasione per recepire le norme europee ed applicare le leggi esistenti per rifondare la pianificazione degli usi della risorsa idrica, e restituire alle autorità di bacino il ruolo centrale ed ineludibile che spetta loro''.

''Da un lato c'è la necessità di accumulare acqua nei bacini di montagna per gli usi del settore idroelettrico, che avrà il picco della produzione tra luglio e agosto. Dall'altro lato, gli agricoltori italiani hanno bisogno di acqua per irrigare soprattutto tra maggio e giugno. Entrambi hanno diritti acquisiti, garantiti da concessioni da parte dello Stato'', ha dichiarato Michele Candotti, Segretario generale del WWF Italia. ''Quello della siccità è quindi soltanto un problema politico. Esistono leggi, in particolare la Direttiva Quadro Acque, che permettono di ridiscutere la gestione e la ripartizione delle acque e pianificare le azioni sul medio e lungo periodo (come del resto sta facendo tutta l'Europa), ma l'Italia non sembra volerle applicare. Al contrario, si stanno delegittimando le Autorità di Bacino, gli unici enti che possono intervenire in maniera efficiente sull'acqua perché gli unici ad avere le competenze necessarie e una visione complessiva del problema. E non ci sono risorse economiche, o meglio, sono state tagliate le risorse economiche che dovevano servire alla gestione ordinaria dei fiumi e del Territorio. Ecco perché è per il WWF senz'altro giusto portare avanti lo stato di emergenza e gestirlo nel migliore dei modi''.

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05 maggio 2007
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