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Se in Sicilia si decide di "chiudere" l'Arte di domenica e nei giorni festivi

04 gennaio 2014

Domani e lunedì musei e siti archeologici in Sicilia saranno regolarmente aperti. La decisione è arrivata dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, dopo l'incontro convocato d'urgenza nel pomeriggio con l'assessore ai Beni culturali Mariarita Sgarlata e il dirigente del dipartimento Sergio Gelardi.
La notizia della chiusura, appresa dalla stampa, aveva mandato Crocetta su tutte le furie: "La domenica musei e siti archeologici devono assolutamente rimanere aperti". Il governatore ha dunque bocciato la disposizione dell'assessore Sgarlata, avviando "immediatamente un piano che consenta la riapertura domenicale di tutti i siti".
La precedente decisione era stata presa per mancanza di fondi e aveva determinato l'impossibilità di visitare per esempio il Satiro di Mazara del Vallo e la Venere di Aidone nei festivi fino a giugno. I beni culturali siciliani da tempo sono nella bufera soprattutto dopo che la Regione si è accorta che gli incassi per le entrate sono una miseria rispetto alle uscite dei costi per pagare i custodi, gli straordinari e le indennità per i festivi. Un esempio fra tutti: nel 2012 il museo di Centuripe ha incassato 1.360 euro e i custodi in servizio sono venti.

Il quotidiano La Sicilia riporta una nota del dirigente generale Gelardi, inviata il 27 dicembre scorso, ai responsabili di musei, gallerie e parchi archeologici in cui prescrive la chiusura nei giorni "rossi del calendario, epifania esclusa, per il primo trimestre del'anno". Mancano i fondi per le indennità festive dei custodi e Gelardi parla di "difficoltà" riscontrate nel "coprire l'intera durata del servizio anche nei giorni di festività" previsti dal contratto regionale di lavoro, ma anche di "assenza di soluzioni alternative immediatamente attuabili". E quindi l'assessorato ha deciso di "assumersi l'onere di centralizzare la programmazione delle aperture/chiusure dei giorni festivi dei siti culturali".
Il calendario prevedeva la chiusura durante 27 festivi dei parchi archeologici di Selinunte e Segesta, per 13 giorni della Valle dei Templi, per 34 del museo archeologico Salinas, per 30 di palazzo Abatellis, per 34 del museo di arte moderna di Palermo, per 13 della Villa romana del Casale.

Un piano che ha scatenato l’ira trasversale di politici e sindacati. "Chiederò un'audizione specifica in commissione perché si chiarisca una volta per tutte che l'assenza di progettualità sui beni culturali in Sicilia produce solo disfunzioni", ha detto Mariella Maggio, vicepresidente della commissione Cultura all'Ars. Ma anche dalla maggioranza non hanno risparmiato strali: "È l’ennesima dimostrazione di inadeguatezza di questo governo, che invece di dare risposte positive ai problemi della Sicilia decide di chiudere i musei e mettere in ginocchio una delle principali risorse e attrattive dell’Isola", rincara Mario Alloro del Pd.

Ma il dipartimento ha già predisposto la revoca del provvedimento. "Questo weekend i siti saranno aperti - afferma Crocetta -. La prossima settimana ci sarà un incontro con tutte le unità periferiche per concordare l'utilizzo del personale della Regione addetto e i precari, in modo da siglare un accordo con i sindacati per mantenere l'apertura dei musei e dei siti archeologici tutte le domeniche e nei festivi. E' assurdo che in una Regione dove esiste un precariato diffuso si arrivi a varare un piano che penalizza fortemente lo sviluppo turistico, producendo un grave danno per la Sicilia".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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04 gennaio 2014
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