E' ritornata la guerra dei lavoratori di igiene ambientale. Ad Enna l'Ato Rifiuti sempre più in difficoltà
E' ritornata la guerra dei lavoratori di igiene ambientale, che richiedono il pagamento delle loro spettanze. Lo scorso venerdì mattina, infatti, circa quaranta operai di Sicilia Ambiente si sono presentati davanti la Prefettura e poi davanti gli uffici dell'Anci, dove erano riuniti i sindaci dei venti comuni della provincia, presieduta dall'onorevole Mario Mazzaglia, sindaco di Catenanuova proprio per discutere questo problema, sempre più difficile, della gestione della raccolta dei rifiuti. Una riunione che nasce qualche giorno prima dell'assemblea per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell'Ato Rifiuti, assemblea prevista per il prossimo 23 giugno.
Un Ato Rifiuti che sembra avere fallito clamorosamente il suo compito, così come è avvenuto in altre province siciliane, che è contestato da tutti per il caro bollette, per le troppe assunzioni che pesano nel bilancio della società EnnaEuno, che non riesce ad avere un bilancio finanziario ottimale per pagare le imprese che gestiscono la raccolta dei rifiuti. Imprese che, essendo in difficoltà, a loro volta non pagano gli operai, i quali aspettano da tre mesi il pagamento delle loro spettanze, che sono decisi a scioperare ad oltranza, mettendo in crisi la situazione igienico-sanitaria dei comuni.
I sindaci dei comuni si sono resi conto che la situazione sta diventando troppo pericolosa, che rischiano per questo motivo il dissesto, mentre potrebbero verificarsi problemi di ordine pubblico in quasi tutti i comuni, ma soprattutto ad Enna e Valguarnera, dove venerdì mattina gli operai erano in stato di agitazione. Gli operai di Enna, hanno cercato di occupare i locali dell'Anci, ma sono stati bloccati dagli agenti della Digos, si è paventata l'ipotesi di andare ad occupare gli uffici di Sicilia Ambiente, la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti ad Enna e Troina, che è poi quella che deve pagare gli arretrati, vale a dire le mensilità di aprile, maggio e la quattordicesima e tra poco la mensilità di giugno.
''Noi vogliamo che ci sia chiarezza - hanno dichiarato Giovanni La Valle della Cgil e Giuseppe Virruso della Cisl -. Non si può continuare ad andare avanti in uno stato di eterna precarietà, perché gli operai hanno diritto a ricevere i loro emolumenti. Siamo convinti che l'Ato Rifiuti, in queste condizioni, non è più in grado di continuare. Dal prossimo 23 giugno, giorno della riunione dell'assemblea, assicureremo soltanto i servizi essenziali. Ci sono operai che sono ridotti all'estremo, non hanno più soldi per dare da mangiare alle famiglie e hanno tante bollette da pagare''.
Mario Mazzaglia e gli altri sindaci evidenziano che l'Ato ha fallito il suo compito, non è più ''ambito ottimale'', bisognerebbe restringere gli Ato a livello territoriale. ''Bisogna cercare di realizzare dei distretti - ha dichiarato Mazzaglia - Consorzi di comuni, come i distretti sanitari, in modo da poter operare con maggiore efficacia. La Regione Siciliana, invece, di dare i soldi per sostenere le attività necessaria, diminuisce i finanziamenti ai comuni con tutte le conseguenze del caso''.
Fonte: ViviEnna.it