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E' proprio vero, quando l'acqua è poca la papera non galleggia... ma quando l'acqua è in abbondanza?

03 maggio 2007

Toccare la ''questione acqua'' siciliana è come toccare un nervo scoperto. Tutti sono bravi ad individuare il problema (facile da individuare, perché sostanzialmente le questioni sono sempre le stesse: mancanza d'acqua dovuta ai cambiamenti climatici e all'inadeguatezza della rete idrica), e tutti sono bravi a giocare a rimpiattino quando si devono trattare le responsabilità.
Un balletto che si è riproposto anche nei giorni scorsi, con lo scambio di battute tra il ministro per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro. Per il ministro, infatti, la Sicilia rispetto ad altre regioni, quest'estate non sarebbe a rischio siccità perché ''a volte il clima è più proficuo e l'Isola quest'anno è stata più fortunata perché ha piovuto''. La replica di Cuffaro è stata: ''Ma la Sicilia, oltre che fortunata, è anche ben amministrata, perché l'acqua che arriva dal cielo serve a poco se non ci sono le dighe per invasarla e gli impianti per distribuirla''. ''E se oggi le dighe siciliane invasano oltre 800 milioni di metri cubi di acqua, rispetto ai 400 milioni di metri cubi di sei anni fa, ebbene - ha detto ancora Cuffaro - questo è merito del lavoro svolto dal governo che presiedo e dagli uffici dell'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque''.

''Certo - ha aggiunto Cuffaro - ancora molto si deve fare per risolvere definitivamente il problema della siccità in Sicilia. Noi finora la nostra parte la stiamo facendo. Oggi, nell'Isola, il trasporto dell'acqua dalle dighe ai serbatoi dei centri urbani registra solo piccole perdite fisiologiche. Resta il problema delle reti idriche dei grandi e piccoli centri urbani: reti idriche che, in molto casi, sono fatiscenti. Condizione, questa, che condividiamo con il resto d'Italia, se è vero che le perdite d'acqua, a causa di reti idriche colabrodo, riguarda un po' tutto il Paese''.

Beh, vero è che il problema della rete idrica riguarda tutta la Nazione ma, stando ai dati raccolti da Legambiente sull'annuale rapporto Ecosistema Urbano 2007, la situazione nelle regioni meridionali rimane una situazione drammatica, con livelli paradossali ed allarmanti. Emblematico il caso di Agrigento, una città che ha una disponibilità idrica superiore alla media nazionale, ma dove l'acqua viene tutt'oggi erogata ogni 4-10 giorni in relazione al periodo dell'anno e alla zona della città. E' evidente che il problema è legato alla fatiscenza e alla irrazionalità della rete, fatta di condotte vecchie e realizzate per pezzi nel corso dei decenni, non un circuito chiuso come sarebbe normale, ma serbatoi completamente isolati. Sotto accusa spesso è finito l'ufficio idrico comunale che gestisce il servizio non in grado di organizzare, nonostante la dotazione idrica ora più costante rispetto al passato, turni di istruzione meno lunghi. Ma sotto accusa c'è anche la condotta idrica ritenuta in molti punti fatiscente e dove si perderebbe parte dell'acqua che dovrebbe giungere nelle abitazioni degli agrigentini.

- Un'estate senza acqua e senza luce?

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03 maggio 2007
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